Angelina, a sorpresa, attrice brillante di Alessandra Levantesi

Angelina, a sorpresa, attrice brillante Angelina, a sorpresa, attrice brillante La Jolie, in «Una vita quasi perfetta», telegiornalista in carriera Alessandra Levantesi COMMEDIA romantica significa due esseri umani, in genere un uomo e una donna, che sono predestinati ad incontrarsi e ad amarsi. Perché ciò accada, tuttavia, devono superare una serie di prove ed ostacoli, che possono essere esterni (motivi logistici, parentali, la presenza di precedenti fidanzati e coniugi) o interiori (incapacità di manifestarsi, di farsi capire, di capirsi, eccetera). E' dunque importante che gli sceneggiatori sappiano imbastire la storia in modo tale da creare nello spettatore la curiosità non tanto su come andrà a finire (quello lo sa già); quanto su come si perverrà all'atteso «e vissero fehei e contenti». Conta poi che fra i protagonisti ci sia una chemistry e che la regia segua le loro avventure con mano lieve, senza cadere in toni troppo cupi. Ora, la domanda è: «Una vita quasi perfetta» risponde a questi requisiti? A guardare il botteghino americano, che si è attestato su una cifra davvero bassina, si direbbe di no. Angehna Jolie è una lanciatissima giornalista della tv locale di Seattle, bella, bionda, spregiudicata, fidanzata con un campione di baseball e in predicato per essere assunta in un network nazionale. Insomma, anche se è costretta a lavorare con il cameraman Edward Burns, un tipo bohémien e indipendente con cui ha turbolenti rapporti, Angelina si sente una donna realizzata. Almeno fino al giorno in cui, durante un'intervista, il barbone profeta Tony Shalhoub le annuncia che le resta una sola settimana di vita. La ragazza lì per lì non prende sul serio il ferale annuncio, ma quando vede avverarsi una per una le altre previsioni del bizzarro individuo, subisce un tracollo. Le certezze si sgretolano, affiorano i conflitti famigliari insieme al dubbio che la carriera non sia tutto e che l'uomo giusto sia un altro. Nel film diretto con brio da Stephen ' Herek c'è una scena allegra e divertente ed è quando la protagonista, ubriaca fradicia, copre un servizio su uno sciopero mettendosi a cantare con i lavoratori «I can't get no satisfaction» dei Rolling Stones. Per il resto la commedia procede fra il fasullo e il prevedibile: pur non essendo il tipo di attrice che immagineresti per un ruolo simile, la Jolie se la cava in maniera professionale e con il bel Burns fa una coppia assortita non male, ma neanche benissimo. UNA VITA QUASI PERFETTA di Stephen Hèrek con Angelina Jolie, Edward Burns, Tony Shalhoub, Usa 2002, commedia sentimentale TORINO, cinema Ambrosio, Ideal. MILANO Cavour. ROMA Andromeda, Embassy, Eurcine, Jolly, Maestoso, Metropolitan, Cineland, Pasquino Angelina Jolie

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