Più infortuni se l'econonnia tira

Più infortuni se l'econonnia tira NEI PERIODI Dl CRISI SCENDONO LE DENUNCE PER PAURA Dl PERDERE IL POSTO Più infortuni se l'econonnia tira Giovanna Albano Michele Pellizzari ' GLI incidenti sul lavoro sono un problema importante di cui sa ancora troppo poco: in Italia ogni anno oltre 900 mila persone sono vittime di incidenti più o meno gravi, durante l'orario di lavoro. Recentemente l'Organizzazione Mondiale del Lavoro ha raccolto informazioni sul numero di incidenti sul lavoro avvenuti negli ultimi venti anni in molti paesi industrializzati. I dati mostrano una forte ciclicità: gli incidenti aumentano in periodi di bassa disoccupazione e viceversa. A cosa è dovuta questa relazione inversa tra disoccupazione e incidenti sul lavoro? Esistono due possibili spiegazioni: la prima è legata al fatto che durante le fasi economiche espansive (quindi con bassa disoccupazione) il numero di ore lavorate aumenta e di conseguenza anche la probabilità che si verifichi un incidente. Quando l'economia va bene, inoltre, aumentano le assunzioni e probabilmente la presenza sul posto di lavoro di nuovi assunti, quindi meno esperti, potrebbe contribuire ad aumentare la pro¬ babilità di incidenti. Questa spiegazione, tuttavia, non sembra coerente con i dati sugli incidenti fatali. Gli incidenti fatali infatti non mostrano alcuna ciclicità: il loro andamento è indipendente dal tasso di disoccupazione. La correlazione tra incidenti e disoccupazione è infatti imputabile esclusivamente agli incidenti classificati come non-fatali. Come spiegare questi diversi andamenti? Un recente studio di Boone e Van Ours dell'Università di Tilburg suggerisce una seconda spiegazione: in periodi di alta disoccupazione i avora- tori, per timore di perdere il posto, sarebbero restii a notificare gli incidenti meno gravi, quelli che non impediscono seriamente l'attività lavorativa. È importante ricordare infatti che questi dati provengono da fonti amministrative e quindi riguardano solo gli incidenti notificati congiuntamente dal lavoratore e dall'impresa all'Inali. Gli incidenti fatali sono invece tristemente impossibili da occultare e ciò spiegherebbe il diverso andamento ciclico. * ricercatori presso la Fondazione Rodolfo Debenedetti

Persone citate: Giovanna Albano Michele Pellizzari, Ours

Luoghi citati: Italia