Addio Superga un esempio da non seguire

Addio Superga un esempio da non seguire GLI ACCORDITRADITI Addio Superga un esempio da non seguire Marco Borgione APPRENDO dagli organi di stampa che la complessa vicenda legata alla storica azienda di via Verolengo, la Superga, ha volto verso il suo funesto epilogo. Ricordo, infatti, come nel 1998 il Consiglio Comunale di Torino si dovette confrontare - con toni accesi - sul Programma di Riqualificazione Urbana che prevedeva il cambio della destinazione d'uso dell'area da "industriale" a "residenziale". Si trattava di un pericoloso precedente, al quale soltanto in pochi ebbero il corag- IL CORTEO DEL PRIMO MAGGIO Trentamila sfilano in centro Fischi al segretario della Uil Marina Cassi A PAGINA 39 gio di opporsi: il PRG non prevedeva la "trasformazione" e l'area produttiva non era "dismessa" ma bensì "attiva". E la motivazione addotta per l'approvazione del Programma fu - quella che risuonò come un "ricatto" nel dibattito in Consiglio Comunale - "necessaria per garantire i livelli occupazionali". Senza una rivalutazione dell' area attraverso l'attuazione del Programma di Riqualificazione, Vazienda non disponeva delle risorse finanziarie per ricollocare la produzione nell'area metropolitana torinese e quindi minacciava, come ultima misura da adottare, il licenziamento dei suoi dipendenti e la cessazione dell'attività. A fronte di un accordo tra proprietà e sindacati che garantiva questi passaggi, l'amministrazione si è fatta carico della possibile "emergenza sociale", derivante dai paventati licenziamenti degli allora 180 dipendenti, siglando un Accordo di Programma e presentando come soggetto pubblico il PRIU per il suo finanziamento sull'area di proprietà della Superga utilizzata ancora per l'attività produttiva. Venne approvato il PRIU a strettissima maggioranza (solo 26 favorevoli, 5 contrari e 1 astenuto), la Superga vendette l'area realizzando la plusvalenza, ricollocò i 180 dipendenti e la sede in corso Allamanno: ma dopo aver ridotto da 180 a 41 le maestranze (apprendiamo dal quotidiano), spostato la produzione all'estero (fin dal lontano '98), oggi sposta anche la sede sociale a Cinisello Balsamo. E l'accordo che avrebbe dovuto fornire le garanzie necessarie affinché la Città potesse giustificare l'intervento urbanistico, che fine ha fatto? Capogruppo della Margherita

Persone citate: Marco Borgione, Marina Cassi

Luoghi citati: Cinisello Balsamo, Torino