Ortofrutta, boom dell'import di Maurizio Tropeano

Ortofrutta, boom dell'import DA GIOVEDÌ' A CESENA IL SALONE INTERNAZIONALE MACFRUT. PER LA SARS NON CI SARANNO I CINESI Ortofrutta, boom dell'import Cala il saldo attivo della bilancia commerciale Maurizio Tropeano CESENA I cinesi sono rimasti a casa. L'incubo della Sars, il virus della polmonite atipica, ha consigliato gli organizzatori di Macfrut, la maggior rassegna mondiale dedicata all'ortofrutticoltura che si terrà a Cesena dall'S all' 11 maggio su 30 mila metri quadri e con 600 espositori, a chiedere ed ottenere la sospensione della partecipazione di una folta delegazione di operatori dell'estremo Oriente. II filo rosso che lega Macfrut a Pechino e a quell'immenso mercato potenziale non sarà però interrotto: videoconferenze e supporti telematici garantiranno i contatti con il Ministero delle Scienze e delle Tecnologie e con gli operatori commercia¬ li. Del resto l'Italia non può permettersi di perdere terreno a livello intemazionale. Il motivo? Per la prima volta dopo tre anni il saldo della bilancia commerciale, pur restando in attivo (1046 milioni di 6), rallenta la sua corsa e registra una diminuzione che sfiora il 10 per cento rispetto al 2001. Ma come si è arrivati a «perdere» 124 milioni di 6? Secondo l'Associazione Nazionale Esportatori, Importatori Ortofrutticoli ed Agrumari (Aneioa) il 2002 ha registrato una sostanziale «stabilità dei quantitativi ed il valore delle merci esportate (rispettivamente 3,8 milioni di tonnellate, -f-0,3 percento sul 2001, e 2926 milioni di euro, -f-0,7 per cento sul 2001) mentre sono cresciute le importazioni del -t-11,40Zo in quantità e -f7,70Zo in valore (1880 milioni di Euro a fronte dei 1745 del 2001)». Un segnale d'allarme - anche se gli esportatori continuano a sostenere che le esportazioni di ortofrutta superano in valore quelle del vino - che secondo Domenico Scalpellini, presidente di AgriCesena, la società che organizza la manifestazione - può essere superato «da una politica che privilegi l'innovazione». Spiega: «Siccome non possiamo attuare una politica dei prezzi per gli alti costi di produzione dobbiamo dare risposte alle esigenze del consumatore sia per la qualità che per la provenienza, ovvero, fornire la carta d'identità al prodotto». Conclude Scarpellini: «Inoltre dobbiamo puntare sull'organizzazione, per presentarci il più possi¬ bile unitariamente sia nella fase di produzione che nella fase di commercializzazione». Un segnale d'allarme che preoccupa anche il presidente della Confagricoltura, Augusto Bocchini, soprattutto perché «la produzione mondiale di ortofrutticoli freschi è in continuo e regolare aumento e quest'anno supererà la soglia di un miliardo di tonnellate». Ecco allora la necessità di «prevedere una politica di promozione destinata in modo specifico al mercato dei dieci nuovi partner dell'Unione Europa». Secondo Bocchini, infatti, «con l'adesione diminuiranno le tariffe delle barriere doganali di questi paesi e c'è quindi la possibilità di conquistare nuovi spazi di collocamento per i nostri prodotti». 600 800 1000 1200 Dati in milioni di euro

Persone citate: Augusto Bocchini, Scarpellini, Secondo Bocchini

Luoghi citati: Cesena, Europa, Italia, Pechino