Norton, attore per tutte le stagioni di Fulvia Caprara

Norton, attore per tutte le stagioni INCONTRO CON IL PROTAGONISTA PI «VENTICINQUESIMA ORA» Norton, attore per tutte le stagioni «Avrei fatto carte false per girare con Spike» Fulvia Caprara ROMA A Hollywood lo hanno già battezzato «Mr.Everybody» perché con la sua faccia qualunque è in grado di interpretare i personaggi più vari. Proprio come Robert De Niro può diventare eliminale ma anche eroe, comico e affascinante, perverso e cialtrone. Per questo, a soli 33 anni, Edward Norton, non bello e nemmeno brutto, ha infilato un successo dietro l'altro, con ruoli rimasti impressi nella memoria del pubblico: dall'assassino finto schizofrenico che prende in giro l'avvocato Richard Cere in «Schegge di paura» al romantico fidanzato ballerino in «Tutti dicono I love yoù» di Woody Alien; dal feroce naziskin di ((American History X» al manager invasato di «Fight Club»; dall'avvocato in giacca a cravatta di «Larry Flynt» al ladro ingegnoso di «The score». Con ima simile carta d'identità, completa di un debutto nella regia, con la commedia «Tentazioni d'amore», Norton non poteva sfuggire al fiuto di Spike Lee che l'ha scelto per interpretare, nella «Venticinquesima ora», il ruolo del protagohista Monty, spacciatore in procinto di finire in galera. «Come la buona metà dei giovani attori validi che conosco - ha spiegato Norton - ho sperato per anni di poter lavorare con Spike. Fin dall'inizio della sua carriera è stato uno dei miei autori preferiti, probabilmente gli avrei detto di sì senza neanche leggere la sceneggiatura». Il motivo di tanta stima è soprattutto imo: ((Ammiro i film di Spike Lee perché spingono la gente a porsi domande». E la domanda centrale della «Venticinquesima ora» è particolarmente importante: «Monty fa lo spacciatore, e quindi alla base della sua storia c'è il problema della diffusione della droga; mi sembra positivo che, uscendo dalla proiezione, il pubblico s'interroghi su questo argomento, sul perché la droga sia tanto usata e sulle colpe di questo fenomeno». L'altro argomento clou del film riguarda il concetto di responsabilità: «La vicenda - dice l'attore - mostra le conseguenze della passività morale, della mancata presa di posizione in situazioni poco chiare da un punto di vista etico. In un certo senso contiene un monito: Monty si trova a dover fare i conti con la vita che ha condotto e con la responsabilità delle sue scelte di cui, almeno in parte, vorrebbe far ricadere la colpa sugli altri. Il messaggio del film è, invece, che ognuno deve saper affrontare le conseguenze di quello che ha fatto. Così Monty, a poco a poco, intraprende il viaggio verso questa fondamentale presa di coscienza». Richiestissimo, convinto che il cinema debba soprattutto lanciare provocazioni, Norton spiega che di norma sceglie di interpretare un ruolo se questo può servire ad aprirgli nuovi orizzonti: «Recitare è un piacere, ma è anche un lavoro forte e intenso, per questo scelgo film che mi diano la possibilità di conoscere qualcosa che non conoscevo prima. Naturalmente conta anche la qualità delle sceneggiature e quella dei registi, in genere preferisco quelli che mi fanno lavorare in condizioni di libertà». Dopo la relazione con Courtney Love, l'attore, figlio di un avvocato e di . un'insegnante, laureato in storia all'università di Yale, si è legato alla messicana Salma Hayek che l'ha diretto in «Frida». «Fare l'attore - spiega - è un impulso che viene da lontano. L'ho sentito per la prima volta a cinque o sei anni, mentre assistevo a una commedia in cui recitava la mia baby-sitter. Fui terribilmente colpito dalla magia di quella piccola comunità di teatranti, restai come paralizzato sulla sedia. E' da allora che ho sentilo la necessità di recitare». Edward Norton in«La25aora» di Spike Lee interpreta Monty, uno spacciatore in procinto di finire In galera Né bello, né brutto ha infilato un successo dietro l'altro, da «Schegge di paura» a «Fight Club» Amori con Salma Hayek e Courtney Love

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