Caduta Tikrit comincia la smobilitazione

Caduta Tikrit comincia la smobilitazione IL CONFLITTO PROSEGUE MA SI AVVIA ORMAI VERSO LA FASE FINALE DIMINUISCONO I RAID DAL CIELO, DUE PORTAEREI SI PREPARANO A LASCIARE LA REGIONE PER POSIZIONARSI DAVANTI ALLE COSTE SIRIANE Caduta Tikrit comincia la smobilitazione Dagli Usa in arrivo una divisione corazzata: ora il problema è a stabi ita Paolo Mastrolilli NEW YORK «Le maggiori operazioni di combattimento sono finite. Ieri è stato l'ultimo giorno in cui i caccia di tutte le cinque portarerei hanno operato insieme sull'Iraq». Non è ancora la dichiarazione ufficiale di vittoria, ma queste parole del portavoce del Pentagono, generale Stanley McChrystal, dimostrano che dopo l'ingresso dei marines a Tikrit gli americani pensano che la fase militare della campagna stia finendo. Ci sono ancora sacche di resistenza e potranno avvenire attentati, ma le grandi battaglie sono concluse perché «non esistono più forze irachene in grado di organizzare una difesa coerente». Quindi le truppe passano dalla fase offensiva al mantenimento delle posizioni, e l'attenzione si concentra sulla caccia alle armi di distruzione di massa, con la possibile scoperta vicino Karbala di undici laboratori mobili chimici e biologici. Il tenente dei marines Greg Starace era arrivato col suo plotone a Tikrit all'alba di domenica mattina, coperto dai bombardamenti dell'aviazione. Si aspettava di trovare almeno tremila fedelissimi di Saddam, che secondo l'intelligence militare avrebbero combattuto nell'ultima difesa disperata del regime. «C'è stata qualche sparatoria - ha raccontato Starace -, ma contro piccole sacche di resistenza». I suoi soldati hanno trovato divise e mezzi abbandonati, ma pochi uomini disposti a combattere, e ieri già occupavano il centro della città e il palazzo presidenziale. La differenza, rispetto a Baghdad, è che la gente non ha ancora abbattuto le statue di Saddam, ma questa è l'unica dimostrazione di fedeltà che gli hanno riservato i suoi concittadini. Tikrit era anche il luogo dove il Raiss e molti suoi complici potevano essere nascosti. E' presto per giudicare, ma finora non è stato trovato nessuno, e questo aumenta il mistero sulla sorte della leadership. La Cia resta convinta che Saddam sia morto nel raid del 7 aprile sul quartiere al Mansour di Baghdad, ma finché non avrà le prove, magari tramite gli esami del Dna, dovrà lasciare aperta anche l'ipotesi che sia fuggito o nascosto. Di sicuro è sparita la leadership, nonostante domenica si sia consegnato anche il capo del programma di riarmo nucleare, Jaffar al Jaffar. La smobilitazione militare americana è stata confermata dalla notizia che due delle cinque portaerei impegnate nel conflitto lasceranno la regione in settimana. La Kitty Hawk temerà nella sua base in Giappone e la Constellation a San Diego, in California. Così la Nimitz resterà da sola a presidiare il Golfo Persico, mentre la Roosevelt e la Truman si fermeranno per qualche tempo nel Mediterraneo orientale, non lontano dalle coste della Siria. Quattro bombardieri invisibili B-2 sono già rientrati dall'isola di Diego Garcia alla loro base nel Missouri, e le missioni aeree si sono ridotte a 800 al giorno, con meno di 200 bombe sganciate negli ultimi combattimenti. Un elicottero è caduto a Samara, ma non per fuoco nemico, e due soldati sono morti a Baghdad, ma per un incidente con una granata. Dagli Usa, però, è in partenza la Prima divisione corazzata, a dimostrazione che il Pentagono pensa di aver bisogno di più uomini per garantire la stabilità. A Najaf à finito l'assedio nel quartiere dell'ayatollah sciita Ali Sistani, dopo l'uccisione la settimana scorsa di due leader religio¬ si. Gli americani poi hanno annunciato di controllare tutti i pozzi petroliferi, e quindi comincia la corsa alla gestione futura. Oggi a Nasiriya è prevista una prima riunione dei potenziali leader del paese, ma Ahmed Chalabi, considerato da molti il favorito del Pentagono per guidare l'Iraq, non sarà presente: potrebbe andare invece a Baghdad, per iniziare a costruire la sua base nella capitale. Gli sviluppi delle ultime ore stanno spostando l'attenzione sulla caccia alle armi di distruzione di massa. Ieri i paracadutisti della lOlst Airbome Division hanno trovato 11 mezzi sepolti vicino Karbala, che forse sono laboratori mobili per la produzione di sostanze chimiche e biologiche. Dentro c'erano molti documenti, e ora si tratta di fare esami per stabilire se venivano usati a scopi civili o militari. Il 5 febbraio, illustrando all' Onu le violazioni irachene che giustificavano l'attacco, jl segretario di Stato Powell disse che Baghdad possedeva o non aveva documentato la fine' di 30.000 munizioni vuote per agenti chimici e biologici, 550 ogive cariche con mustard gas, 6.500 bombe avanzate dalla guerra con l'Iran, alcune dozzine di missili Scud, 25.000 litri di antrace, 18 laboratori mobili, e infine tra 100 e 500 tonnellate di agenti chimici, capaci di armare 16.000 razzi. Joseph Cirincione, direttore del Non Proliferation Project presso il Camegie Endowment for International Peace, ha proposto uno standard di prova a metà tra il serio e la provocazione: «Per confermare le denunce con cui ha giustificato l'intervento, Bush dovrebbe trovare abbastanza armi per uccidere almeno lo stesso numero di persone che hanno perso la vita nella guerra». Paracadutisti americani i ' ' trovano nei dintorni di Kerbala undici mezzi sepolti: si sospetta che possano essere stati laboratori mobili per la produzione di armi chimiche Insieme rinvenuta una moie di documenti Due soldati americani catturano a Baghad un saccheggiatore Un «Humvee» americano a Tikrit, da ieri i blindati Usa stazionano nel centro della città natale di Saddam Hussein. Secondo il comando statunitense la fine dei combattimenti è «questione di settimane» UHi