La legge sul copyright mette la sordina al cd di Francesca Paci

La legge sul copyright mette la sordina al cd IERI, GIORNO DI ENTRATA IN VIGORE DELLA NORMA VOLUTA DA BRUXELLES, COPRIFUOCO PER I VENDITORI ABUSIVI La legge sul copyright mette la sordina al cd Francesca Paci Il primo giorno di tolleranza zero contro la pirateria informatica non scalfisce il mercato dell'illecito a Torino, ma fa piazza pulita di abusivi. Agli angoli delle strade dove fino a lunedi radazzi africani esponevano decine di ed taroccati su teli variopinti, si avverte un vuoto insolito. Come quando stacchi un quadro dalla parete dopo molti anni. E' quanto devono aver pensato i vigili di servizio ieri: alle 18, al comando non risultavano contravvenzioni per violazione di diritto d'autore. La nuova direttiva, valida da poco più di ventiquattr'ore, punisce vendila indebita, fabbricazione, semplice detenzione di attrezzature «per l'elusione di misure tecnologiche». In pratica, spacciatori e consumatori. L'agorà si e svuotata. «Torneranno presto». I proprietari dei negozi sotto i portici di via Po, via Roma, gli ambulanti «regolari» dei banchi di piazza Bengasi, danno «una settimana di vita» al fuggi fuggi dei trafficanti di musica contraffatta. Esauritosi lo zelo iniziale, scommettono, i controlli scemeranno. In fin dei conti se ne rallegrano: «La gente si ferma volentieri a sbirciare le novità discografiche in offerta a prezzi stracciati, e il vantaggio è per tutti». Chi compra «American Life» di Madonna a cinque euro, risparmiando il 75 per cento sull'originale, prende magari un caffé al bar, entra di buon umore in libreria, indugia tentato davanti alle vetrine di una boutique. Secondo una ricerca commissionata dalla Business Software Alliance in 57 nazioni, l'Italia potrebbe guadagnare 17.700 posti di lavoro riducendo la duplicazione illegale del 10 per cento. Eppure, neanche tra i commercianti trovi uno disposto a schierarsi apertamente Le previsioni di un sito Internet: «Torneranno presto, commercializzare clandestinamente un chilo di musica rende cinque volte un chilo di hashish» per la difesa del copyright. Le canzoni costano troppo, acquistare una copia facsimile è universalmente assolto come peccato veniale. Il giovanissimo direttore della Ricordi, Daniele Longo, è scettico sulle misure draconiane imposte da Bruxelles: «La battaglia da combattere sarebbe quella per l'aboli¬ zione dell'Iva, altro che palliativi. Equiparare il disco a un libro, togliendo la tassa del venti per cento dal prezzo di copertina, rivoluzionerebbe il mercato», Invece, saranno i dischetti vergini a rincarare del 30, 40 per cento, appena arriveranno le nuove forniture. I pirati fai-da-te desisteranno? «Dall'inizio di aprile Ricordi ha venduto 500 supporti registrabili per pc e audio, 110 nell'ultima settimana, 20 lunedi. Andamento regolare». Tradotto: nessuna corsa all'accaparramento preventivo delle scorte pre-aumenti. Anche da Fnac, in via Roma, il listino è ancora invariato: da cinquanta centesimi a due euro per un ed da masterizzare. Alessandro, addetto al settore informatico, risponde quasi in automatico a chi domanda preoccupato che «le variazioni di prezzo arrivano giornalmente dalla sede centrale. Per oggi nulla. Domani si vedrà». Le scatole da cinquanta pezzi in offerta a 29 euro, comunque, hanno avuto ieri una mattinata di gloria. Il primo giorno di guerra alla pirateria informatica, apparentemente, è uguale al precendente. Stesso numero di clienti nei negozi a chiedere supporti per registrare, lecitamente o meno, canzoni e programmi da computer, in barba alle minacciate sanzioni. Stessi banchi di borse nicaraguensi e incenso indiano sotto i portici di via Po. Stesso chiosco di video cinematografici originali garantiti a 7,75 euro. Mancano solo gli abusivi coi teli variopinti coperti di compilation musicali da top ten. Secondo il ministero dell'Economia spagnolo, riporta il sito internet Bread and Roses comparando la situazione all'omologa italiana, commercializzare clandestinamente un chilo di ed è cinque volte più redditizio di un chilo di hashish. «Torneranno presto».

Persone citate: Daniele Longo, Roses

Luoghi citati: Bruxelles, Fnac, Italia, Torino