L'appetito vien di notte

L'appetito vien di notte COSTUME L'appetito vien di notte ELENA DEL SANTO SILVIA FRANGIA Sei spicchi d'aglio non sbucciati, sul tavolo apparecchiato per la cena. Sembra una stranezza, un rito scaramantico. Invece no: dei sei, quattro vengono effettivamente ingurgitati, i restanti non si sa che fine facciano. Ne vede di tutti i colori, chi ha a che fare con la gente della notte, che mangia a tarda ora al ristorante. Non che esista una relazione precisa tra le cene by night e le trovate apparentemente più assurde. «Però, si sa, molti sono artisti, attori, gente della tv, politici, giornalisti, dunque...». Dunque, accade che ti chiedano l'aglio come aperitivo o il finocchio crudo con un filo d'olio come digestivo, dopo il caffè e l'eventuale liquorino. Oppure, c'è chi ti dà istruzioni dettagliate per telefono su quel che vuol mangiare. Un esempio? Gabriele Lavia, molto preciso in questo senso. «C'è persino chi ti inoltra la ricetta dei piatti che desidera in tavola: che siano in menù o meno, non è un problema, li si cucina». Sono abituati ai vezzi dei loro avventori nottambuli, al «Marechiaro» di via San Francesco d'Assisi, uno dei locali storici per «ritardatari della cena»: quasi una seconda cucina di casa per attori, cantanti, musicisti eccetera. «Tra le categorie con l'orologio biologico spostato in avanti figurano anche i tassisti» spiegano nel locale, che da sempre resta aperto sino alle 4 o 5 del mattino. Nelle due sale è transitato un pezzo dello spettacolo italiano: Glauco Mauri, Fabio Testi, la Melato, Nicola Arigliano, Nek. Ma pure sportivi come Alex Del Piero, politici come Fassino. Quasi normale aspettarsi di incontrare volti noti, per chi gestisce locali aperti sino a tardi: che poi, a Torino, non abbondano. Almeno restando nei ristoranti di tipo tradizionale. Altro nome storico, è il «Perbacco» di via Mazzini, dove Roberto Perego e la moglie Gabriella sfornano il loro menù «tradizionale con fantasia» in ambiente soft e rilassante. Molti stranieri, o clienti di alberghi che arrivano tardi in città e vogliono cenare (qui è possibile sino all'una), volti noti di passaggio o gente comune. «Magari, persone che vanno alla prima del Regio e poi arrivano in smoking e abito da sera, come succedeva a Parigi, dove signori, reduci da serate di gala andavano a mangiare la soupe d'onion al mattino, con i lavoratori che scaricavano cassette». Immagine suggestiva: solo che nel locale di Perego, invece della mitica soupe si cena con pere al forno speck e gorgonzola, nidi di purea d'asparagi con uova di quaglia al burro, mezzelune di magro con pomodoro fresco, zucchine e gamberetti, involtini di salmone e bacon (cena completa a 28 euro). Ad assaggiare le portate, tra gli altri, Giorgio Albertazzi, Renato Pozzetto, Paolo Villaggio, Franca Valeri, Pippo Baudo, Valeria Marini, Michel Jarre, Renata Tebaldi e persino Ray Charles. Oltre all'ex sindaco Magnani Noja: «È stata proprio lei a incitarmi a tenere aperto sino a tardi». Scenario «artistico» pure al «Dual» di via Cesare Battisti, locale per fanatici di sushi e sashimi, dove si sfornano anche piatti della cucina mediterranea sino all' 1 e mezza del mattino. A tirar l'alba sono spesso facce note che, conclusi i tour mondani, si godono uno stuzzico in santa pace: ci trovi Alessia Mertz. Paolo Brosio, Marcello Lippi e la Juve, tutti estimatori di pesce crudo, come la stilista Kristina Ti «che va pazza per il sushi, mentre Cristina Ferrari, alias Fisico, ordina sempre e solo spaghetti più finissima alla milanese» spiega il patron Alfonso Cuozzo. Il locale chiude intorno alle 2, e dopo la mezzanotte ai tavoli si avvicendano anche i tiratardi del Carignano e del Regio. Di solito si limitano a un piatto-spuntino con flute. Ad esempio? «Porzioni di Serrano Patanegra, il prosciutto spagnolo tagliato a coltello, servito cori burro salato e bruschettà, o insalate macrobiotiche con pomodori pachino, fiori di zucca, verdure indiane». Specialità che dall'S maggio con l'allestimento estivo, si potranno gustare anche nel dehors. Prenotatissimo. In zona Rai, per sfamarsi nelle ore piccole, si va spesso «Alla Mole», dove approdano molti artisti, che, «dopo un bagno di folla, vogliono stare un po' tranquilli». Le foto la dicono lunga sui suoi ospiti: da Sakamoto a Bejart. Qui si cena sino quasi all'una e si può variare tra una cinquantina di tipi di pizze, farinata farcita e piatti come branzino al sale o il filetto cucinato in 20 modi diversi (tartare, con aceto balsamico, al lardofr porcini). Si paga da 23 a 30 euro circa. Una scelta, quella di tenere le serrande alzate sino oltre l'una. Alcuni, dopo anni di onorato servizio antelucano, hanno dato forfait, come la «Spada Reale», già ritrovo del dopo teatro per attori e spettatori, mentre altri si sono decisi da poco ad accogliere il popolo della notte. «Grande riscontro e rinnovo di clientela, da quando abbiamo deciso di fare i) week-end non stop» spiegano al «Norman» di piazza Solferino, dove la porta resta aperta dal venerdì mattina sino alla domenica notte. Partita come esperimento per «catturare clientela giovane», l'iniziativa dura con successo da 4 anni. «Il ristorante funziona fin verso le 23, ma chi arriva dopo può scegliere tra toast, panini, brioches e piatti veri e propri, dal carpaccio al roastbeef con verdure». Ma quale la clientela «lunare»? Tra l'una e trenta e le 2 arrivano persone di mezz'età che escono dalle sale da ballo. Dopo le 3 comincia il transito di ragazzi del post discoteca, tra le 4 e le 5 compaiono i tiratardi cronici e, dopo le 6, i titolari dei locali che, dopo il lavoro, vengono a rifocillarsi. «Sabato scorso, tra le 6 e le 7, non c'era un tavolo libero». Sull'orario dilatato sta puntando anche il «Ristorante Torpedo» dell'Hotel Le Meridien Lingotto in via Nizza, dove la vicinanza con le sale cinema del Pathé incrementa l'afflusso di nottambuli. Così, la cucina - guidata dallo chef Daniele Giolitto - resta in funzione sino alle 23, ma nell'attiguo «Turtle Café» si può mangiare e bere, con musica dal vivo, fino all'1,30 di notte: selezione di piatti freddi e proposte di panini «d'autore» non convenzionali. Inoltre, si possono richiedere piatti inseriti nella lista del room-service (il risto-servizio in camera): affettati, insalatone, caprese, da accompagnare a coktaiIs astrologici realizzati dalla barman Anna Gribaud ?on sapori, colori e profumi tipici dei segni zodiacali. «Spesso, chi mangia dopo le 23 chiede piatti semplici: specie gli artisti, abituati a cenare fuori e desiderosi di sapori domestici, altri, invece, si lasciano ingolosire» commenta Grazia Astegiano del «Rubirosa» di via Plana, dove, con il marito Claudio Ruffinatti, propone, comunque, gran varietà gastronomica. Asparagi allo zenzero in salsa di soja, branzino al lime, petto d'anatra al miele, sono alcune specialità che si possono assaggiare sin dopo l'una. Sulla tendenza «ali night long» si allineano anche le nuove leve della ristorazione. Come Rosalba Begalle cuoca nonché titolare del ristorante «La Chioccia», via Saffi 2, ambiente elegante, quadri e tappeti ovunque, e specialità caserecce tipo arrosti farciti, grigliate miste, sformati con verdure di stagione. Dice di «aver appena inoltrato la richiesta per poter tenere aperto sino alle 2, almeno durante l'estate. Un passo importante per riuscire a competere in una città dove la gente sta riscoprendo il piacere di uscire e di vivere la notte». Spicchi d'aglio sul tavolo apparecchiato per la cena Sembra una stranezza, un rito scaramantico Invece no: i commensali li mangiano davvero... Ne vede di tutti i colori chi ha a che fare con i frequentatori dei ristoranti a tarda ora Artisti, calciatori, gente dello spettacolo, semplici avventori che si mettono di fronte a un piatto quando la città dorme L'offerta dei ristoranti è varia e soddisfa tutte le esigenze: dalla semplice pizza al filetto cucinato in venti modi diversi, fino ai «panini d'autore»

Luoghi citati: Assisi, Parigi, Perego, Torino