Annullato il taglia-spese per le AsI

Annullato il taglia-spese per le AsI IL TESORO: NESSUNA RICADUTA SUI CONTI GRAZIE AL PATTO DI STABILITA' Annullato il taglia-spese per le AsI Ritoccato il decreto. Soddisfatte le Regioni ROMA Con un decreto, varato lo scorso 18 aprile, il ministero dell'Economia ha dovuto fare marcia indietro sui tagli del 150Zo previsti nell'ambito del cosiddetto decreto «taglia-spese» per Asl e ospedali. Il provvedimento si è rivelato inevitabile per il dicastero guidato da Giulio Tremonti per evitare un pronunciamento quasi sicuramente sfavorevole da parte del Tar del Lazio, presso cui 17 Regioni avevano presentato nei mesi passati un ricorso. A questo punto, il Tar del Lazio ha rinviato l'esame del ricorso del^e Regioni al 18 giugno. Soddisfazione da parte dei rappresentanti degli enti locali, mentre non sono chiari gli effetti sui conti pubblici del decreto, anche se all'Economia si afferma che la misura non avrà conseguenze negative. Dall'opposizione, l'ex ministro Rosy Biodi parla di «ennesima brutta figura del governo». Il decreto di Tremonti, emesso il 18 aprile scorso, annulla di fatto le disposizioni stabilite dalla norma «taglia spese» del 29 novembre 2002, che fissavano un taglio del 1594 delle spese di Asl, ospedali e istituti, di ricovero. Nel provvedimento si afferma che per l'emanazione di disposizioni che prevedono la limitazione di spesa di competenza di aziende sanitarie e ospedaliere, debba essere acquisito il preventivo parere della Conferenza permanente StatoRegioni da trasmettere alla Camera. E si sa che tale procedura non è stata eseguita nel decreto taglia-spese, «né sono state pre- viamente sentite in alcuna forma le Regioni». Per questo, vengono così annullate le norme oggetto del ricorso. A questo punto le Regioni attenderanno la registrazione ufficiale del decreto da parte della Corte dei Conti, che dovrebbe arrivare entro metà maggio; poi, decideranno il da farsi, tenendo conto che il decreto Tremonti di aprile annulla il taglio deciso per le spese del 2002, ma non mette in discussione l'impianto della legge, né la possibilità che nuovi tagli, in futuro, possano essere stabiUti anche a carico di Asl e ospedali. Come detto, al ministero dell'Economia si minimizzano le conseguenze sul quadro di finanza pubblica, tenendo conto-che il decreto di aprile non eliminerebbe i vincoli di spesa che indirettamente le Asl, soggetti di stretta dipendenza regionale, devono rispettare, essendo le Regioni stesse tenute a muoversi nei limiti fissati dal Patto di stabilità intemo. La decisione del governo è stata accolta positivamente dalle autorità regionali. Fabio Gava, assessore alla Sanità, del Veneto e coordinatore degli assessori regionali, ha sottolineato che la decisione del governo «è anche una conferma che le preoccupazioni delle Regioni, 17 delle quali avevano proposto ricorso, erano fondate. Così com'era formulato era un provvedimento probabilmente inapplicabile e penalizzante, in assoluto ed in particolare per quanto prevedeva per il 2002. C'era il rischio concreto che incidesse su servizi garantiti costituzionalmente, e che venis- se messo in crisi l'intero sistema dei Livelli Essenziali di Assistenza nazionali». Per l'ex ministro della Sanità Rosy Biodi, «oggi si è consumata l'ennesima brutta figura del governo». «L'opposizione, con le Regioni che hanno fatto ricorso al Tar - afferma l'esponente della Margherita - aveva denunciato sin dall'inizio la gravità di un decreto che tagliava retroattivamente del 150Zo i trasferimenti di risorse ad Asl, ospedali e Istituti di ricovero, rispetto a spese già effettuate dalle. Regioni per il corretto funzionamento delle strutture sanitarie. Questo è potuto accadere perché purtroppo si registra l'assenza di un ministro della Salute, che di fatto è stato commissariato dal suo collega dell'Economia». [r. r] II governo ha deciso di cambiare rotta per non incorrere in una sentenza negativa da parte del Tar Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

Persone citate: Fabio Gava, Giulio Tremonti, Rosy Biodi, Sanità Rosy, Tremonti

Luoghi citati: Asl, Lazio, Roma, Veneto