«I jet militari volano troppo basso» di Gianni Giacomino

«I jet militari volano troppo basso» I PILOTI INVIANO FOTO DEGLI AEREI, IL SINDACO REPLICA CON LE BANDIERE DELLA PACE «I jet militari volano troppo basso» Robassomero, la protesta si trasforma in uno scambio di poster Gianni Giacomino ROBASSOMERO Gh aerei militari volano troppo bassi, provocano un rumore assordante, fanno paura. E così via con l'ennesima protesta degh abitanti di Robassomero che ogni tanto avvertono sulla loro testa le evoluzioni dei jets mihtari che decollano dall'aeroporto di Caselle. Ma stavolta il malcontento non si è materializzato con la solita raccolta di firme e le minacce del sindaco Donato Adduci di denunciare alle autorità l'orda di decibel che si abbatte sul centro storico e sulla zona industriale e fa tremare i vetri delle case del suo paese. Assolutamente no. Stavolta tutto si è trasformato in uno scambio epistolare e fotografico fra i piloti degh aerei e il primo cittadino. E' bastata una telefonata d:' Adduci alla direzione dell'AIhnia di Caselle. «Lì ho solo pregati di non compiere le loro evolu¬ zioni proprio sulla nostra testa perché con quei reattori supersonici provocano un frastuono tremendo e la gente ha paura, comincia ad intasare il centralino del municipio» racconta il sindaco. Da lì è partita la corrispondenza. Qualche giorno dopo aU'indirizzo di Adduci si è presentato il postino con un plico che conteneva un poster. Il soggetto? La fotografìa di tre aerei immersi in un cielo azzurrissimo con una dedica: «Il rumore dei jets è il suono della libertà». Ma le coronarie di Adduci, da sempre pacifista convinto e concretamente impegnato, hanno retto. Anzi. Il sindaco ha spedito la risposta poche ore più tardi. Un immagine del campanile della chiesa parrocchiale di San Gregorio circondato da un volo di colombi e bardato con tre bandiere della pace. Dedica: «All'ignoto mihte, la libertà è sinfonia di pace, non cupo rom¬ bo di morte. Sorride all'arcobaleno e sussurra con gioia al cuore io sono la vita». «Poi pensavo che il singolare scambio epistolare fosse finito temevo più che altro una nuova» invasione del nostro "spazio aereo"» ammette sorridendo Adduci. Invece no. «Una mattina mi sono visto recapitare un grosso plico che sembrava un quadro». Infatti all'interno era contenuta un bellissima immagine contenuta da una cornice pregiata con stampata ima squadriglia di sei aerei e l'autografo dei due piloti. «Beh diciamo che questa corrispondenza non è stata uno scontro aspro, violento, ma un segno di civiltà e di questo ne sono molto contento - termina ancora Donato Adduci che non aveva mai ricevuto in regalo una gigantografia fotografica di aerei da guerra -. Dopo questa parentesi simpatica mi auguro di non sentire più il rombo dei reattori sulle nostre teste».

Persone citate: Adduci, Donato Adduci

Luoghi citati: Robassomero, San Gregorio