Toscani: con il mio messaggio choc Bobby è salvo

Toscani: con il mio messaggio choc Bobby è salvo SUCCESSO NEGLI USA DELLA CAMPAGNA DI BENETTON. LA PENA E' STATA PRIMA SOSPESA E POI COMMUTATA IN ERGASTOLO Toscani: con il mio messaggio choc Bobby è salvo «Adesso è uscito dal braccio della morte» la storia Gianpaolo Màrro NOME : Bobby Lee Hairis. Nato: il 29/01/1966 a Williamsbui^g. Virginia. Reato: omicidio premeditato. Sentenza: morte per iniezione letale. Sguardo senza speranza, rassegnato, capelli corti, barba, fronte corrucciata. E sotto quel volto la scritta «condannato a morte». La faccia di Bobby Lee Harris è diventata l'emblema del no alla pena capitale. Tre anni fa è comparsa, insieme con 26 condannati, nella campagna pubblicitaria di Benetton "We, On Death Row" (Noi, nel braccio della morte). Una delle tante provocazioni firmate da Oliviero Toscani. Harris avrebbe dovuto essere giustiziato per aver ucciso un pescatore nel 1991. L'ha salvato un verdetto in extremis: nel gennaio 2001 la condanna a morte è stata sospesa a poche ore dall'esecuzione. Bobby era già nella cella, accanto alla camera dove era tutto pronto per la sua fine. Ora la svolta: Harris esce dal braccio della morte del carcere della Carolina del Nord. La sua pena è stata commutata in ergastolo. Un uomo fortunato. Per lui ha combattuto anche una ragazza di Amburgo, Dagmar Polzin, invaghitasi proprio guardando il volto del condannato nella campagna pubblicitaria dell'azienda veneta. La giovane si è trasferita nel Nord Carolina per essergli più vicina e chiedere la revisione del processo. Oggi Harris è come se avesse iniziato una seconda vita, seppure sempre in cella. Toscani, quell'uomo è salvo anche grazie a lei: una grande vittoria. «Non mia. La giustizia deve essere giusta. E' una vittoria di tutti. Certo mi sono sempre battuto per questo. Mi spiace che Benetton si sia ritirato dopo la grande campagna di reazioni negative e critiche. Ora potrebbe essere un'azienda particolarmente fiera. Pensava di perdere dei soldi, mentre era "un investimento a lungo termine". E' come se ai tempi della schiavitù un'azienda avesse intrapreso una campagna per abolirla. Sarebbe passata alla storia. Hanno avuto paura, così come per ogni mia campagna: eppure l'azienda, nei 18 anni in cui ho lavorato con loro. ha moltiplicato il fatturato». Era la prima volta dì una campagna pubblicitaria privata contro la pena di morte? «Una netta presa di posizione di un'azienda. Era il mondo economico e non i pacifisti - gli idealisti che si schierava per questo diritto civile ed umano. Un esempio per tutte le aziende del vecchio continente. La pohtica europea e l'intera Europa è contro la pena di morte: non abbiamo fatto nulla di strano». La notizia arriva a un mese dal Festival di Sanremo, quando lei ha portato un «resuscitato» al braccio della morte. «Non avrei mai pensato, neppure nel migliore dei sogni, di poter portare quell'uomo in Italia e per di più a Sanremo, ad appena 30 giorni dal verdetto che lo ha scagionato. Orange LeRoy, 52 anni, per 19 è stato rinchiuso nel braccio della morte di Chicago. E' stato ritenuto innocente e graziato. Questa è la vita. L'idea dell'apparizione a Sanremo? E' stata un'iniziativa insieme con Andrea Mirò e Enrico Buggeri, in occasione della presentazione del video che ho realizzato per l'associazione "Nessuno tocchi Caino". Un tema quello del no alle esecuzioni capitali - portato in musica dai due cantanti. La pena di morte è incivile, ingiusta e non ha nulla a che fare con la giustizia». Prevede di studiare nuove pubblicità per gridare l'abolizione della pena capitale? «Pochi imprenditori hanno questo coraggio. Preferiscono promuoversi attraverso un messaggio con le Veline. Ora sto lavorando a Parigi per "Liberation" che festeggia i 30 anni. Si tratta di un volume di 500 pagine, pronto a settembre, che ripercorre gli ultimi 3 decenni di Storia». CL^ Sonopochi ww gli imprenditori che hanno il coraggio di fare pubblicità impegnata. I più preferiscono A A spot con le veline y y UNITED COLORS OF BENETTON. Il volto di Bobby Lee Harris nella campagna pubblicitaria della Benetton

Persone citate: Andrea Mirò, Benetton, Bobby Lee Hairis, Dagmar Polzin, Enrico Buggeri, Gianpaolo Màrro, Oliviero Toscani, Orange Leroy, Toscani

Luoghi citati: Amburgo, Chicago, Europa, Italia, Parigi, Sanremo, Usa