Gibemau, una pole nel nome di Kato

Gibemau, una pole nel nome di Kato MOTOMONDIALE IN SUD AFRICA, QUATTRO PILOTI NELLA COMMISSIONE CHE VIGILERÀ' SULLA SICUREZZA NEI CIRCUITI Gibemau, una pole nel nome di Kato ior tempo del pilota spagnolo, che ai box scoppia in lacrime «E' stato lui a guidarmi dall'alto». Rossi, Biaggi e Capirossi in 1a fila Enrico Biondi Un pianto liberatorio. Un lungo abbraccio con il suo manager Fausto Gresini, anche lui in lacrime e poi va, lontano da tutto e da tutti, con tanta tristezza nel cuore. E' stato così che lo spagnolo Sete Gibemau, compagno di squadra del giapponése Daijiro Kato, morto in conseguenza dello spaventoso impatto contro un muretto nel Gran Premio del Giappone del 6 aprile a Suzuka, ha voluto salutare la conquistata pole nel Gp del Sud Africa a Welkom, circuito proprio ieri riconfermato per i prossimi 3 anni. Nel giro d'onore ha levato il dito al cielo, come a ringraziare e dedicare l'impresa allo sfortunato compagno. Poi, nel parco chiuso, prima di salire la scaletta che porta alla sala delle interviste, Gibemau è sceso di sella ma non si è tolto il casco. Si è messo in un angolo e ha dato libero sfogo alle lacrime, scaricando la tensione di un week end terribile. «Quando giovedì sono entrato nei box ed ho visto le casse con le moto imballate e su una di queste c'era scritto Kato, non ce l'ho fatta. Sono scappato via in lacrime. Poi con Fausto e i ragazzi ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di correre. L'impresa? E' stato Kato da lassù a darmi la forza, quella marcia in più per chiudere al comando. Tutti noi gli dedichiamo questa pole che per noi è molto, molto di più di una vittoria». E nessuno, ieri, ha avuto nulla da ridire. Ma non si pensi che, in qualche modo, i nostri piloti Va- lentino Rossi, Max Biaggi e Loris Capirossi che gli sono finiti alle spalle e con Gibemau oggi partiranno in prima fila, abbiano regalato la pole allo spagnolo. Il motociclismo è sport per uomini duri, nessuno fa regali. Gibemau, come ha detto Valentino Rossi a fine prova, «ha vinto perché è stato il più forte. Oggi non era possibile batterlo, andava come il vento». Stesse parole da Max Biaggi e Loris Capirossi: «Giusto così, mi fa piacere - ha detto Biaggi - che la pole sia andata al team Gresini». Per dare un'idea di quanto siano state tirate le prove, Capirossi è anche finito per terra, con una lunga scivolata nella sabbia: «Ho rovinato il mio giro migliore - ha detto - è forse era destino che finisse così. Ma la gara è un'altra cosa». Già, la gara. Con i tre italiani ih prima fila non sarà facile per Gibemau chiudere al comando. I nostri baldi" eroi sono pronti a dare battaglia, anche se per tutti esiste l'incognita pneumatici: l'asfalto di Welkom, infatti, è abrasivo al massimo e tutti opteranno per un tipo di mescola molto dura. Il problema, però, è sempre lo stesso: quanto dureranno? Difficile a dirsi: chi azzeccherà la mescola giusta avrà in tasca mezzo Gran Premio. Così diceva ieri sera Valentino, prima di scappare alla riunione con il grande Capo del Motomondiale, lo spagnolo Carmelo Ezpeleta. Una riunione nella quale i piloti hanno eletto quattro loro rappresentanti che ogni sabato prima dei Gran Premi incontreranno Ezpeleta e Franco Uncini, delegato alla sicurezza, per fare il punto della situazione. I piloti scelti sono il giapponese Aoki, lo statunitense Kenny Roberts jr, lo spagnolo Gibemau e il nostro Valentino Rossi. Primo risultato raggiunto: i 4 potranno partecipare al sopralluogo dei tracciati. Per Ezpeleta «si è trattato di un incontro importante. Per quest'anno non potremo intervenire sui circuiti, visto che sono già stati tutti omologati, ma l'attenzione sarà raddoppiata. Per avere il massimo della sicurezza - ha estremizzato - si dovrebbe correre nel deserto, ma a chi piacerebbe»? Tutto ciò che si deciderà quest'almo tornerà utile per la stagione 2004. Speriamo bene. Lo spagnolo Gibernau in lacrime dopo la pole conquistata: a sinistra il team manager Fausto Gresini

Luoghi citati: Giappone, Sud Africa, Welkom