Ritorna Unabomber, straziata una bambina

Ritorna Unabomber, straziata una bambina TRAGEDIA VICINO A TREVISO DURANTE UN PICNIC SUL GRETO DEL PIAVE Ritorna Unabomber, straziata una bambina Esplosivo in una penna: la piccola perde un occhio, amputate tre dita Mario Lollo . TREVISO Nel giorno della Liberazione si rifa vivo Unabomber. Un pennarello è esploso fra le mani di una bimba di appena nove anni. Lo aveva raccolto sul greto del fiume Piave, dove le famiglie trascorrono le giornate di festa più calde, facendo pic-nic. Francesca ha perso così tre dita della mano destra e la vista da un occhio: trasportata in elicottero all'ospedale centrale di Treviso, è stata subito trasferita in sala operatoria, dove i mediclhanno cercato, inutilmente, di salvarle l'occhio e le hanno ricucito la mano spappolata. «La piccola è vigile, presente e tranquilla», ha assicurato Maria Grazia Carraro della direzione sanitaria. Ma la prpgnosi resta ovviamente riservata. Un amico di dieci anni, Marco, che abita a Pontida e che stava poco più in là, se l'è cavata con una scheggia di plastica nel ginocchio: «Volevamo giocare con l'acqua», racconta. «Stavo preparando i panini, ho udito lo scoppio e ho visto mia figlia sanguinante», ricorda inorridita la madre. Lei è di origine brasiliana, ma la famiglia e di Oderzo, paese a pochi chilometri da Pagare di San Biagio di Callalta, zona classica da gite dov'è stato collocato questo ordigno camuffato da evidenziatore di colore giallo, una «bomba-giocattolo» messa là proprio per fare male. Una scelta che sembra «strategica» nell'attentatore che da quasi dieci anni colpisce fra gli oggetti più innocenti, nei luoghi più comuni dove i possibili bersagli sono rilassati e per nulla sulla difensiva: una volta la fiera popolare, un'altra i lumini votivi al cimitero, gli ombrelloni in spiaggia, i tubetti di conserva, le confezioni di uova o la crema spalmabile al supermercato, le bolle di sapone e adesso il pennarello al pic-nic. La novità è che il bersaglio sembra essersi concentrato ultimamente sui bambini: tanto che il.pm Luisa Napolitano parla di «grande vigliaccata» e il questore Dante Consiglio non esita a definire lo sconosciuto «un pessimo soggetto che non ha giustificazioni»; mentre lo psicologo Paolo Crepet osserva come forse egli «abbia problemi con la propria infanzia»; e un altro psichiatra, Sergio De Risio dell'Università Cattolica, rimarca l'interessante risvolto «anticonsumistico» dei mezzi scelti per ferire. Entro l'area di mille metri quadrati transennata per le indagini, gli investigatori hanno, infatti, raccolto altri pennarelli e una bambola, per dire come questa «svolta» aberrante orienti anche le indagini. Lo scoppio è stato udito dalle decine e decine di bagnanti del solleone, che avevano approfittato della giornata decisamente calda per qualche ora di serenità. «Un botto fortissimo, prima di mezzogiorno», racconta Igor Capiotto, titolare di un ristorante a poche centinaia di metri, che stava preparando i tavoli per i primi clienti. La bimba ha raccolto il pennarello, ha tolto il cappuccio ed è stata investita da una fiammata. Tutto allo stesso modo, come sempre negli attentati di Unabomber, sebbene gli inquirenti mantengano la prudenza quale si conviene a chi deve far parlare elementi di prova: «Sembrerebbe proprio la sua firma», dice il sostituto procuratore Antonio Miggiani, titolare di questa nuova incniesta; attende l'esito delle perizie il procuratore capo di Venezia, Vittorio Borraccetti: «Bisogna fare il massimo sforzo per venire a capo di questa vicenda, ma bisogna ancora lavorare molto». Lo sa bene, lui, che dirige una delle quattro Procure che si occupano del bombarolo e che da un anno a questa parte hanno deciso di lavorare in pool, dotandosi di una squadra speciale, che coordina esperti delle quattro province. Aspettano il lavoro dei carabinieri del Ris, che cercheranno di ricostruire da quella miriade di pezzetti piccolissimi una somiglianza con gli inneschi in miniatura dei precedenti ordigni: per quanto possibile, quali negozi abbiano in vendita il pennarello, la ditta che lo commercializza, l'analisi chimica sull'esplosivo utilizzato e l'ipotesi sulla quantità, desunta dalla rosa delle schegge partite con l'esplosione; milioni di dati già immagazzinati a computer e perfino idee balzane come quelle che qualcuno ha suggerito, prendendole dai numeri e dalla cabala. Non si butta via niente, tutto può ser/ire. La Digos, intanto, ha controllato gli spostamenti di alcuni «sospetti»: in particolare due, che abitano fra le province di Treviso e Pordenone e sono già stati messi sotto indagine; finora il loro alibi regge. Un dato geografico, infine, potrebbe dimostrarsi importante: per la prima volta in questi nove anni di imprese, Unabomber ha oltrepassato il Piave; una specie di Caporétto alla rovescia. L'ordigno nascosto dentro un evidenziatore abbandonato tra i sassi La piccola ha cercato di aprirlo mentre giocava con uh amico mMm&ttm .'"■'t*.tf.v:'' T li viadotto a San Biagio di Callalta sotto al quale giocava ia bambina

Persone citate: Antonio Miggiani, Dante Consiglio, Igor Capiotto, Luisa Napolitano, Maria Grazia Carraro, Mario Lollo, Paolo Crepet, Sergio De Risio, Vittorio Borraccetti

Luoghi citati: Oderzo, Pontida, Pordenone, San Biagio Di Callalta, Treviso, Venezia