L'ultimo volo dei quattro amici uniti dall'amore per la montagna

L'ultimo volo dei quattro amici uniti dall'amore per la montagna IL PROFESSORE-SCRITTORE, L'AVVOCATO, L'AGENTE DI COMMERCIO E L'IMPRENDITRICE L'ultimo volo dei quattro amici uniti dall'amore per la montagna La loro passione erano le discese lungo le piste impervie, impossibili da affrontare senza mesi di preparazione. «La giornata sembrava buona, altrimenti non sarebbero partiti» Grazia Longo inviata a SESTRIERE Vite diverse, mestieri lontani, ma un'unica, totalizzante, passione: la montagna. Era proprio questo il motivo della loro amicizia, intrecciata nelle gioie e nel. destino, fino all'ultimo giorno. Il volo in elicottero verso la cima innevata univa il piacere del panorama a quello della discesa lungo piste impervie e impossibili da raggiungere senza mesi di preparazione atletica. La giornata sembrava ideale, altnmenti loro, e su questo concordano tutti coloro che li hanno conosciuti, non avrebbero azzardato l'avventura. Luciano Carta, 59 anni, era proprietario della casa alpina di Claviere. Sposato, un figlio di 15 anni, aveva firmato vari libri sulla montagna e sullo sci. In quegli scritti utilizzava lo pseudonimo di «Fratel Giacomo Pistafioca». Professore di educazione religiosa, aveva ^ anche la passione di restaurare i mobili. Quelli in stile rustpcp,-adatti alle -case di montagna, tanto per non abbandonare mai la sua passione. Ogni volta che terminava un mobile importante festeggiava con una discesa in neve fresca, per dimenticare la fatica e rigenerarsi. Luciano Carta era anche un intellettuale. Era laureato in filosofia e, forse, fra quelle nevi bianche ripensava a suoi autori preferiti, Hegel e Schopenhauer. Tutti lo conoscevano in alta Val di Susa e soprattutto a Claviere, dove era solito trascorrere i momenti di svago, fin da quando era giovanissimo. La sua ultima opera dedicata allo sci e alla montagna è intitolata «Lo ski valsusino tra storia e leggenda, 1896-1906». E' un libro che si trova spesso nelle librerie dei rifugi, «è un libro da sfogliare davanti al camino, al termine di un'avventura sulle nevi», ricordano commossi gli amici. Sci e tennis erano le passioni di Paolo Catalano, 66 anni, avvocato cassazionista, sposato e senza figli. Lavorava nello studio di Massimo Ottolenghi (classe 1915), consuocero di Guido Neppi Modona. Il suo impegno e i risultati professionali contribuivano a mantenere alta la reputazione dello studio, specializzato in diritto civile. «Lo stimavano tutti per la sua serietà, ma anche per la cordialità e la simpatia», afferma il presidente dell'Ordine professionale, Antonio Rossomando. «Un avvocato di grandissima classe e valore,, un autentico galantuomo», ricorda ancora il collega Gian Paolo Zancan, parlamentare nei Verdi e per tanti anni presidente dell'Ordine degli avvocati torinesi. Alto, fisico asciutto e portamento giovanile e atletico, appena poteva ritagliare qualche spazio a professione e famiglia si buttava su tennis e sci, i suoi sport preferiti. Anche Anton Giuseppe Barberi, 56 anni, agente di commercio, era un patito della montagna. Il lavoro lo portava sovente a spostarsi e lui amava sentirsi libero, non c'era località italiana di cui lui non conoscesse, se c'erano, a menadito le piste e gli impianti di risalita. Soltanto lo sci, la neve e lo sport in quota riuscivano, per sua stessa ammissione, a regalargli «la felicità allo stato puro». Non amava troppo la burocrazia, tanto che non ha mai fatto cambiare all'anagrafe l'indirizzo della residenza: ri¬ sulta al civico 1 di via Capellina a Torino, ma in quel palazzo non ha mai vissuto. Arrivava la sua corrispondenza, soprattutto lettere del Comune, convocazioni per accertamenti sulla residenza. Arrivavano anche i moduli del censimento. Tutta carta finita nei cestini per il riciclaggio. Da qualche tempo viveva con Doretta Muratore, 51 anni, imprenditrice, residente all'ultimo piano dell'elegante palazzina di corso Vittorio Emanuele 78. Nel cortile dello stesso stabile c'è lo studio pubblicitario che la donna gestiva da qualche anno, un'impresa «Nuove Proposte» che aveva una filiale anche in Val di Susa, a Sauze di Cesana fra le montagne che tanto amava. «Ogni weekend lo trascorreva a sciare, con il suo compagno - racconta una vicina di casa, con gli occhi lucidi -. Che vuole che possa dire di lei? Era una signora deliziosa: bella, bionda e gentile, senza grilli per la testa. Aveva una casa su a Cesana e, a volte anche insieme con mia figlia, faceva escursioni sulla neve». La coppia viveva insieme soltanto da qualche anno e non era sposata, ma la signora Muratore aveva già un matrimonio alle spalle: «Venne a vivere in questo condominio nel '78 - racconta ancora la vicina, visibilmente scossa - e poco dopo si separò dal marito, e adesso conviveva con il nuovo compagno: era una coppia così felice, non posso credere che sia loro successo qualcosa». Il settecentesco palazzo di corso Vittorio alle nove di ieri sera ancora non sapeva che su quell'elicottero, che era la prima notizia di tutti i telegiornali, c'era «la coppia del quinto piano». Luciano aveva scritto molti libri sullo sci e nel tempo libero restaurava mobili Paolo era un legale ' e lavorava In uno studio specializzato in diritto civile Anton Giuseppe era un rappresentante e conosceva perfettamente piste e impianti. Viveva con Doretta che gestiva un'agenzia pubblicitaHa Luciano Carta, 59 anni, professore di religione e autore di libri sulla montagna La montagna dove è accaduta la tragedia avvolta dalla nebbia

Luoghi citati: Cesana, Claviere, Sauze Di Cesana, Sestriere, Torino