«Per colpa dei vicini sono una musicista-profuga» di Roberto Fiori

«Per colpa dei vicini sono una musicista-profuga» MILANO, DOPO LA CLAMOROSA SENTENZA DEL GIUDICE CHE HA IMPEDITO LE PROVE IN CASA «Per colpa dei vicini sono una musicista-profuga» I condomini: provate a subire le note di un pianoforte tutti i giorni per otto ore Roberto Fiori MILANO Il tribunale le ha negato, con provvedimento d'urgenza, l'uso del suo strumento di lavoro. I vicini di casa le hanno chiesto i danni morali, biologici ed esistenziali per il rumore che produceva svolgendo questo lavoro: musica classica, al pianoforte. La storia di Silvia Limongelli raccontata ieri da Sandro Cappelletto non è un caso isolato, ed alza il velo su situazioni che spesso hanno risvolti paradossali. Insegnante di Conservatorio e apprezzata concertista, da anni lavora sodo e si esercita anche per sei o sette ore al giomo. Quando, nel settembre 2000, ha deciso di affittare un appartamento al terzo piano di uno stabile di porta Venezia, a Milano, ha messo le mani avanti. «Ho subito chiesto alla pro¬ prietaria un'autorizzazione scritta a suonare, con tanto di testimoni. L'ha firmata, assicurandomi che suo figlio, al piano di sotto, apprezzava la musica classica». Ma le sono bastate poche settimane per capire che lo stabile non era esattamente un covo di melomani. Lamentele continue da parte dei vicini del secondo piano e pochi punti d'intesa sugli orari del «coprifuoco». «Nella primavera 2001 abbiamo raggiunto un'intesa: lavori di insonorizzazione al pavimento, ma solo blandi perché la proprietaria non voleva danneggiare l'estetica dell'appartamento» continua Silvia Limongelli. Ma il rimedio contro il diffondersi di Schubert e Beethoven non ha retto a lungo, e i vicini di casa hanno avviato in tribunale un provvedimento d'urgenza che si avvale della legge della normale tollerabili- tà, per cui «una immissione sonora proveniente da un fondo vicino non può superare di tre decibel il proprio rumore di fondo». Controlli, misurazioni e poi il verdetto: il «rumore» delle note era tale che il giudice ha vietato alla musicista l'uso del pianoforte fino a che non verranno fatti nuovi lavori di insonorizzazione. Che la padrona di casa vieta di eseguire. «E' una situazione kafkiana. Non c'è una tutela giuridica per la nostra categoria, sono andata in tribunale con l'impressione di essere vista come una malviventi che danneggia la quiete degli altri, non come un'artisti. Ho scoperto che la legge è sorda alle esigenze dei musicisti». Visto dalla parte di chi ha il letto esattamente sotto il pianoforte di Silvia Limongelli, però, 0 duello all'ultima nota assume altri toni. Carola Carimati, nuora della padrona di casa, abita con il marito e un figlio di un anno e mezzo sotto la pianista e non ci sta a far la parte del cecchino della musica. «CU artisti hanno il diritto assoluto di esercitare la loro professione, ma la signora non ha mai voluto capire che le persone hanno una vita normale che va rispettata. Abbiamo cercato un accordo, ma lei non si è mai dimostrata disponibile e ci ha esaspearto. Dopo due anni e mezzo di supplizio continuo, abbiamo scelto il tribunale. Come un meccanico o un fabbro, anche lei deve trovare un locale idoneo per esercitare la sua professione». L'incudine come la musica classica? «E se a me piacesse il rap? Cosa direbbe se un suo vicino di casa suonasse otto ore al giorno la batteria? Non conta l'origine, ma solo stabilire se si tratta o meno di disturbo. E le assicuro che nel nostro caso lo era». La soluzione? «Ora vado a studiare dagli amici e in conservatorio, ma mi sento come un profugo, che cambia continuamente strumento pur di poter suonare. Sogno un luogo isolato, non voglio rinunciare alla mia carriera artistica e professionale» dice Silvia Limongelli. «Le parentele con la proprietaria non contano, non è compito nostro trovare una soluzione. Semplicemente, così come la signora ha il diritto di suonare, io ho quello di non essere più disturbata» ribatte la vicina. Desideri opposti, in nome della musica. Silvia Limongelli

Persone citate: Beethoven, Carola Carimati, Del Giudice, Sandro Cappelletto, Schubert, Silvia Limongelli

Luoghi citati: Milano, Venezia