«Lioce nel gruppo di fuoco contro D'Antona e Biagi»

«Lioce nel gruppo di fuoco contro D'Antona e Biagi» ROMA, IL GIP FIRMA LA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE PER LA BR «Lioce nel gruppo di fuoco contro D'Antona e Biagi» Due gli elementi decisivi: la ripresa di una telecamera a Roma e i documenti falsificati al momento dell'arresto. «E una delle menti del nuovo terrorismo» Mara Montanari ROMA C'è un nome e un cognome che ora lega gli omicidi di Massimo D'Antona e Marco Biagi. Quello di Nadia Desdemona Lioce. Risale a un mese fa l'iscrizione della brigatista nel registro degli indagati della Procura bolognese per l'assassinio del professor Biagi. Ieri, il Gip romano Maria Teresa Covatta ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, indirizzata a Nadia Lioce, per l'omicidio di Massimo D'Antona. La richiesta era stata avanzata ai primi di aprile dai magistrati del pool antiterrorismo. Franco lonta e Pietro Saviotti. C'erano due elementi su cui poggiava la richiesta dei pm romani. Il Gip Covatta li ha accolti entrambi. Il primo è una sequenza di fotogrammi, ripresi il 19 maggio 1999 - il giorno prima dell'agguato brigatista - dalla telecamera di una banca all'angolo tra via Po e via Salaria, la strada in cui venne ucciso D'Antona. Si vede una donna in quei filmati. Secondo la Digos e la Procura di Roma, quella donna è Nadia Lioce. Un ultimo sopralluogo, prima di entrare in azione. L'altro elemento sono i documenti falsificati che la Lioce e Mario Galesi avevano il 2 marzo scorso, quando vennero sorpresi sul treno Roma - Firenze. Ne seguì una sparatoria in cui rimasero uccisi Galesi e l'agente della Polfer, Emanuele Petri, Quei documenti - risultati rubati nel marzo 1999 nel municipio di Casape, vicino Tivoli - furono contraffatti, secondo gli investigatori, poco tempo prima dell'omicidio D'Antona. Dunque, Nadia Lioce avrebbe fatto parte del gruppo di fuoco entrato in azione il 20 maggio '99 a Roma e il 19 marzo 2002 a Bolo¬ gna. E c'è di più. La Lioce non sarebbe una semplice militante, manna «mente» della Brigate Rosse. Questo punto è stato sottolineato dal Gip Covatta che ha preso in considerazione il documento del 5 marzo scritto dalla Lioce quando venne interrogata dai, magistrati romani nel carcere fiorentino di Sollicciano, dove ancora è detenuta. Il contenuto e il linguaggio del documento farebbero pensare a una mano abituata a stendere per iscritto le linee programmatiche delle nuove Brigate Rosse. Gli inve- stigatori sono convinti che le nuove Br nascano in continuità con i Nuclei Comunisti Combattenti che a loro volta avevano raccolto l'eredità delle vecchie Br. In questo evoluzione, la Lioce avrebbe avuto un ruolo centrale. Nadia Lioce entrò in clandestinità nel 1995 quando fu sospettata di trovarsi a Roma per partecipare a un'azione degli Ncc. All'epoca, era la compagna di Luigi Puccini, arrestato nel '95 insieme a Fabio Matteini, perchè trovati in possesso di armi. Entrambi si dichiararono prigionieri politici appartenenti agli Ncc. Nel provvedimento si fa, inoltre, riferimento a un'ordinanza di custodia cautelare per banda armata fumata dallo stesso Gip Covatta l'ottobre scorso. In quell'occasione vennero emesse sei ordinanze: quattro nei confronti di qu attro «irriducibili» detenuti, più Galesi e Lioce, Una banda armata con base logistica e operativa a Roma. Tesi supportata, come ha ricordato il Gip, dai biglietti di treno trovati in possesso dai due brigatisti il 2 marzo: due biglietti di andata e ritomo, con partenza e arrivo alla stazione Tiburtina. La svolta nelle indagini negli omicidi Biagi e D'Antona sta tutta in quel txagico e fortuito incontro tra gli uomini della Polfer e i due Br sul treno Roma-Firenze. Ne furono subito convinti gli uomini dell'antite.rrorismo del Viminale, tanto da portare il ministro Pisanu a dire che s i stava avvicinando «il momento per rendere giustizia alla memori, a del professor Biagi e D'Antona». Madia Desdemona Lioce sarà proba bilmente interrogata venerdì, nel carcere fiorentino di Sollicciano. Rilievi della polizia scientifica sul luogo do ve è stato ucciso Massimo D'Antona