«Contratto unico anche per chi vola»

«Contratto unico anche per chi vola» CERETI (ALITALIA) E I SINDACATI: DIALOGO POSSIBILE «Contratto unico anche per chi vola» ROMA Un contratto nazionale unico per il settore del trasporto aereo è un'idea che «potrebbe andar bene, l'importante è che sia condivisa da sindacati e aziende». Lo ha detto ieri Fausto Cereti, presidente dell'Alitalia e della Assoaereo. E l'approvazione dei sindacati, inclusi i piloti, è arrivata subito: sia il segretario generale della Filt-Cgil, Guido Abbadessa, che il presidente dell' Anpac, Andrea Tarroni, si sono detti favorevoli al contratto nazionale integrato da contratti aziendali, sul modello di quanto stabilito la scorsa settimana per le attività ferroviarie. Cereti sottolinea che il contratto nazionale di settore «è un'idea di cui si parla da tempo. Gli sviluppi dipenderanno da che cosa ne pensano aziende e sindacati». «Noi di Assoaereo - ha aggiunto Cereti - già mettiamo a disposizione dei nostri associati le capacità dell'associazione per fare i contratti (quelli aziendali, ndr). Se ci fosse il consenso fra i sindacati e fra le compagnie aeree, si potrebbe anche fare il contratto nazionale. Di per sé non è una cattiva idea: si potrebbe pensare a un accordo nazionale dfi base a cui affiancare i contratti integrativi aziendali. Sarebbe ima prassi in linea con la tradizione delle relazioni sindacali in Italia». Il segretario generale della FiltCgil, Guido Abbadessa, ha detto che «fatto il contratto delle attività ferroviarie, ora bisogna fare un'analoga operazione per il settore del trasporto aereo: un contratto che sia una regola generale per gestire il nuovo mercato liberalizzato. A trame beneficio secondo Abbadessa - sarebbero non solo i lavoratori ma anche le aziende, che sarebbero al riparo da azioni di dumping. Anche per i passeggeri ci sarebbero grandi benefici, visto che una liberalizzazione regolata li metterebbe al riparo da certe pratiche di liberalizzazione selvaggia, che spesso vanno a scapito della sicurezza del trasporto aereo». Posizioni molto simili esprimono i piloti. Il presidente dell' Anpac, Andrea Tarroni, ricorda che «quella del contratto nazionale del trasporto aereo è un' idea che sosteniamo da tempo, un nostro cavallo di battaglia. Alla base del nuovo contratto ci deve essere una solida base normativa ma per questo è necessario, prima di tutto, chiudere la vertenza con l'Enac sui limiti di volo e di impiego dei piloti e del personale navigante. Da un punto di vista economico - prosegue Tarroni - il contratto di settore dovrebbe indicare delle condizioni minime per stare sul mercato, a tutela di chi lavora ma anche delle aziende». «Il settore degli elicotteri tiene a ricordare Tarroni - è un precedente che fa ben sperare: sia per i servizi di elisoccorso sia per i lavori sulle piattaforme offshore, il contratto di settore ha funzionato con reciproca soddisfazione delle parti tanto che nelle gare di appalto per il soccorso le Regioni hanno imposto l'applicazione del contratto di settore». Oltre che sulle relazioni sindacali, il numero uno di Alitalia Cereti ha parlato ieri degli effetti della guerra in Iraq sul traffico aereo e ha espresso la convinzione che la fase negativa venga superata entro giugno: «Ci auguriamo che con l'estate arrivi la ripresa. Di solito i tempi per sorpassare una crisi come la guerra ci vuole un periodo dalle due alle tre volte più lungo. Se valutiamo che la guerra è durata circa un mese, per uscire dalla crisi ci vorranno circa un paio di mesi». [Agi]

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