LA SVOLTA DI ISRAELE di Fiamma Nirenstein

LA SVOLTA DI ISRAELE LA SVOLTA DI ISRAELE Fiamma Nirenstein QUANDO una guerra finisce si dicono molte belle parole, e per cancellare la pena si enfatizza volentieri l'avvento di una nuova era. Ma stavolta una piccola porta aperta segna davvero la strada nuova in cui il Medio Oriente sta per entrare. Il post Saddam comincia con una profferta di pace di Ariel Sharon, che può essere sottovalutata solo da chi guardi all'area con gli stessi occhiali con cui prevedeva un terremoto generale in tutto il mondo arabo, una rabbia foriera di disastri terribili. Le dichiarazioni di Sharon seno importanti per motivi generali e particolari. Quelli particolari: il premier israeliano annuncia la disponibilità a sgomberare territori per procedere a un accordo di pace che comprende la nascita di uno Stato Palestinese, purché, dice, non si debba rinunciare alla Sharon chiama per MASSACRI INUn documenaccusa le truNatalie Nougayrsicurezza, nome luoghi che sono «la culla del popolo ebraico» come Shiloh, Beit El, luoghi biblici, che dall'Intifada nessuno osa nominare parlando di sgombero. Un messaggio interno fortissime. L'ha colto subite Ziad Abu Ziad, che dice: «Dobbiamo smettere di criminalizzare Sharon, e vederlo nella MASSACRI IN CtCENIA Un documento segreto accusa le truppe russe Natalie Nougayrède A PAGINA 10 CtCENIA o segreto pe russe e A PAGINA 10 sua realtà di primo ministro eletto democraticamente». Ma le radici dell'uscita di Sharon sono la cosa più seria. Fra queste, certo, il desiderio di sostenere la politica di Bush, ma più ancora il senso di potere, oggi, cominciare a parlare di sicurezza per Israele, sia pure embrionalmente. Il mondo mediorientale ha visto che le dittature, che abbisognano intrinsecamente di un nemico da odiare, non sono eterne. Qualcosa si muove. Da ieri il ministro delle Finanze palestinese Salam Fayad, invece di passare gli stipendi degli uomini armati ai capi delle varie fazioni della polizia, pagherà i salari tramite banca: è un colpo alle milizie personali. Fayad ha battuto Arafat, che non voleva. Un segnale importante. In seconde luogo, il terrorismo e l'accumulo di armi, nonché l'incitamento all'odio di Stato, che li esaltano, appaiono poco redditizi. Inoltre non perverranno più da Saddam i 25 mila dollari a famiglia di «shahid» palestinese. Tutta l'area ha ricevuto un segnale sulla sorte che può subire una dittatura armata e amica del terrore. A Gerico armi rubate sono state restituite a Israele dall'Autonomia Palestinese. E Sharon si espone all'ira dei settler. Il dopoguerra ce ne mostrerà delle belle.

Persone citate: Arafat, Ariel Sharon, Bush, Fayad, Natalie Nougayrède, Salam Fayad, Ziad Abu Ziad

Luoghi citati: Gerico, Israele, Medio Oriente