Annie Lennox nuda e cruda di Marinella Venegoni

Annie Lennox nuda e cruda A GIUGNO ESCE «BARE», IL NUOVO DISCO DELL'EX EURYTHMICS, A MAGGIO CONCERTI A MILANO E ROMA Annie Lennox nuda e cruda «Canto la sofferenza della fine di un amore» Marinella Venegoni inviata a MILANO E anche Annie Lennox si è messa in fila per entrare nell'affollatissimo club di quelle donne che mentre affrontano l'età di mezzo debbono all'improvviso fare i conti con la fine di un rapporto amoroso e con la depressione che ne segue, nonché con la crisi di maturità che la nuova condizione si porta dietro. Però Annie è un'artista, e a differenza di altre meno fortunate di lei, si è potuta permettere di sublimare tutto quanto le è capitato in musica, e testi, di un disco che con il titolo di «Bare», nuda, uscirà il prossimo 6 giugno; preceduto però da un tour europeo che debutta ad Amburgo il 12 maggio per poi atterrare in Italia - il 19 maggio a Milano e il 20 a Roma - in situazioni teatrali che paiono l'ideale per una tempra come la sua. Da sempre, prima con il partner Dave Stewart negli Eurythmics e poi quando scelse l'avventura solista di «Diva» per tornare infine brevemente a calcare i palcoscenici con Dave, la Lennox è maestra nel riuscire a trasmettere dal vivo - lei apparentemente cosi algida - una passionalità a tutto tondo, quasi indifesa, ben alimentata dal suo senso teatrale e da una vocalità sorvegliata ma abilissima e generosa. Doti che ne fanno una delle migliori perfomer dal vivo nel mondo intero. In concerto si ascolterà gran parte dell'album, ma siamo certi che non sarà la solita barba delle canzoni ancora sconosciute a prevalere; questo almeno si deduce vedendo la registrazione in una prova di «Wonderful», un pezzo soul di anima nera, con risvolti gospel, per piano chitarra e coro, che lei stessa ha definito alla Alicia Keys. Raramente una registrazione riesce a impressionare tanto; ma la maestria di Lennox riesce a sopravvivere, quando si tratta di canto, anche a questa moda scellerata delle presentazioni virtuali di dischi che va prendendo piede; ieri proprio lei è stata protagonista a Milano di una di queste sedute quasi dentistiche per il cerimoniale che si portano dietro, in un pomeriggio nel quale abbiamo potuto ascoltare una sua lunghissima intervista. Le sue risposte per quanto volonterose non si sono potute alzare dal livello promozionale imposto da domande più inginocchiate che rispettose, del tipo; «Da sempre hai uno splendido rapporto con il pubblico. Come spieghi la tua abilità nello stabilire questo contatto?». Ma si può? Meglio dunque stendere un velo, e ignorare tanta prosopopea. In realtà poi l'ambiente si riscalda all'ascolto di cinque o sei dei brani di «Bare», dove a raccontare la Lennox cantautrice sono solo le sue canzoni. Ecco «Pavement Cracks», un pezzo intenso e piano che si apre poi al ritmo, con la bravura dell'interprete che evoca la recita dei mantra raccontando di come le venga da camminare a testa bassa nei momenti più bui, per poi arrivare a notare - in un segno di speranza - le erbacce che spuntano dalle lastre della pavimentazione. Ancora drammatica, ed evocativa, «A Thousand Beautiful Things», una sorta di pro-memoria delle cose buone che ci sono al mondo, per sorreggersi nei momenti più neri. «Bitter Pili» fa invece l'occhiolino al rock e a certi climi dei Sessanta, e pare nuovamente unj'accuse nei confronti di chi ti ha fatto del male. Come si vede, il momento non è facile per la già radiosa bionda Annie, che in video dimostra tutti i suoi 48 anni ma sembra volersi battere da vera donna per superare le difficoltà, anche con l'aiuto della sua impeccabile arte. Annie Lennox, 48 anni, ha venduto con gli Eurythmics 30 milioni di dischi

Persone citate: Alicia Keys, Annie Lennox, Bitter, Dave Stewart

Luoghi citati: Amburgo, Eurythmics, Italia, Milano, Roma, Thousand