Mille in più sui banchi delle prime elementari

Mille in più sui banchi delle prime elementari SCADE IL 30 APRILE ILTERMINE PER L'ISCRIZIONE DEI BAMBINI NATI ENTRO IL 28 FEBBRAIO 1 998 Mille in più sui banchi delle prime elementari L'«anticipino» previsto dalla riforma Moratti cambiare la mappa delle scuole torinesi Maria Teresa Martinengo E' della fine della settimana scorsa la circolare con cui il ministero dell'Istruzione ha riaperto le iscrizioni alla prima elementare per i bambini nati entro il 28 febbraio 1998. E' ''«anticipino» (a regime, si estendete al 30 aprile), primo effetto visibile della legge Moratti. L'iscrizione, lo ricordiamo, è facoltativa (come lo è per i bimbi che compiono 6 anni dopo il 31 agosto). La circolare indica come scadenza il 30 aprile. Ma già ieri il dottor Luigi Catalano - oggi a Roma per una riunione al Miur da cui dovrebbero emergere ulteriori precisazioni - ipotizzava una proroga, visto il periodo di vacanze. La circolare dice che «gli alunni nuovi iscritti sono inseriti nelle prime classi, già costituite a seguito delle iscrizioni effettuate per il 2003/2004, nel rispètto dei limiti numerici e dei criteri fissati...». In pratica, 25 alunni per classe, meno quando sono presenti disabili. «Qualora non ri¬ sulti possibile il totale assorbimento nelle classi già formate, si procede alla previsione di nuove classi». Non è detto, tuttavia, che ogni richiesta possa essere soddisfatta alle condizioni «ideali», cioè nella scuola alla quale ci si rivolge. Il documento infatti specifica che «in presenza di più plessi scolastici di uno stesso circolo in un medesimo ambito territoriale e tra di loro facilmente raggiungibili, anche in relazione all'età dei bambini, si potrà procedere ad un'equa distribuzione dei nuovi iscritti...». I duigenti scolastici presenteranno al Miur le richieste di nuove classi. Nel caso la dotazione aggiuntiva di organico non bastasse, il ministero si è impegnato ad esaminare altre soluzioni. Il Piemonte, per far fronte alle nuove necessità, ha avuto 99 nuovi posti di docenza. A Torino sono 1062 i piccoli che potrebbero essere coinvolti nel!' «anticipino». Lo ha detto ieri l'assessore al Sistema Educativo Paola Pozzi, all'incontro informativo sul¬ la riforma svoltosi all'Itis Avogadro. Le circoscrizioni con il maggior numero di bambini nati entro febbraio sono la 3, la 5 e la 6 (156 control 44 della 10). Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, il dottor Catalano e 0 sindaco Sergio Chiamparino (in qualità di presidente regionale dell'Anci) hanno inviato una lettera ai sindaci piemontesi: perché mettano a disposizione i dati dei nati entro 0 febbraio 2001. «In questo modo potremo fare delle proiezioni e cercare di capire le necessità», ha detto Catalano. L'attivazione dell'anticipo alla materna deve infatti essere concertata con i Cornimi. Ieri all'Avogadro, il dirigente del Csa di Torino, Paolo Jennaco, ha spiegato che è stata data indicazione alle scuole di-organizzare al più presto incontri per capire l'orientamento delle famiglie. In sostanza: per sapere quanti bambini di 5 anni potrebbero andare alla scuola elementare e quanti di 2 anni, di conseguenza, potrebbero essere ac¬ colti alla materna (fermo restando che dove c'è lista d'attesa, avranno la precedenza i bimbi di tre anni). L'assessore Pozzi ha sottolineato i rischi che deriverebbero ai Comuni dalla nuova legge. «La legge non prevede copertura finanziaria per gli oneri che i Comuni dovrebbero sostenere a fronte della possibilità di ampliamento dei servizi scolastici: mense, trasporti e altro ancora». Non solo. «Molti Comuni registrano già ora liste d'attesa, ^er l'ingresso nelle scuole dell'infanzia, quindi la riapertura non concordata potrebbe assicurale il "diritto" a macchia di leopardo in contrasto con quanto stabilito dalla legge, cioè l'offerta generalizzata». La dirigente dell'istituto comprensivo di via Negarville, Loredana Orlandini, ha riferito perplessità in primo luogo di ordine pedagogico. «Finora ho sentito genitori parlare di comodità, del costo minore della materna rispetto al nido. Non ho sentito nessuno chiedersi che cosa sia bene per il proprio figlio».

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Torino