Il judo torinese si tinge d'azzurro di Silvia Garbarino

Il judo torinese si tinge d'azzurro BRUYERE E LA CONCIA SONO LE STELLE EMERGENTI Il judo torinese si tinge d'azzurro Silvia Garbarino La nazionale di judo del futuro prossimo parlerà torinese. Le prospettive esistono da qualche tempo e sono diventate concrete dopo la disputa dei tricolori assoluti a Bergamo. 11 bottino raccolto dagli atleti subalpini è stato cospicuo, come capita da anni: due ori, un argento, tre bronzi e quattro quinti posti. Le perle più belle sono due ragazzi cresciuti nella palestra laboratorio dell'Akiyama Settimo: Francesco Bruyere e Francesca Congia. Nomi di battesimo uguali, storie differenti e medesima capacità di essere vincenti. Francesco, classe '80, pur essendo considerato da qualche anno un atleta di valore assoluto nella categoria dei 73 kg, quella dell'olimpionico Maddaloni, non era ancora riuscito a vincere un titolo italiano. Nelle ultime quattro edizioni aveva sempre colto un podio ma non quello più importante che pareva stregato. In terra orobica ha spezzato ogni dubbio, vincendo tutti gli incontri prima del limite e con una facilità a tratti sconcertante. «Sono contento per me - racconta il biondino, iscritto a Scienze Motorie - e anche per la mia società dove sono ritornato dopo l'esperienza di un anno nelle Fiamme Azzurre. A questi campionati mi sono presentato al massimo delle condizioni fisiche e credo si sia visto. Adesso mi voglio concentrare sulle Universiadi che si terranno quest' estate in Corea». Prima delle Universiadi, Francesco potrebbe ottenere il pass per gli Europei senior in programma a Dusseldorf a metà maggio. Un segnale positivo è venuto direttamente dall'allenatore degli azzurri, Romanacci, che l'ha convocato per un ritiro prolungato ad Ostia sino a fine mese. La forma non eccelsa di Maddaloni potrebbe convincere il coach della nazionale a buttarlo nella mischia che conta. Stessa sorte azzurra per la Congia, 21 anni, che ai tricolori ha ribadito la sua supremazia in Francesco Bruy re (Akiyama) una categoria di peso, i 48 kg, dove primeggia fin da ragazzina. Era la campionessa uscente, a Bergamo si è riconfermata vincendo tutti gli incontri, tranne la finalissima, prima del limite. «Sono soddisfatta di questa vittoria perché l'ho ottenuta battendo la Magnolfi, che è campionessa europea juniores - dice Francesca, iscritta pure lei a Scienze Motorie - Adesso mi godo il successo e guardo avavnti con più solidità interiore». La Congia potrebbe non esordire agli Europei assoluti, ma quelli under 23 sono alla sua portata, come assicura il suo allenatore settimese Pierangelo Tomolo. «Sono pronti entrambi ad affrontare manifestazioni di spessore intemazionale - spiega Francesco ha forse più spiragli immediati, Francesca potrebbe trovarli nelle competizioni relative alla sua età». Ancora più in là si spinge Fabrizio Marchetti, direttore tecnico regionale. «Il Piemonte si conferma la regione leader del judo - afferma - sono estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti e spero che Bruyere e Congia diventino i portabandiere della disciDlina anche ai mondiali giovanii che si terranno ad ottobre». Gli altri risultati torinesi sono stati ottenuti da Alessandro Bruyere, fratello minore di Francesco, che nei 66 kg è stato fermato solo in finale dal suo compagno in nazionale Casale. Bronzo per un altro settimese, Danilo Mantovani (classe '82) che ha superato il napoletano Faraldo e per Martina Guiducci (Centro Ginnastico Torino) nei 52 kg. Dopo aver battuto per ippon la campionessa uscente Giuseppina Macri, la Guiducci ha ottenuto il bronzo scavalcando la Bianchi. Completa il medagliere Valentina Aloisi (Akiyama), terza nei 57 kg a conclusione di un tour de force contro la bergamasca Flavia Paganessi: in pareggio dopo i cinque minuti regolamentari, le atlete sono andate al golden point durato nove minuti secchi prima che la torinese s'imponesse per ammonizione dell'avversaria. Francesco Bruyere (Akiyama)

Luoghi citati: Bergamo, Casale, Corea, Ostia, Piemonte, Torino