Corri Real-Juve verso la Grande Accoppiata

Corri Real-Juve verso la Grande Accoppiata Corri Real-Juve verso la Grande Accoppiata Darwin Pastorfn IO e il mio amico Marcello Lippi, tra i migliori pensatori del Duemila, ci siamo sentiti dopo la storica impresa di Barcellona. Era, giustamente, orgoglioso: per il risultato, per il comportamento della squadra, per aver (aggiungo) saputo gestire, con sapienza, uomini e tattica. La rete della vittoria è giunta grazie a due cambi «intelligenti»: cross di Causio-Birindelli e unghiata di Pablito-Zalayeta. Prima, c'era stata la luce intensa di Nedved: il gol-capolavoro e una prestazione superba, da eroe omerico. Sì, il Pallone d'Oro gli appartiene, non lo scriviamo ora (troppo facile), ma da tempo. Adesso, ci tocca il Real Madrid. Noi siamo la Real-Juve. E' il derby d'Europa, una sfida avvolta nel mito e nel prestigio, vicende di coppe e di fuoriclasse, da Di Stefano a Platini, per arrivare a Del Sol e Zidane, che hanno vestito entrambe le maglie, passando da Del Piero e Raul. Il brasiliano Ronaldo è in forma strepitosa, tre schiaffi al Manchester United parlano chiaro: ma, ora, dovrà vedersela con Ciro Ferrara, che ha preso lezioni da un certo Diego Armando Maradona. E la retroguardia spagnola non ci sembra immune da svarioni e peccati: noi abbiamo gli uomini giusti per distruggere le speranze dei nostri blasonati avversari. Per raggiungere, così, la finale e vedercela con Inter o Milan. Lo dico ora (il mio compagno di fede e vate Mughini sa che non temo l'insidia del pronostico): siamo pronti per festeggiare la Grande Accoppiata, scudetto e Champions League. In campionato, marciamo che è una meraviglia. Non intervengo sulle recenti polemiche: per cultura non mi appartengono. Dico che tutto dipende da noi: dai nostri nervi e dalla nostra concentrazione, con la Roma Alex è ritornato Pinturicchio, il suo secondo sigillo rientra nei canoni della sua arte maga, del suo estro dalle radici ataviche. Domani pomeriggio, di nuovo luci della ribalta: Del Piero versus Roberto Paggio. Presente e futuro contro passato, in una specie di avvincente e coinvolgènte romanzo d'appendice. Dopo Totti, il Codino: davvero, per citare De Filippo, gli esami non finiscono mai per il nostro Pelé Bianco (il secondo di casa nostra dopo il «mio» Petruzzu Anastasi). Sarò allo stadio per dire grazie alla mia Juve, grazie per i giorni passati e per i giorni che verranno, grazie per questo cielo sempre più azzurro. —

Luoghi citati: Barcellona, Europa, Madrid, Manchester