Dopo la paura, l'ora delle leggende «Sole e fumo curano la polmonite»

Dopo la paura, l'ora delle leggende «Sole e fumo curano la polmonite» IN CINA CRESCE L'INSOFFERENZA PER LE MISURE DI QUARANTENA IMPOSTE DAL REGIME Dopo la paura, l'ora delle leggende «Sole e fumo curano la polmonite» Giardini e parchi presi d'assalto a Pechino, anche se nel Paese si sfiorano i 7 mila malati Molti citano le tradizioni e sperano che con l'estate l'epidemia comincerà a recedere Francesco Sisci PECHINO La Sars fa paura, e bisognerebbe stare chiusi in casa, ma vuoi mettere con il fascino dei primi caldi? Così, stufi di Sars e sedotti dall'esplosione della primavera, milioni di cinesi nel fine settimana sono andati a passeggiare nei parchi, ignorando gli inviti del governo. Il sole e la leggera brezza hanno convinto molti che la^ malattia non li attaccherà. «È più rischioso andare nel luoghi chiusi, pieni di gente che non si conosce. Ma se si sta all'aperto, al sole, non si può prendere la Sars», dice sicura Ding Yaoming, funzionarla in un'azienda di commercio con l'estero. Li Juan, ingegnere in un'azienda tedesca, racconta: «Siamo tre celibi, viviamo vicino. In questi giorni ci svegliamo tutti tardi, andiamo a mangiare fuori, in uno dei bar all'aperto vicino all'autostrada per l'aeroporto. È pericoloso? Perché? Sono all'aperto, non si può prendere la Sars all'aperto». Convinti cVie il sole sia la miglior prevenzione contro la polmonite atipica in molti hanno abbandonato i giorni di clausura. Pochi conoscono, anche indirettamente, persone che siano state contagiate dalla Sars. Ieri le autorità sanitarie hanno reso noto che in sole 24 ore si sono registrati 163 nuovi casi di Sars e sette decessi. È stato invece un falso allarme quello della nave malaysiana bloccata nel porto di Hong Kong, dopo che 10 marinai avevano accusato sintomi simili a quelli della Sars: erano affetti da forme influenzali. Un esperto di malattie infettive di Baghdad teme invece che il recente decesso di un giovane nella capitale irachena possa essere stato causato dalla Sars perchè «mostrava tutti i sintomi» della sindrome. «A Pechino la Sars l'hanno presa solo un piccolo giro di medici, infermieri e loro parenti», si sente dire sempre più spesso nella capitale cinese. Altri hanno un approccio più cauto ma altrettanto poco scientifico. Su Internet si scrive che nessuna delle vittime della Sars fumava, in qualche modo la nicotina creerebbe un velo di protezione nei polmoni contro il morbo. E si spiega che il quasi letale «erguotou», la grappa a 60 gradi, ucciderebbe ogni virus. Quello che è certo è che ormai le gite fuori porta sono un sogno. «Ieri mattina volevamo andare con gli amici al tempio buddista di Hongluosi - dice Luo Xian, manager di un'azienda di macchinari - ma arrivati a un villaggio fuori città abbiamo trovato la strada sbarrata con una traversina. I paesani si sono avvicinati gentili e ci hanno detto che per il benessere di tutti era meglio se ritornavamo in città». Gli storici sottolineano che ieri, secondo il calendario lunare tradizio¬ nale, era Xiazhi, il principio dell'estate. In passato ogni epidemia ha cominciato a recedere intorno a questa data che segna l'inizio del forte caldo che dovrebbe uccidere ogni morbo. Tutti a Pechino, stufi della malsana cappa dell'epidemia, vogliono credere che sia così, che fra qualche giorno sarà solo un brutto sogno. Ci vorranno ancora giorni per sapere con certezza se si sia entrati effettivamente in una curva discendente della crescita del morbo, mentre ormai in tutta la Cina si sfiorano i settemila malati, tra accertati e sospetti, e i morti sono quasi duecento. Accanto alla maggioranza di affamati di sole e d'estate ci sono altri che si sentono tirati verso le ombre della morte. Sono due mondi che vivono l'uno accanto all'altro, senza contatti, grazie alla forza delle rigide quarantene. Circa 15 mila sono in isolamento nella sola Pechino, gli ospedali sono affollati di 1803 malati accertati e 1537 sospetti. Tutti hanno bisogno di cure e attenzioni particolari per sopravvivere e per guarire mentre i medici sono sempre più esausti, stremati da turni defatiganti e da uno stress enorme. Perché con migliaia di malati in tutto il Paese, medici e infermieri sono di gran lunga la categoria più a rischio. Senza contare la responsabilità di mettere a rischio i familiari. masi* m I controlli sulla nave malaysiana nel porto di Hong Kong: 10 marinai avevano accusato sintomi simili a quelli della Sars

Persone citate: Ding, Francesco Sisci, Luo Xian

Luoghi citati: Baghdad, Cina, Hong Kong, Pechino