Come si diventa cattivi? Ridendo di Gianni Micaletto

Come si diventa cattivi? Ridendo SUL PALCOSCENICO DI BORDIGHERA ARRIVANO I CABARETTISTI «INCROCIATI» CON LA TELEVISIONE Come si diventa cattivi? Ridendo Tra satira e comicità, domani Ricci e Greggio Gianni Micaletto BORDIGHERA Cattivi si nasce o si diventa? Buona la prima nella città dell'umorismo, dove alla figura dei teneri fidanzatini di Peynet, icona di quel «Salone» che per mezzo secolo ha scandito l'evoluzione della satira illustrata, quella delle vignette, hanno sovrapposto la graffiante (e vincente) ironia marchiata «Zelig» e «Striscia la notizia». A Bordighera ora va in scena il trionfo dei nuovi modelli di comicità imposti dalla tv. Che, sfruttando la cassa di risonanza dell'irrinunciabile elettrodomestico, incamerano consensi e prosehti anche nelle librerie. «Cattivi si nasce» è il tema della nona edizione della rassegna «Bordighera città dell'umorismo», inaugurata ieri sera al Palazzo del Parco dagli aforismi catartici di Flavio Oreglio e dai tormentoni a mitraglia di Leonardo «Enei-gia pura» Manera. Due pilastri di «Zelig», il primo anche perfetto esempio dell'equazione: successo in televisione uguale a successo in libreria. Fino al 3 maggio, sarà una continua staffetta fra la satira più pungente e la comicità pura: da Paolo Villaggio a Cinzia Leone, da Neri Marcorè a Paolo Migone e Sergio Sgrilli, dalla «banda» di Serena Dandini a quella di Antonio Ricci. Spettacoli, gags ma anche momenti di riflessione. Ed è proprio il «modello» di cattiveria di «Striscia» ad aprire (domani 'alle 21,15), la fase introspettiva: una serata dedicata a Valerio Peretti, il co-autore del tg satirico campione d'audience, a pochi mesi dalla sua scomparsa (la società che aveva fondato, ora diretta dalla moglie, ha istituito borse di studio per giovani «firme» della comicità). Non una commemorazione, ma un'occasione festosa per capire come nasce la satira e osservare il fenomeno «Striscia» da un'angolazione diversa, senza il filtro delle telecamere. I protagonisti? Naturalmente il «gran cerimoniere» Ezio Greggio, Dario Ballantini (sarà Morandi, Valentino o Paoli?), Gianni Fantoni, Mario Zucca, Max Pisu, la «iena» Deborah Villa, lo stesso Ricci. «Per una buona battuta ucciderei mio padre e mia madre. Fortuna che sono orfa- no...», amava ripetere il commediografo francese Marcel Achard. Non arrivano a tanto i nuovi prìncipi della risata, ma «cattivi» in fondo lo sono. 0 almeno così vogliono apparire. Perché, si sa, la satira e l'umorismo hanno bisogno di una vittima, di un difetto da esasperare, di un tic o di un «segno» da forzare. «Il punto di partenza è quello della classica torta in faccia delle comiche: lo spettatore ride e si diverte, la vittima di turno ovviamente no spiegano gli organizzatori del festival (la direzione artistica è di Bruno Paolo Astori per Opera Progetti), promosso dal Comune -. Questo principio vale, per sua naturale estensione, quando si fa satira contro il potere, quando s'ironizza sulle persone e, in fondo, anche quando il comico e l'umorista lavorano sui propri difetti, ponendosi come auto-vittime. Per far divertire il pubblico, come ci ha insegnato il grande Massimo Traisi». Il tema di quest'anno, «Cattivi si nasce», è proprio dettato dalla necessità di ragionare sulla dissacrazione, sullo sberleffo, sul fatto che il non prendersi troppo sul serio, è un modo per vivere meglio, che nessuno può sentirsi esente dalla critica e dalla presa in giro. Perché la satira è anche «un sanissimo principio di democrazia, in quanto può (e deve) fare pipì su tutto e tutti». L'assunto è che «il re è nudo per definizione, di qualunque re si tratti». C'è anche spazio per la comicità cinematografica: «Piccoli corti e cattivi» è la rassegna curata in collaborazione con il «Noir in Festival» di Courmayeur che Neri Marcorè presenterà martedì sera. Villaggio arriverà giovedì, annunciato dal suo libro «Vita morte miracoli di un pezzo di m...». Sarà un'intervista spettacolo, a cura di Claudio G. Fava, con alcune chicche «scongelate» dalle teche Rai. Gran finale sabato con «La fattoria dei comici»: Serena Dandini presenta i nuovi talenti della risata, gli allievi del teatro Ambra Jovinelli. I cabarettisti dell'ultima generazione cresciuti a pane e «Zelig». Citata e celebrata la frase di Marcel Achard «Per una buona battuta ucciderei mio padre e mia madre. Fortuna che sono orfano» In arrivo Marcorè, Pisu Zucca, Leone. Per Villaggio un'«intervista-spettacolo» Antonio Ricci ed Ezio Greggio parleranno domani sera di satira e di comicità. Con loro Dario Ballantini Gianni Fantoni, Mario Zucca, Max Pisu, la «iena» Deborah Villa Cinzia Leone sarà tra gli ospiti in arrivo a Bordighera per il Festival «Cattivi si nasce»

Luoghi citati: Bordighera, Courmayeur