L'arte ricorda la Resistenza e s'interroga sulla pace

L'arte ricorda la Resistenza e s'interroga sulla pace ANDAR PER MOSTRE L'arte ricorda la Resistenza e s'interroga sulla pace 1 ANGELO MISTRANGELO j Nella ricorrenza del «25 Aprile», si segnalano alcune mostre che hanno come tema conduttore la pace, il ricordo della Resistenza, l'impegno degli artisti a favore di un mondo migliore. Nella Villa Comunale di Rivoli, in via Capra 27, è aperta sino al 15 maggio la rassegna «Paesaggio; pane per la libertà», presentata in catalogo da Marcello Salvati (orario; 15,30 - 18,30, Info. 0119532286). Organizzata dal Comitato Partigiani del Colle del Lys e dal comune di Rivoli, questa esposizione è stata promossa «per commemorare la prima protesta operaia contro il regime fascista e la nascita della Resistenza...». All'iniziativa hanno aderito con il consueto slancio pittori come Tino Alme, che ha dipinto la «bicicletta bi-uciata della staffetta», e lo scultore Enzo Sciavolino autore di «Fahrenheit 124», in bronzo e acciaio, Vinicio Perugia con un rievocante «Tumulo» e Antonio Carena interprete di un intenso e sofferto paesaggio con detriti e rimasugli. Accanto a queste opere, si ricorda il quadro «Grande verde» di Sergio Albano e la «Trattoria della pace» di Lia Laterza, la rappresentazione di San Sebastiano di Kurt Mair e i rami sommersi di Ehsabetta Viarengo Miniotti. Si passa poi al bosco di Germana Albertone, alla «voce della libertà» di Valeria Di Ponio, all'inquietante figurazione di Elisabetta Enrico e alla terracotta di Paolo Genove- se, fino all'acrilico «Aspettandoti» di Sandro Lobalzo e alla «cacciatrice» di Luciano Spessot. Nel 600 anniversario della lotta di Liberazione, in Piazza della Libertà e Via Italia 47 a Settimo Torinese, è stata allestita la collettiva «Materiali resistenti» (sino al 27 aprile, orrrio; 16,30 19,30, festivi 10-12,30/ 16,30 19,30). Una trentina di artisti contribuiscono a «fissare» con le loro esperienze creative i momenti di un ricordo che ha, in questa occasione, il valore delle opere di Giovanni Borgarello e Michele Privileggi, di Mario D'Amato e Fernando Monta, di Guido Mosca e Carlo Pigrucci. E, inoltre, si notano le testimonianze di Diego Scursatone, Mariella Boghacino, Ines Daniela Bertolino, Mario Bianco, Angela Calella Benlupo, Marienzo Ferrerò e Corrado Alderucci. Nello spazio informale «Billar», in via Montecuccoli I/a a Torino, è aperta sino al 10 maggio la manifestazione-evento «L'Arte della pace», curata da Ilaria Dotta, con pittura, scultura, fotografia, vi¬ deo e installazioni, mentre al Centro Italo Arabo, di via Fiochetto 15, è in corso la collettiva di artisti islamici sul tema «Arte: dialogo per la pace». E in questo dialogo tra le diverse posizioni sociali e culturali dell'uomo e la ricerca di una pace che conferisca stabilità e qualità all'esistenza, s'inserisce la voce dei poeti, tra questi Fabio Neruda, profondamente amato dalla pittrice cinese Chen Li che riscrive sulla carta i suoi versi e pensieri con inchiostri e tocchi d'acquarello. La particolare caUi- grafia dell'artista conferisce una suggestiva identità alla raccolta «Canto e disincanto» esposta alla Libreria Fontana, in via Monte di Pietà 19/c. Si tratta di 20 poesie visive dedicate a Valerio Magrelh, la cui elaborazione rileva Andrea Mosconi - mette «in scena lo svelarsi della parola» e, con sapiente misura, Chen Li utihzza il segno per fissare l'intensità dei sentimenti dello scrittore; «E' il cimitero del pensiero/ che si raccoglie tra le mie mani» (sino al 12 maggio, orario; 9-19,30, Info; 011544731).

Luoghi citati: Rivoli, Settimo Torinese, Torino