La Ducati mette paura a Valentino di Enrico Biondi
La Ducati mette paura a Valentino MOTOMONDIALE: OGGI PROVE DECISIVE PER LA GRIGLIA DEL GP DEL SUDAFRICA La Ducati mette paura a Valentino Rote provvisoria per Rossi, Capirossi è vicino alla sua Honda Enrico Biondi Adesso è ufficiale: da ieri pomeriggio il motomondiale non è più un feudo personale della Honda e del suo campione più affermato, Valentino Rossi. Le prime prove cronometrate del Gp del Sud Africa a Welkom, cittadina a 200 km da Johannesburg, famosa nel mondo per le sue miniere d'oro e diamanti, hanno definitivamente promosso la Ducati e i suoi piloti, Loris Capirossi e l'australiano Troy Bayliss. E questa, di per sé, è già una grande notizia perché dopo anni di dominio assoluto delle marche giapponesi nella classe regina (Honda, Yamaha e Suzuki) è finalmente arrivato il momento di celebrare l'impresa della Casa di Borgo Panigale, capace di esordire a Suzuka con il terzo posto di Capirossi e di piazzare nella prima giornata di test sudafricani, le due moto in prima fila; Capirossi alle spalle di Rossi, Bayliss dietro a Gibemau. E questo all'esordio in una manifestazione iridata: scusate se è poco. C'era bisogno di un exploit del genere: soprattutto per stemperare quella tensione che ieri si avvertiva, palpabile, quando i piloti sono scesi in pista, ricordando in vario modo il giapponese scomparso a Suzuka: chi con una banda nera sul braccio, chi decorando con il numero 74, quello di Kato, il cupolino della propria moto. Per fare in modo che Kato non sia morto invano, i piloti si sonb per la prima volta riuniti in un «sindacato», pronti a dettare regole e imporre diktat. Tipo: «Mai più a Suzuka se non si modifica il tracciato». Poi di nuovo tutti" in pista, perché così avrebbe voluto anche il piccolo Dsyiro. E la Honda, da parte sua ha annunciato ufficialmente che verrà istituita una commissione indipendente per far luce sull'incidente. Alla NihonUniversity di tecnologia industriale, sarà affidato il compito di condurre ima minuziosa analisi sulla con l'obiettivo di chiarire le cause, tuttora oscure, dell'incidente. DaUa.FMI, invece, ancora nessun'accènno. Tornando alle prove, la Ducati, sin dal mattino, ha dimostrato di non essere un fuoco di paglia. La «Desmosedici» risponde magnificamente. I risultati si vedono, al punto che Valentino Rossi è apparso abbastanza preoccupato: «Là Ducati va forte e Lons è in forma smagliante: sarà dura, una bella lotta. Ma noi non siamo da meno e a ben vedere davanti ci siamo noi. Quindi...La salute? Il dottor Costa ha fatto miracoli, la febbre è sparita, mi sento megho. Non al massimo, ma insomma...». CU chiedono ancora della riunione di giovedì: «C'è in tutti grande tristezza, quello che possiamo fare è trovare un'intesa tra di noi per cercare di migUorare la sicurezza dei circuiti. In questo senso, l'incontro è stato molto positivo. Se siamo tutti uniti possiamo avere la forza'di farci ascoltare». In Ducati c'è molta fiducia ma anche la consapevolezza che il lavoro non manca: «Siamo solo al 70'K) del potenziale della moto su questo circuito - dice Capirossi - ci aspetta ancora un sacco di lavoro, ma la strada è quella giusta». Piaggi, (che ieri insieme con Hayden ha ospitato nel box due bimbi malati di leucemia) non è andato oltre il 6" tempo causa un calo di potenza alle marce basse «Ma sappiamo dove intervenire», ha detto. Da segnalare anche l'ottima prova delle Aprilia, per diverso tempo al 2" posto con Edwards, poi scivolato in settima posizione. La «Cube» sta crescendo, magari ci mette un po' più di tempo, ma i risultati si vedono. Della cosa dovrebbe essere soddisfatto Valentino Rossi: non è una novità che il sogno di Ivano Beggio, patron Aprilia, sia quello di riportare Valentino sulla moto di Noale. L'importante è fornirgli un mezzo affidabile, cosa che potrebbe avvenire entro breve tempo. Nelle altre classi, da segnalare il dominio delle Aprilia. Nella classe 125 al comando Ui che precede la Honda di Pedrosa, il compagno di marca Pablo Nieto e la Honda di Dovizioso, attardato Perugini (vincitore a Suzuka), solo 22". Nella 250, poi, il dominio di Noale è assoluto, con quattro moto in prima fila (Fonsi Nieto, Poggiali, Battami e De Puniet). Loris Capirossi continua a stupire: salito sul podio a Suzuka, nel Gp di apertura, anche a Welkom ha portato la Ducati in prima fila
Luoghi citati: Aprilia, Borgo Panigale, Noale, Sud Africa, Suzuka, Welkom
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