Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi «Non bastano otto solleciti per sostituire una siepe al Cimitero» «Le peripezie di un malato "di lungo corso"» - «Rigida autodisciplina per i trialisti» - «Più multe che controlli» - «Offeso dall'allarme» Una lettrice ci scrive: «L'altro ieri ho fatto l'ottavo sollecito ai servizi cimiteriali del Comune di Torino per la sostituzione di piante omamentali della fossa 1060 - campo C presso il Cimitero Monumentale di Torino. Premesso che dal 1991 pago un abbonamento di manutenzione che prevede la sostituzione delle piante eventualmente morte, diritto esercitato in una sola occasione per la sostituzione di una rosa {quando ancora il rapporto era diretto con la Ditta estema che forniva il servizio), lo scorso anno ho segnalato che Iti slnpe perimetrale della fossa era parzialmente seccata a seguito del freddo dell'inverno 2001/2002. «Nei solleciti seguiti alla prima segnalazione mi è stato detto che stavano controllando il campo, poi che dovevano presentare al Comune un campione delle piante morte, poi doveva arrivare il benestare dal Comune, poi che avevano tagliato le piante morte per vedere se rinascevano (?), poi che doveva arrivare il benestare per la sostituzione (ma che tanto fino al mese di marzo non sarebbero cominciati i lavori), ora ad aprile mi sento dire che devono rifare tutte le verifiche perché alcune piante potrebbero esse- re rinate. Di certo c'è che dovrò provvedere alla sostituzione della siepe a mie spese e che non rinnoverò più l'abbonamento è di 111 euro annui». Paola Pavesio ' Un lettore ci scrive: «Sono uno che si può definire un ammalato di lungo corso avendo ima malattia, la psoriasi, a cui ancora non si è trovata ima cura definitiva. Sono curato da lungo tempo all'ospedale dermatologico S. Lazzaro ma negli ultimi mesi ho trovato difficoltà nel continuare la mia cura. Vengo spesso visitato da medici diversi, le liste di attesa si sono allungate in maniera estenuante con prenotazioni a lungo termine, anche per la mancanza di strutture che vengono chiuse (ad esempio il day hospital. Questo ci permetteva visite e medicazioni in tempi brevi. Ora ci sono tanti locali vuoti, inutilizzati mentre manca, ad esempio, un pronto soccorso e bisogna ricorrere a quello delle Molmette già supenntasato accrescendo il disagio che noi ammalati dermatologici ci portiamo dietro». Segue la firma Il Moto Club di Casalborgone ci scrive: «Desideriamo replicare al lettore Carlo Facciano che definisce i trialisti "orde di vandali inquinanti e minacciosi". Noi che che da molti anni siamo impegnati nella pratica, promozione e divulgazione di questo sport desideriamo chiarire che la nostra attività si svolge su territorio regolamentato dal Comune di Casalborgone, tramite il rilascio di tessera'pass provvista dei dati personali, foto e pettorale numerato per l'identi¬ ficazione, anche a distanza, del tesserato, in numero limitato alle esigenze organizzative e dietro versamento al Comune di cauzione annuale a fondo perduto e destinata ad investimento nel solo settore ambientale, in collaborazione e sotto il controllo del Corpo forestale, nonché dei proprietari dei fondi. Inoltre, anche grazie alla nostra presenza sistematica e ad interventi periodici, altre attività (mountain bike, escursioni a cavallo e gite a piedi) possono usufruire di sentieri battuti e privi di vegetazione tutto l'anno. Per questo ci sentiamo completamente estranei alle pesanti valutazioni del lettore». Segue la firma Un lettore ci scrive: «Girando per la città ho notato auto in sosta da tanto tempo che hanno sul parabrezza quat tro, cinque, a volte sei multb. Ma quando i vigili urbani vedono questa situazione, perché invece di redigere altre multe, non tentano almeno di vedere se l'auto è rubata anche con un semplice controllo via radio e, in caso contrario, perché non tentano di rintracciare il proprietario per interrogarlo?». Segue la firma Un lettore ci scrive: «In un ipermercato torinese, dopo aver pagato gh acquisti sono stato raggiunto al limite della cassa dalsibilo dei! a sirena. Sono stato invitato gentilmente a fermarmi, ma ho negato qualsiasi sospetto tra la curiosità della coda retrostante, spettatrice interessata della visione in diretta del fermo di un presunto ladro. Illuminata forse dal mio viso smarrito, la cassiera insieme ad un altro operatore ha presto intuito che il sibilo maligno veniva provocato per segnalare che un articolo da me acquistato che era l'ultimo disponibile sugli scaffali. Ma non esiste un metodo mighore per segnalare ciò? Dove va a finire la privacy?». Franco Lucato specchiotempi@lastampa.it

Persone citate: Carlo Facciano, Franco Lucato, Paola Pavesio

Luoghi citati: Casalborgone, Comune Di Casalborgone, Comune Di Torino, Torino