Specchio dei tempi
Specchio dei tempi Specchio dei tempi . Un lettore ci scrive: «Le commemorazioni ufficiali, giustamente, onorano chi per la Libertà combatté, patì e cadde; generalmente però sorvolano su quanti, in quell'aprile, affluimmo alle bande partigiane, accolti a braccia aperte. «Eravamo "tanti" ed il nostro numero creò le condizioni che permisero la Liberazione di Torino e di gran parte del Piemonte, prima ancora dell'arrivo degli Alleati. Burocraticamente fummo catalogati "ausiliari" e dopo la sfilata del 6 maggio smobihtati; da quel giorno su di noi scese l'obho. «Amici di quel tempo lontano tocca a noi ricordarci, con fierezza, di quel poco o tanto che abbiamo fatto m quei giorni». Eugenio Graziano Un lettore ci scrive: «L'altro giorno sono andato in un negozio per un acquisto per mia moglie ed all'uscita ho stretto la mano alla donna che mi aveva, servito. L'ho vista illuminarsi con un bel sorriso e mi ha detto: mai nessuno uscendo dal negozio mi stringe la mano. «Purtroppo la stretta di mano si vede solo su certi manifesti dove una mano bianca stringe una mano nera, o nelle Chiese, per lo scambio del segno di pace. «Parecchi anni fa una stretta di mano valeva quanto un compromesso per acquisti importanti come una casa o un terreno, adesso... «Mi piacerebbe vedere qualche stretta di mano in più accompagnata da un bel sorriso, invece che visi contratti e corrucciati per la fretta che sempre più ci opprime. Ogni tanto fermiamoci un istante e sorridiamo, di certo ne guadagnerà il nostro cuore». Gianfranco MoinbeUi ' L'assessore comunale all'Ambiente ci scrive: «Sul parco a ridosso di piazza Sofia, fatemi dire ^ue cose al lettore Marco Centoni. Si tratta del Parco della Confluenza, situato fra lo Stura ed il Po che, congiuntamente al parco del Meisino in sponda opposta, costituisce un'oasi naturalistica di grande interesse per la presenza di oltre una trentina di differenti specie di uccelli, stanziali e migratori. «Si ritiene che il modo migliore per valorizzare quell'area sia dunque quello di tutelarne questa vocazione, unica nel perimetro urbano della nostra città, vocazione con la quale poco hanno a che fare altre piste ciclabili, campi gioco e quant'altro possa arrecare ulteriore disturbo alla fauna, così come richiesto dal lettore che, in buona fede, rivendicando migliori benefici per gli utenti non ha considerato che questi potrebbero non rivelarsi tali per il parco naturalistico. «L'apprezzamento verso questa caratteristica è fra l'altro sottolineato dalle iniziative di alcuni appassionati che, presso la Circoscrizione 6, organizzano visite guidate all'oasi per gruppi di scolaresche e dal fatto che l'Ente Parco del Po ha a sua volta l'intenzione di allestire punti di osservazione idonei ad arrecare il minor disturbo possibile agli animali che lo hanno scelto come sito per viverci possibilmente in pace, regalandoci un naturalissimo documentario». Dario Ortolano La direzione di Trenitalia ci scrive: «Rispondiamo ai lettori che hanno lamentato su questa rubrica (lettera pubblicata domenica 27 aprile) di essere incorsi in un sovrapprezzo perché i biglietti non erano stati convalidati nella stazione di Milano Centrale per il guasto di una macchinetta obliteratrice. Devo confermare la regola- rità dell'operato del controllore perché nella stazione di Milano Centrale le obliteratrici sono numerosissime e installate a breve distanza fra loro. Il secondo controllore, che a detta dei viaggiatori avrebbe sorvolato su un analoga irregolarità, non ha dimostrato di essere più informato del collega, ma solo occasionalmente... più distratto». Antonio Gagliano Il comandante della polizia municipale di Torino ci scrive: «Un lettore si domandava come mai le auto in sosta con più verbali non fossero oggetto di controllo più accurato e, addirittura, perché in questi casi non si proceda a rintracciare, "il proprietario per interrogarlo". Gli agenti fanno già esattamente quello che viene proposto: dopo alcuni accertamenti verificano che l'auto non sia di provenienza furtiva e tengono sotto controllo il taghando assicurativo. «Altro non possono fare giacché il Codice della Strada non va a prevedere un lasso di tempo "massimo" per lasciare il proprio veicolo in sosta». . Mauro Famigli specchiotempi@lastampa.it «Troppo presto dimenticato il contributo degli "ausiliari"» - «Riscopriamo il valore di una stretta di mano» - «Un'oasi naturalistica, non un giardino» - «Controllore distratto» - «La sosta è illimitata»
Persone citate: Antonio Gagliano, Dario Ortolano, Mauro Famigli
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