Istituzioni Ue, duello Prodi-Berlusconi

Istituzioni Ue, duello Prodi-Berlusconi Istituzioni Ue, duello Prodi-Berlusconi «Commissione e Consiglio devono cooperare, come sempre» Maria Maggiore BRUXELLES Dire che tra Commissione Europea e il Consiglio non è necessaria una collaborazione "così forte", "sarebbe come dire che in uno Stato nazionale non •serve una stretta collaborazione tra govemo e parlamento". Romano Prodi non intende dare niente per scontato e alla vigilia del debutto della presidenza italiana, in un clima che si fa via via più incandescente, il presidente, della Commissione europea lancia un chiaro segnale al govemo italiano. Silvio Berlusconi si è lasciato scappare una frase insidiosa, durante il lungo colloquio avuto con i cronisti in Sardegna, «Non è così necessaria una collaborazione forte tra Commissione e Consiglio, due organismi che hanno funzioni distinte» aveva detto il presidente del Consigho dalla piazzetta di Porto Rotondo, aggiungendo comunque che tra lui e Prodi le relazioni erano ottime. Ma il professore bolognese è noto per la sua permalosità e ieri leggendo i giornali è saltato su tutte le furie. «Sono dispiaciuto e preoccupato» ha scritto in una nota diffusa in serata. «Il sistema che regge lUnione europea, quello che in più di cinquant'anni di storia ci ha permesso di raggiungere traguardi come il mercato unico, l'euro e l'allaigamento, è un sistema fondato sull'equilibrio, ma soprattutto sulla collaborazione tra le diverse istituzione dellUnione: Parlamento, Consiglio, Commissione e Corte di Giustizia». E mentre da Roma il portavoce Bonaiuti invitava a calmare i toni. Prodi sottolineava che «a questa impostazione si sono attenute tutte le presidenze che si sono via via succedute durante il mandato della mia Commissione», concludendo con un augurio che questo si ripeta anche con la presidenza italiana. Intanto si conclude una settimana tumultuosa a Bruxelles dopo la presentazione della bozza della futura Costituzione preparata da Valéry Giscard d'Estaing. Ieri è stato il giomo deli nentì alla proposta di compromesso raggiunta dal presidium della Convenzione dopo-10 ore di riunione. Il quadro istituzionale che ne viene fuori è molto più mitigato della prima versione di Giscard che sposava un sistema intergovemativo puro. Così ieri la Commissione europea ha usato toni più concilianti su un testo considerato «un'utile base di* lavoro che la Convenzione può e deve migUorare ulteriormente». Positiva per l'esecutivo di Bruxelles l'eliminazione della figura del vice-presidente del Consiglio a capo degli Affari Generali e il ridimensionamento del «bureau», quel direttorio ora ridotto a tre membri che potrà collaborare con il presidente dellUnione. In aula, durante l'incontro dei 105 Convenzionah i toni non sono stati così accesi come si prevedeva alla vigilia. Il ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer si è congratulato con Giscard per la proposta di istituire un presidente a tempo pieno e la necessità di dare ai summit europei «una più grande continuità». Per Antonio T^jani, capograppo di Forza Italia all'europarlamento con la bozza finale «si mantiene un equili¬ brio tra le istituzioni e tra le due concezioni divergenti, quella comunitaria e quella intergovemativa». Molto preoccupata invece la capogruppo dei verdi Monica Frassoni, per una pericolosa deriva intergovernativa. «Il ruolo della Commissione viene fortemente ridotto e si rischia di creare il caos istituzionale». Per la Frassoni i giochi non sono ancora fatti e ora spetta alla Convenzione chiedere più tempo ai capi di govemo «per terminare il mandato e trovare un compromesso accettabile per tutti, che per ora manca». Una cosa è sicura : il 20 giugno l'insieme della Costituzione europea non sarà ancora pronto, come ha spiegato anche il vicepresidente della Convenzione Giuliano Amato. Ci sarà una parte, quella delle politiche dellUnione in «edizione provvisoria». Quindi c'è chi spera già tra i convenzionah di ottenere un suiplus di tempo per limare ancora il testo di Giscard a favore dei piccoli paesi e del sistema comunitario. Così il presidente delTEsecutivo di Bruxelles, Romano Prodi, rephea alle dichiarazione del premier, ricordando che «il sistema» che ha finora retto lUnione Europea è fondato «sull'equilibrio ma soprattutto sulla collaborazione tra le diverse istituzioni dell' Unione: il Parlamento, il Consigho, la Commissione e la Corte di Giustizia». E' stata proprio la collaborazione tra Consigho e Commissione, secondo Prodi, l'elemento ((fondamentale» in tutti i momenti cruciali della storia europea. Romano Prodi

Luoghi citati: Bruxelles, Roma, Sardegna, Valéry