Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi «Sulla Sacra di San Michele un'eredità da non disperdere» - «Bergamo ha più voli per Londra di Torino» - «Un'assoluzione attesa per oltre sei anni» - «Basta un poco d'asfalto e... la pietra non va giù!» Un lettore ci scrive: «Un mese fa si sono celebrate le esequie del Rettore della Sacra di San Michele, padre Antonio Salvatori, col ricordo della sua figura di sacerdote. Ora vorrei qui ricordare anche ciò che egli ha fatto per l'abbazia, trasformandola da monumento in parte fatiscente a simbolo del Piemonte europeo, in sinergia con la Regione Piemonte. Ha restaurato tetti, muri e solette, pulito la pietra, protetto un portale romanico, recuperato affreschi medievali, le vaste rovine, la splendida biblioteca. Ha rifatto tutti gli impianti intemi, potenziato locali per la ristorazione e il pernottamento, creato tre nuovi ascensori, l'illuminazione esterna, una teleferica merci. «Ha anche ospitato il Papa, sviluppato attività culturali quali concerti e convegni, promosso un volontariato. Tutto ciò è la lectio magistralis, l'eredità che ci ha lasciato affinché non la disperdessimo». Gabriele Trabia Un lettore ci scrive: «Sempre a proposito di un rilancio dell'aeroporto di Caselle mi sembra incredibile che da Torino ci siano soltanto due voli giornalieri per Londra. Co- me utente mi sono visto costretto ad optare per altri aeroporti (Genova e Bergamo) per raggiungere la capitale inglese con una maggiore offerta di voli. «E si potrebbe continuare con molti altri esempi che possono, almeno in parte, "piegare il mancato decollo di Caselle. Basta guardare l'ormai vetusto sito Internet o il fatto che a differenza di altri scali (Genova di nuovo) non vi sia nemmeno una terrazza panoramica accessibile. Stiamo forse aspettando che anche l'aerostazione (come altre realtà cittadine) venga snobbata del tutto jer poi piangerci addosso da juopi torinesi?». Daniele Taverna Un lettore ci scrive: «Mi riferisco alla notizia con titolo "Non ci fu abuso. Migliasse assolta" relativo alla senten¬ za che ha mandato assolti tutti i coimputati del processo per il trasporto dei disabili. «Pur apprezzando il fatto che sia stato dato conto della sentenza oltre che della fase istruttoria del processo, come cittadino desidero precisare di non essere stato imputato per "abuso di atti d'ufficio" come scritto nella notizia, bensì per "omessa notizia di reato", cioè per non aver portato a conoscenza dell'autorità giudiziaria, nell'ambito dei miei compiti di polizia giudiziaria, quel reato che ora il tribunale ha ritenuto non sussistere. «Che poi il tutto sia durato sei anni e mezzo e che mi abbia procurato, soprattutto a causa di tale durata e del mio ruolo dirigenziale nella Polizia Municipale di Torino, gravissimi e, temo, irreversibili danni personali, professionali e di immagine, può comprensibilmente es¬ sere un fatto di scarso interesse per il cronista, ma non certo per chi ne ha subito il peso, anche se in parte alleviato dal costante atteggiamento di correttezza e pazienza tenuto verso di me dalla Civica Amministrazione, dai colleghi e dagli amici». Gian Mario Motta Due lettori ci scrivono: «Bene! C'è da rallegrarsi per la geniale inventiva dimostrata dagli Uffici Tecnici del Comune che, grazie ad un tacun di macadam - pardon "resina bitumata" - hanno trovato il modo di ovviare, in via XX Settembre, al fastidioso inconveniente della pavimentazione in pietra che, nella vicina via Milano, non riesce a reggere l'esiguo peso di ben 13 linee fra maxitram e autobus. «Dopotutto l'intervento costerà pochissimo, soli 5000 eu¬ ro contro gli appena 15 miliardi delle vecchie lire spesi per la risistemazione delle vie S. Francesco e Milano. Riqualificazione che, se non ricordo male, prevedeva la creazione di un'area semipedonale abbellita con fioriere e dissuasori di sosta per favorire il passeggio commerciale e la circolazione dei pedoni piuttosto che il traffico e, soprattutto, il passaggio della sola linea 4. Ora, a solidue anni di distanza, quello che si può ammirare è: una lunga fila di tram e bus, spesso fermi in coda, il transito continuo delle macchine, i marciapiedi invasi da vetture in sosta, i paletti abbattuti, il prestigioso "materiale lapideo di qualità" per lo più sconnesso, sporco e spaccato, con il risultato che l'aspetto generale è, di nuovo, di degrado, traffico e inquinamento. Non male per un intervento che era stato presentato in pompa magna dalla precedente Amministrazione come fiore all'occhiello della politica di rinnovo del centro. Per fortuna che i prodi ingegneri, che sono assai fantasiosi, hanno trovato il rimedio: basta un poco d'asfalto e... la pietra non va giù I ». C. Alberto e Giulia Dondona specchiotempi(«.»lastampa.it

Persone citate: Antonio Salvatori, Daniele Taverna, Gabriele Trabia, Gian Mario Motta, Giulia Dondona