Casini: un patto bipartisan per il semestre Ue italiano
Casini: un patto bipartisan per il semestre Ue italiano L'APPELLO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA IN VISITA A PRAGA Casini: un patto bipartisan per il semestre Ue italiano Immediate le reazioni di Forza Italia e della sinistra dell'Ulivo che rinnovano i reciproci scambi di accuse: come dialogare con questi «avversari»? «Possibilisti» i dalemiani e la Margherita ROMA L'appello lanciato a Praga dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini per «un patto» tra i partiti di maggioranza e opposizione in occasione del semestre italiano di Presidenza Uè non voleva essere rituale e così è stato: nel ;iro di poche ore tutti i partiti lanno Battuto un colpo, con reazioni non del tutto scontate. Il profondo scetticismo di Forza Italia circa uno scenario bipartisan è stato espresso senza perifrasi dal portavoce Sandro Bondi: «Il successo dell'Italia non può dipendere dall'eventuale benevolenza dell'opposizione, ma dalla autorevolezza acquisita dal presidente del Consiglio sulla scena internazionale». E se nella maggioranza sembra prevalere per il momento una tentazione «autarchica», seriamente divisa appare l'opposizione, che è dialogante nella sua ala riformista e sorda a qualsiasi appello nella sua anima più radicale. E così, per il presidente dei deputati ds Luciano Violante «l'opposizione ha il dovere di cooperare nell'interesse del Paese». Aperturista è anche il capogruppo della Margherita Pierluigi Castagnetti: «Non si può non essere d'accordo con Casini. Anzi, dopo la figuraccia di Atene, credo che il governo abbia proprio bisogno dei buoni consigli dell'Ulivo, consigli che daremo volentieri». Opposizione frontale invece da parte del Pdci («L'appello di Casini si fonda sul nulla») e dei Verdi: «Il centrosinistra - dice il leader ambientalista Alfonso Pecoraro Scanio - non faccia nuovi errori di valutazione come è successo con l'assurdo voto di sostegno alla politica post-bellica». Con l'aggiunta di una battuta «hard» («Quello di Berlusconi è un governo handicappato dalla posizione antieuropeista della Lega») che indirettamente corrobora la convinzione del Presidente del Consiglio circa l'atteggiamento pregiudiziale di una parte dell'opposizione. Tutto è nato da una esternazione del presidente della Camera, che per farla, ha scelto un momento particolare: a Praga già da due giorni, l'altro ieri Casini aveva preferito tacere per non interferire con la conclusione del vertice di Atene, durante il quale il presidente del Consig io aveva chiuso ogni dialogo con l'opposizione sui temi della politica estera. E invece, ieri mattina subito dopo aver incontrato il presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus, reduce da Atene, Pier Ferdinando Casini ha sostenuto che «un patto per il semestre dovrebbe essere il minimo comun denominatore tra tutte le forze politiche, lasciando da parte quelle accuse, a volte anche un po' stereotipate, che si sentono tra maggioranza ed opposizione». E dunque «ciascuno faccia la sua parte. Parlamento, governo, opposizione», tutti impegnati nella «comune condivisione per il buon andamento del semestre italiano». E ancora: «Troppe volte in passato, l'Europa e servita come cassa di risonanza per le piccole polemiche italiane» e «troppe volte esponenti polìtici italiani sono stati regnati all'estero per denigrare» il proprio Paese. Un appello metodologico quello di Casini che è stato subito commentato da tutte le forze politiche. Sulla scia del Berlusconi ateniese. Forza Italia ha continuato a bruciare i ponti con l'opposizione: «Gli inviti alla concordia su questioni di tale rilevanza - ha spiegato il portavoce azzurro Sandro Bondi - sarebbero sacrosanti masi scontrano con la realtà di un'opposizione dominata dalla volontà di delegittimare il go¬ verno». E alla fine una considerazione amara: «Solo in un Paese come l'Italia - sostiene Bondi - il presidente della Camera può sentirsi in dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche affinché collaborino m vista del semestre di presidenza italiana». Negative ma leggermente più sfumate le reazioni di Alleanza nazionale. Il portavoce Mario Landolfi dice che «l'appello di Casini è senz'altro condivisibile, ma una politica bipartisan sarà possibile soltanto se il centrosinistra si lascerà guidare dall'interesse nazionale», mentre il presidente dei deputati di An Ignazio La Russa non nasconde il proprio «pessimismo» perché «nel corso della legislatura non è mai venuto meno il riflesso pavlpviano della sinistra, che reagisce ad ogni questione in¬ temazionale soltanto con strumentalizzazioni finalizzate alla propaganda elettorale». E se per l'occasione l'Ulivo appare nel suo complesso più dialogante del centro-destra davanti all'appello del presidente della Camera, assieme alle aperture non mancano le stoccatine. La più ironica è quella di Castagnetti: «Daremo consigli al governo, ma con un accorgimento: saremo molto discreti per non scatenare la reazione dell'ingiustificato super-io del presidente del Consiglio». Senza riserve è invece il via libera del leader dell'Udeur Clemente Mastella: per l'ex sodale di Casini, «il presidente della Camera ha tracciato un percorso che, mi auguro, possa essere condiviso sia dalla maggioranza che dall'opposizione, nel rispetto reciproco dei ruoli». lf. mar.] «Ciascuno dovrebbe fare la propria parte senza utilizzare l'Europa come cassa di risonanza per le polemiche interne» I presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ieri a Praga con il presidente della Repubblica Ceca, Vaclav Klaus
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