In quella caserma le guardie del corpo dei Savoia di Maurizio Lupo

In quella caserma le guardie del corpo dei Savoia FA PARTE DI UN PIÙ GRANDIOSO COMPLESSO, PROGETTATO NEL 1674 DA AMEDEO CASTELLAMONTE In quella caserma le guardie del corpo dei Savoia Accanto ai maneggi nacque la prima Accademia militare d'Europa la storia Maurizio Lupo IL complesso monumentale della «Cavallerizza», fra le vie Verdi, Rossini e piazzetta Mollino, prende il nome dai maneggi coperti dove Casa Savoia allenava i suoi cavalli Lipizzani d'alta scuola e dove trovavano caserma le compagnie delle Guardie del Corpo del Sovrano. Fa parte di un più grandioso quartiere barocco, progettato nel 1674 da Amedeo Castellamonte, quando Carlo Emanuele II di Savoia decise d'espandere la città verso il Po. Comprende gli antichi isolati «Santa Lucia» e «San Gaudenzio». Era un'area riservata ai servizi di Corte, ospitati in edifici riplasmati poi da Francesco Baroncelli, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri, che accolsero anche Regia Zecca e Accademia Militare. In tutto si tratta di circa 33 mila metri quadri, di cui circa 3 mila dell'ex Zecca (già di proprietà comunale) e 30 mila del demanio. In questi ultimi furono costruiti palazzi di prestigio in gran parte porticati: un bene architettonico prezioso, che conserva quasi intatte le atmosfere di tre secoli fa. In via Verdi, un tempo della Zecca, è scomparsa solo parte dell'ex Accademia Militare, bombardata nel 1942. Istituita nel 1669, fu il più antico istituto d'istruzione militare d'Europa. L'accademia militare di San Pietroburgo, nata nel 1723, la prese ad esempio e così pure la Royal Military Academy di Londra, istituita nel 1741. Educò i condottieri del Piemonte guerriero e del Risorgimento. Danneggiata dall'incendio del Regio nel 1936, rimase a Torino fino al 1942, quando, offesa dalle bombe, fu trasferita a Modena. I locali rimanenti, poi occupati dalla «Prima dire- zione del Genio militare», s'affacciano ora con una spoglia parete su piazza Mollino, dietro il Teatro Regio. E' una quinta che attende da anni di ritrovare il decoro antico, secondo progetti che dovrebbero recuperare l'immagine architettonica del doppio loggiato ideato per lei da Castellamonte. A fianco si trova la «Cavallerizza» propriamente detta, prestigioso esempio di maneggio coperto secentesco. E' composto da una rotonda ottagonale per le evoluzioni equestri, dalla quale s'irradiano le stalle, che accoglievano cavalli d'alta scuola della famiglia reale. La manica che ospita il box del cavallo della regina, l'unico con mangiatoia chiudibile a chiave, spicca perché è sovrastala da una grande statua in maiolica bianca. Raffigura «San Antonio del porcellino», patrono degli animali. Qualcuno anni orsono s'illuse che fosse un'ignota opera di Luca della Robbia. Ma é una terracotta della fabbrica Cantagalli di Firenze, prodotta agli inizi del Novecento. Per acquistarla la Real Casa non spese più di 1800 lire, pari a sei stipendi di un impiegato statale dell'epoca. Dirimpetto al maneggio reale vi è quello delle Guardie del Corpo del Re. Attendevano la chiamata in servizio in un salone vicino, caratterizzato da una elegante «boiserie» d'armadi a muro, dove ogni guardia custodiva i ricchi finimenti del suo equipaggiamento equestre. Ai numeri civici 5, 7 e 9 di via Verdi si scoprono invece palazzi dai cortili porticati, con alloggi degli antichi funzionari di corte, oggi affittati a dipendenti statali. Vi hanno trovato sede nel tempo anche associazioni d'arma, magazzini della Croce Rossa, il Crai Beni Demaniali. Più in là, al posto della Regia Zecca, si trovano il «Primo distretto di Polizia» e una residenza universitaria. Il tutto è unito ai Giardini Reali da un passaggio che sbocca anche in via Rossini, dinanzi al Teatro Gobetti. Sono intatte persino le vie inteme, con gli acciottolati originari, come la romantica «strada delle Carrozze», che conduce in corso San Maurizio. Un particolare dell'ingresso delle scuderie della «Cavallerizza» Era un'area riservata ai servizi di corte, fra i quali anche l'antica Regia Zecca Patrimonio unico che conserva intatte le atmosfere di oltre tre secoli fa

Luoghi citati: Castellamonte, Europa, Firenze, Londra, Modena, Piemonte, San Pietroburgo, Torino