Silenzio si gioca: campioni della dama in campo a Moncalieri

Silenzio si gioca: campioni della dama in campo a Moncalieri DA IERI NEI SALONI DELLA SCUOLA SILVIO PELLICO IL PRIMO TORNEO INTERNAZIONALE CON SPECIALISTI DA TUTTO IL MONDO Silenzio si gioca: campioni della dama in campo a Moncalieri Loris Milanese è il torinese più famoso: «Qui serve soprattutto memoria, bisogna ricordare ogni mossa» Massimiliano Peggio Silenzio si gioca. A Moncalieri nei saloni della scuola elementare Silvio Pellico, nel centro storico, si sta disputando da ieri il «Primo torneo intemazionale di dama» organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con i circoli damistici di Torino e Novara. In gara 73 giocatori: italiani, svizzeri, francesi, armeni, lituani, senegalesi. La loro specialità è la dama intemazionale, che si gioca su una tavola con 100 caselle (64 per quella italiana), e 40 pedine, 20 nere e 20 bianche. Guai ad accostare i blasonati scacchi con la dama: «Anche in questo gioco occorre tecnica, allenamento ma soprattutto buona memoria», dice Walter Raimondi, 33 anni, iscritto al circolo novarese, cinque volte campione d'Italia. Nella vita fa l'operaio specializzato alla Pirelli: mica come gli idoli mondiali, i russi Alexasander Jergief e Alexej Tchizof, che vivono di dama, pagati per giocare in ogni angolo della terra. Nel Bel Paese, dove regna incontrastato Re Pallone, gli sport minori mancano di sponsor: ai fuoriclasse non resta che la passione e pagarsi le trasferte. Il torinese più famoso è Loris Milanese, una volta campione tricolore e attuale campione regionale. Come si allena una star della dama? «Sotto gara una o due ore al giorno, studiando mosse e leggendo libri del settore, memorizzando ogni cosa. Adesso grazie a Internet si possono organizzare sfide a distanza, anche con più giocatori simultaneamente», spiega. Basta collegarsi al sito www.vogclub.com per competere on line con veri assi delle pedine: una comunità che gioca. Ma la sfida al tavolo è sempre un'emozione. «Insegno ai bambini i primi passi della dama, e cerco di trasmettere loro valori come il rispetto e il gusto genuino per la competizione», afferma la vulcanica mamma di Loris, Gianna Ferri, insegnate alla scuola Aleramo di Torino, dove «alleva» piccoli campioni. Tra le star che si contendono il primo titolo di Moncalieri c'è anche Michele Borghetti, livornese, capace di giocare bendato contro 21 giocatori contemporaneamente: 7 vittorie e 14 pareggi. «La vera bravura sta nel ricordarsi le mosse di tutti gli avversari, senza mai perdere il filo della strategia». Un mostro di memoria. Moncalieri, avendo scoperto un feeling con la dama, ha tutta l'intenzione di replicare. Ieri, con Valentino Castellani, presidente del Toroc e il sindaco Lorenzo Bonardi, hanno lanciato la candidatura della città per il torneo mondiale del 2005. «In più ammette Ezio Bertello della Pro Loco -, vorremmo candidarci per ospitare le prossime olimpiadi della mente». Un momento della gara di ieri. Fra i concorrenti anche armeni, lituani e senegalesi

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