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Agassi toma sul trono del tennis «Più invecchio, più mi emoziono» AMORI, CRISI, SUCCESSI: COSÌ HA BATTUTO IL RECORD DJ CONNORS Agassi toma sul trono del tennis «Più invecchio, più mi emoziono» personaggio Stefano Semerar RICORDO che tomavo a casa da scuola e giocavo a tennis tutto il pomeriggio. Durante il weekend mi allenavo tutta la mattina e tutto il pomeriggio, a meno che non fossi in viaggio verso la. California per giocare un tomeo. Avevo 7 armi. Per settimane e settimane non facevo altro che colpire mighaia di palline, in continuazione. E mipiacevafarlo». Che fine può aver fatto, secondo voi, uno cresciuto così? Quella di Andre Kirk Agassi, che domani compierà 33 anni, e che oggi è tornato a essere il numero uno del mondo anche per il computer. Il più vecchio numero uno della storia del tennis: battuto il record di Connors, 30 anni e 10 mesi nel 1983. Agassi è il tennista,più famoso del mondo, anche più di Pete Sampras. Agassi è qualcosa più di un tennista: una icona, un marchio, un divo, un enigma. Uno che a 16 anni ha sconvolto il tennis, prendendo tecnica e immagine di imo sport antico e rivoltandola come un calzino. Uno che a 20 anni era un ribelle un po' grezzo, a 27 im Peter Pan in cnsi, e a 33 è un modello di stile, un papà alla moda con una moghe fichissima e famosa - la- sua ex collega Staffi Graf - e una filosofia di vita molto cool e ammirevole insieme. Uno che, parola dei suoi colleghi/ gioca megho adesso di quando era il golden boy del arcui to; uno che potrebbe bivaccare sugli allori ma che quest'anno, pnma della finale di Houston che si è giocata nella notte italiana. Andre Agassi, 33 anni, n. 1 al mondo aveva vinto 22 partite su 23, comprese le finah degh Australian Open e di Miami. * Agassi è, soprattutto, uno che è cresciuto. Che è cambiato, in meglio. Ha vinto quasi 27 milioni di dollari, 57 tornei, e fra questi meno Slam di Sampras, 8 contro 14; ma li ha vinti su tutte .le superfici, come è riuscito solo ad altri quattro immortah e non a Pete. E fra Una coppa e l'altra ha vissuto infinitamente di più del grande e monotono rivale: il flirt con Barbra Streisand, il matrimonio glamour con Brooke Shields, ' la deriva esistenziale. Dopo aver firmato contratti pubblicitari da svenimento, nel '97 si era ritrovate n. 144 del mondo, costretto a chiedere inviti per giocare tornei minori. Nessuno avrebbe scommesso un cent su di lui, nel '98 era gja tornato fra ì priiri 10: depurato, dimagrito, di nuovo pronto «ad annusare in campo l'odora del sangue e della competizione, a ricordarti dopo di come è bello ed eccitante scovare dentro un match la strada per la vittoria». Nel '99 vinse due Slam, tomo a sedersi sul trono che aveva conquistato per la prima volta nel '95. Nel 2000 Sampras lo ha spodestato, ma lui ha tenuto duro. Molto gh è servito lo stimolo dolce-severo di Steffi, molto la disciplina atletica del suo uomoombra, l'enorme Gii Reyes. Moltissimo ha fatto da solo, imparando negh anni che al mondo non ci sono solohambui^er e Coca-Cola, facendosi curioso di altri paesi e altre genti con lo sguardo mobile e attomto insieme, da ex bimbo alieno programmato per vedere le cose in anticipo, specie le palline su un campo da tennis. Ha messo in piedi anche una fondazione benefica, che si occupa soprattutto di bambini in difficoltà. Dona miliardi, e costringe altri miliardari a donarne, con la fame di dare che spesso ha dentro chi fin da pupo si è sentito chiedere molto, forse troppo: «Da piccolo non ho mai desiderato avere behe case o diventare ricco - spiega -. Ma sognavo di regalare macchine alla gente e il mio sogno è diventato realtà: penso di averne regalate almeno 70, fino ad oggi». Oggi, per la quinta volta e dopo 75 settimane consecutive di regno del diavoletto Hewitt, si è ripreso lo scettro: «Più invecchi e più apprezzi l'emozione di ottenere traguardi come questo», ha commentato. Rischia di restare sul trono appena due settimane, il Fenomeno -ha la vittoria di Roma da difendere - ma i tigrotti del circuito lo guardano con ammirazione mista a sgomento.