Un kamikaze a Tel Aviv Tre morti e trenta feriti
Un kamikaze a Tel Aviv Tre morti e trenta feriti LA RISPOSTA DEGLI OLTRANZISTI AL GOVERNO CHE SI E' INSEDIATO IERI DI ABU MAZEN Un kamikaze a Tel Aviv Tre morti e trenta feriti L'uomo è stato fermato sulla soglia di un bar sulla passeggiata a mare. Sei palestinesi uccisi nei Territori dal fuoco israeliano, due mentre tentavano di entrare in una colonia TEL AVIV Una nottata di sangue è subito seguita al voto di fiducia al nuovo governo palestinese di Abu Mazen (Mahmud Abbas). A Tel Aviv un kamikaze palestinese si è fatto esplodere all'ingresso di un caffè, provocando la morte, oltre a se stesso, di almeno due israeliani e il ferimento di altre trenta persone, sette delle quali in modo molto grave. Poco prima, presso la colonia di Eilon Moreh (Cisgiordania settentrionale) era stato sventato un tentativo di infiltrazione in cui due palestinesi erano rimasti uccisi. E quattro palestinesi sono stati uccisi nei Territori dal fuoco israeliano: due miliziani delle «Brigate martiri di Al Aqsa» vicino Betlemme; un capo militare del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) e un giovane passante in un raid a Sud di Gaza. L'esplosione di Tel Aviv si è verificata all'ingresso del caffè «Mikès Place», nella via Herbert Samuel, ossia nella passeggiata a mare di Tel Aviv. Testimoni hanno riferito di una forte deflagrazione avvenuta su un marciapiede, probabilmente dopo che uno dei guardiani aveva notato il palestinese sospetto. A breve distanza dal punto dell'attentato si trova l'ambasciata degli Stati Uniti. Le forze di sicurezza sono subito sopraggiunte sul posto e hanno setacciato la zona alla ricerca di altri eventuali ordigni. Si tratta del secondo attentato suicida palestinese in meno di una settimana. Giovedì scorso un militante delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa si era suicidato all'ingresso della stazione ferroviaria di Kfar Saba, a Nord di Tel Aviv, provocando la morte di un guardiano e il ferimento di una quindicina di persone. Secondo la stampa israeliana, quell'attentato è stato condotto da una cellula di Al Fatah di Nablus (Cisgiordania) in cooperazione con elementi legati ai Guardiani della Rivoluzione iraniani. Proprio ieri Abu Mazen nel discorso programmatico di fronte al ConsigUo legislativo, il parlamento autonomo palestinese, che riunito a Ramallah ha accordato la fiducia al nuovo governo, aveva dichiarato la necessità di usare il «pugno di ferro» contro le milizie palestinesi, che verranno «inesorabilmente» disarmate. E questo poiché devono esserci «una sola autorità e una sola legge». Ma il neo premier ha anche affermato di non intendere concedere «nessuno sconto» a Israele, che dovrà scegliere «la pace senza colonie oppure la continuazione dell'occupazione, della sottomissione, dell'odio e del conflitto». Le 30 pagine del discorso di Abu Mazen, intervenuto ieri mattina subito dopo il presidente Yasser Arafat, sono state accolte con cautela in Israele, dove un portavoce del ministero degli Esteri ha dichiarato che il neopremier «sarà giudicato non sulla base delle dichiarazioni, ma dei risultati sul terreno». Interpellato a Gaza, il portavoce degli integralisti di Hamas, Abelaziz Rantisi, ha invece condannato il preannunciato disarmo delle mili¬ zie, perché «costituisce un passo molto pericoloso per il futuro e l'esistenza della causa palestinese e indebolisce la legittimità della resistenza, unica arma contro le incursioni e le aggressioni israeliane». Ma Abu Mazen si mostra deciso a proseguire per la sua strada, dopo aver incassato il voto di fiducia (51 a favore, 18 contrari e tre astenuti) del Cip e l'investitura di Arafat in un clima di scontata unità, che per un attimo è stato tuttavia turbato dalla manifestazione in favore dell'anziano Raiss inscenata da un centinaio di giovani sostenitori. [e. st.] Uno del feriti viene trasportato verso l'ambulanza dal soccorritori
Persone citate: Abu Mazen, Arafat, Eilon, Fatah, Mahmud Abbas, Rantisi, Yasser Arafat
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