Casale, weekend blindato per far brillare due bombe di Roberto Saracco
Casale, weekend blindato per far brillare due bombe SABATO E IERI EVACUATA UNA VASTA AREA DOVE VIVONO CIRCA 2300 PERSONE Casale, weekend blindato per far brillare due bombe Entrambe portavano mezza tonnellata d'esplosivo. Quattro chiese hanno rinviato le messe festive. In quaranta al centro di accoglienza Roberto Saracco CASALE MONFERRATO Il botto alle 12,58, venti minuti dopo l'altoparlante della Polizia municipale avvertiva che l'emergenza bomba era conclusa. E' terminato così il lungo weekend «blindato» di Casale, che verrà ricordato come quello del doppio scoppio delle bombe ritrovate sotto il ponte ferroviario sul Po, «gingilli» della Seconda Guerra Mondiale che gli aerei alleati avevano sganciato sulla città monferrina per bloccare la ritirata delle truppe tedesche. Anche la seconda operazione si è conclusa senza problemi. L'emergenza è scattata alle 7 nella zona rossa, quella di sgombero: almeno sulla carta prevedeva l'evacuazione di 2300 persone, ma i fatto ha riguardato un numero molto inferiore. Alle 9 gli artificieri del X Reggimento Cremona, al loro quinto intervento casalese, hanno preso in consegna l'ordigno bellico, una bomba perforante del peso di 500 chili, prima disseppellendola e poi spostandola nella camera di contenimento, gemella di quella utilizzata sabato mattina: un bunker in cemento armato imbottito di sacchi di sabbia e poi coperto da tonnellate di ghiaia e ancora sabbia. Nel frattempo gli uomini dell'operazione bomba prendevano po¬ sizione nelle aree di sgombero e d'attenzione: forze dell'ordine e volontari di varie associazioni presidiavano vie, strade, piazze, per lo più deserte, dove regnava una calma piatta, e dove a farla da padrone era il canto degli uccellini. Anche le chiese, quattro, hanno dovuto rinviare le funzioni domenicali, spostate al pomeriggio, con grandi cartelloni a ricordare che erano state sospese per l'emergenza bomba. Ma a mezzogiorno le campane si sono prese la loro rivincita ricordando a tutti che era un giorno di festa. Poco più di una quarantina le persone, per lo più anziani, con una nonna di 89 anni e un bimbo di 4 anni e mezzo, hanno fatto riferimento al Centro Accoglienza della scuola media Trevigi. «C'è stato qualche nuovo arrivo - dicono le crocerossine volontarie - ma per lo più sono gli stessi della prima giornata che avevano fatto una richiesta speciale, poter avere lo stesso menù di sabato, una pasta al forno ricca di sugo e besciamella, arrosto con l'insalata e frutta fresca, anzi qualcuno ha anche detto scherzando che era disposto a ripetere l'emergenza nei prossimi giorni». Il Centro dAccoglienza ha anche funzionato da ufficio turistico per un gruppo di tedeschi che appena scesi dal pullman in piazza Castello hanno fatto tappa nel chiosco di palazzo Trevigi, poi raggiungendo la Cattedrale e attraversando una via Roma piuttosto animata, con i soliti «aficionados» dell'aperitivo domenicale. Alle 12,30 gli artificieri hanno ultimato i preparativi, frenati solo dalle bizze del furgone che doveva sten- dere il cavo per l'operazione, co- stretto a un paio di manovre prima di vincere la salita che da Po porta sotto il ponte ferroviario, resa visci- da dalla pioggia battente della notte. Due minuti prima delle 13 il botto, più potente del giorno pri- ma, con il ponte ferroviario che ha sussultato e con lo scoppio avverti- to in perifera. Gli artificieri del Decimo Reggimento Cremona mentre portano alla luce una bomba prima di trasferirla nel bunker, II momento dell'esplosione, Ieri è avvenuta alle 12,58; sabato alle 13,16
Luoghi citati: Casale, Casale Monferrato
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