Rifiuti, la protesta in piazza di Alessandro Mondo
Rifiuti, la protesta in piazza MANIFESTAZIONE DAVANTI ALLA SEDE DEL CONSORZIO INTERCOMUNALE TORINO SUD A CARIGNANO Rifiuti, la protesta in piazza Sul piede di guerra i dipendenti delle ditte private Alessandro Mondo Ieri hanno gridato àncora una volta tutta la loro rabbia davanti alla sede del Consorzio intercomunale Torino Sud, nel cuore di Carignano; la prossima volta passeranno dalle parole ai fatti. E per «fatti», lo dicono senza reticenze, intendono il blocco ad oltranza dei mezzi pesanti in entrata e in uscita dalla discarica delle Basse di Stura, accelerando il timer di quella vera bomba ad orologeria che è ormai la questione-rifiuti per Torino ed i comuni limitrofi. Protagonisti della giornata di ieri, e di quelle in calendario sulla breve distanza, i circa 200 dipendenti delle aziende che gestiscono per conto del Consorzio (ente pubblico) e di alcuni comuni limitrofi tutti i servizi relativi alla raccolta e trasporto dei rifiuti. Ma anche nettezza urbana, raccolte differenziate, lavaggio dei cassonetti, pulizia delle aree mercatali, etc. A farli imbufalire, quattro anni di trattative a vuoto per rinnovare il i contratto collettivo nazionale di' lavoro scaduto nel '98. La puntigliosa ricostruzione dei fatti è affidata al volantino distribuito ieri a Carignano, in piazza San Giovarmi. La trattativa - avviata nel '99 da Cgil, Cisl e Uil con le controparti (Fise per le aziende private, Federambiente per quelle pubbliche) - è proseguita fra alti e bassi per quattro lunghi anni salvo interrompersi nel momento in cui l'associazione delle aziende private ha abbandonato il tavolo negoziale unico. Con tutto, il dialogo è andato avanti su tavoli separati. Lo scorso febbraio, il primo successo: i lavoratori sono arrivati alla chiusura del contratto con Federambiente, cioè le società pubbliche (Amiat; Caat di Settimo; Cdu di Collegno; Acea di Pinerolo; Canavesana di Ivrea; Asa di Castellamonte). Peccato che l'applicazione del medesimo sia subordinata alla chiusura dell'accordo anche con la Fise. «Con le società private fino ad oggi non Non c'è l'acsul contrattoche è già stadalle aziend cordo integrativo to firmato e pubbliche siamo mai riusciti a concludere nulla di soddisfacente e definitivo - spiega Francesco Tutone, per la Fit-Cisl provinciale -. Perchè? Perchè le aziende private pretendono di applicare gli accordi relativi alla parte normativa scaricando sul contribuente gli oneri economici. Il risultato è che, per salvaguardare i loro interessi, tengono in ostaggio tutti: aziende pubbhche, consorzi, comuni e cittadini». Dove per aziende private si intendono quelle chiamate in causa ieri: Aimeri spa; Cooplat ari; San Germano srl; Spaic srs; Waste Italia spa. Senza entrare nel merito dei torti e delle ragioni, il senso è quello di una vertenza lunghissima ed improduttiva-già caratterizzata da nove giornate di sciopero -, che sarebbe un errore liquidare come una partita fra aziende e lavoratori. Per due ragioni: intanto perchè - come fanno notare i protestatari - il clima creatosi finisce per incidere sulla qualità di un servizio che i cittadini pagano (il 28 ed il 29 di aprile sono stati proclamati altri due giorni di sciopero, più il blocco degli straordinari con decorrenza da ieri). Ma il peggio potrebbe arrivare nella prima metà di maggio, quando le rappresentanze sindacali (CgilFp, Fit-Cisl, Uiltrasporti, FiadelCisal) minacciano ài spostare la vertenza davanti ai cancelli della discarica, paralizzandone l'attività con le prevedibili conseguenze. Basta ricordare qualche dato: 50 i comuni raccolti nel Consorzio; 250 mila gli utenti serviti; poco meno di 200 i dipendenti in agitazione. Le ultime speranze per una soluzione ragionata della vertenza sono riposte nella giornata del 14 maggio, quando le segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil e Cisal si riuniranno con l'associazione delle aziende private. In caso contrario i lavoratori passeranno ai fatti bloccando l'attività degli impianti di smaltimento di tutta Italia. Va da sé che Torino equivale alla discarica delle Basse di Stura. Altro che inceneritore. Non c'è l'accordo sul contratto integrativo che è già stato firmato dalle aziende pubbliche Carignano, protesta dei dipendenti delle aziende private per la raccolta rifiuti
Persone citate: Aimeri, Francesco Tutone, Waste Italia
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