«Faremo rinascere Villa Cavour»

«Faremo rinascere Villa Cavour» MAQUILlAG^OMPrETOÌ^lì^o'ì^i^^lSAWTENA «Faremo rinascere Villa Cavour» La Fondazione: un intervento che costerà otto milioni di euro A Villa Cavour a Santena ben tre presidenti della Repubblica, Luigi Einaudi, Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi, sono venuti a rendere omaggio al conte Camillo Benso, artefice dell'unità nazionale, sepolto qui, in una dimessa cappella di famigUa. Eppure in pochi lo sanno, non e è nessun pellegrinaggio come sulle tombe dei poeti. Ma la Fondazione Cavour, che gestisce il castello per conto del Comune di Torino, da tempo propone iniziative culturali per riportare Palazzo Cavour agli antichi splendori e vuole trasformare il castello in una delle mete obbligate nei percorsi turistici delle Città di Charme della provincia torinese. Così ha finanziato un primo recupero dell'ex asilo - le vecchie masserie del palazzo - e altri finanziamenti, circa 250 mila euro, sono arrivati dall'Unione Europea con il Docup, mentre il Comune di Santena ha stanziato altri 100 mila euro per realizzare un punto informativo turistico e un salone multimediale. Adesso la Fondazione ha un progetto più ambizioso: restaurare l'intero com¬ plesso cavouriano, castello, cascine, parco settecentesco, museo e archivio storico in vista del centocinquantesimo anniversario della morte di Cavour nel 2011. «Il progetto è stato inserito come riserva nei Patti Territoriali dei Comuni di Torino Sud che verranno finanziati dall'Unione Europea - dice con orgoglio Gino Anchisi, membro della Fondazione Cavour e dell'associazione Amici della Fondazione -. Certo servono 8 milioni di euro, sono tanti soldi, ma Villa Cavour è un pezzo di storia italiana». Camillo Benso, aristocratico e borghese, giornalista, leader ] jolitico liberale, statista, insofi 'erente alla disciplina militare tanto da guadagnarsi l'assegnazione alla caserma punitiva del Forte di Bard per aver plaudito la Rivoluzione di Luglio, anche nella morte decise controcorrente. Cosi chiese di essére seppellito a Santena, in una tomba angusta che pare una cantina, vicino al nipote amatis¬ simo Gustavo, morto a soli vent'anni nella battaglia di Coito. Il conte Cavour rifiutò la sepoltura di Stato nella Basilica di Superga offerta da Vittorio Emanuele II con una discrezione tutta piemontese. Il castello, ricostruito nel 1720, conserva ancora i ricchi arredi e le memorie della famiglia Benso, la camera da letto e lo studio di Camillo, le camere della nonna patema, Phihppine de Sales e della madre, Adele de Sellon, donne di grande cultura, viaggiatrici, straniere, savoiarda l'una, ginevrina l'altra. Il piccolo Camillo ebbe come madrina addirittura Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, perché la nonna Philippine era una sua dama di compagnia. Il castello è visitabile ogni domenica, ore 10,30-12; 15-18, fino a fine ottobre. La Fondazione propone anche un ciclo di incontri «cavouriani»: il prossimo 7 maggio una serata sarà dedicata a Mameli; il 28 maggio alla Contessa di Castiglione; il 6 giugno la serata sarà dedicata a Cavour, con una breve cerimonia e una degustazione di prodotti tipici. Il conte non se ne avrebbe a male, visto come seppe far rendere le sue tenute. ^VK*"

Luoghi citati: Bard, Comune Di Santena, Comune Di Torino, Santena, Torino