Ripresa dopo l'Iraq? L'82% degli imprenditori ci crede

Ripresa dopo l'Iraq? L'82% degli imprenditori ci crede Il sondaggio della stampa Ripresa dopo l'Iraq? L'82% degli imprenditori ci crede TORINO Europeisti al massimo, senza incertezze. Ottimisti sulla ripresa, decisamente meno sulla possibilità che il nostro paese possa contribuire «da protagonista» alla ricostruzione dell'Iraq. Questo, in sintesi, il risultato di un sondaggio-lampo effettuato ieri da La Stampa tra 100 protagonisti del convegno di Confindustria di Torino. Tre domande secche, alle quali si doveva rispondere «sì» o «no» e 100 risposte raccolte dai nostri cronisti (Francesca Paci, Giorgio Ballario e Federico Monga) sguinzagliati per le sale del Lingotto a caccia di imprenditori piccoli, medi e grandi. Un'operazione, ovviamente, senza alcuna prelesa scientifica, semplicemente un modo per saggiare gli umori (e le speranze) di un campione significativo dei 5000 che ieri ed oggi compongono il parterre del maxiconvegno torinese. Il dato più «forte» è quello relativo alla domanda «numero 3». Ai nostri Inter ocutori chiedevamo; «Ritiene opportuno che l'Europa tomi ad unirsi per svolgere un ruolo centrale nella definizione dei nuovi assetti geopolilici?» Il 980Zo del campione ha risposto «sì». Solamente il 2Vo ha detto «no». Percentuale altissima di sì anche per il primo quesito: ben r820Zij ha risposto in maniera affermativa alla possibilità che una volta finita la guerra in Iraq si possano aprire nuove prospettive di crescita per la nostra economia. I «no» in questo caso sono arrivati al 1707o, uno su 100 ha invece risposto «non so». Commenta Guidalberto Guidi, consigliere delegato per le relazioni industriali di Confindustria; «il rimbalzo psicologico della fine della guerra potrebbe portare una accelerazione della ripresa». E anche se i dati oggi «non fanno presagire molto di buono», potrebbe incidere positivamente «l'attesa di un migUoramento». Gli fa 'eco Giorgio Squinzi, presidente della Mapei e numero uno di Federchimica; «E' da tre anni che il sistema industriale è in recessione - spiega - dobbiamo sperare che la fine della guerra dia, in termini di fiducia degli operatori una spinta che altrimenti ben difficilmente potrebbe venire dalla situazione economica attuale e dai bilanci pubblici». Infine la domanda «numero 2»; il ruolo del nostro paese nella ricostruzione dell'Iraq. L'Italia sarà tra i protagonisti? Il 590Zo risponde sì; ma anche i «no» sono tanti, ben il 390Zo. Il 20Zo lo spera e ci risponde «forse». ((Abbiamo imprese che sanno stare nel mondo e produrre nel mondo - commenta Giancarlo Cerutti, consigliere delegato di Confindustria per l'internazionalizzazione -. Penso che il sistema industriale italiano possa certamente avere il suo spazio e mi auguro che ce l'abbia, anche perché il nostro sistema industriale non è secondo alla Germania, alla Francia e anche agli Usa e all'Inghilterra in certe specializzazioni». Conclusione? Ottimismo, tanto, determinato. Gli imprenditori vedono un futuro rosa. Hanno voglia di competere, chiedono ovviamente di essere messi nelle migliori condizioniperfarlo. [r.e.s.] Rossella Bersano Texilfìbra Giancarlo Slronl Associazione Regionale Cooperative Agricole; Carlo Botta Boffa Arredamenti Petrillo Francesco Coelna Impianti Costantino Formica Strategie Si Servizi Fabio Marchi Istituti Clinici Edgardo Bianco DWA Sergio Gastardelli Elettro Imi Adriano Federici Marconi Luigi Lacidogna la-Vinx Oscar Passio Comset Maurizio Audone Advertease Maurizio Berla D'Argentine Modulo Uno Sri Rino Porini Impresa Prini Sri Maria Letizia Martinetto Ing Group Rocco Frola Texar Roberto Angiuoni Enzo Angiuoni Tessitori Francesco Andretta Sangalli Paola Manara Center Consulting Cosma Amabile S.C. 1903 Sri Franco Giaj Levra Contitech Ages Lorenzo Ercole Fratelli Sacca Giuseppe Giretto Open Job Stefano Spialtini Natura House; Salvatore D'Erasmo AIB Stefano De Monte SYAC Matteo Cerrato Cerrato Salvatore Lanzafame Ibm Elio Dell'Erario Servizi Aziendali Specialistici Mario Locateli! VCS Onofrio BonerbaF.lli Bonerba Alberto De Vecchi Servizi Antonella Montatolo Montarolo Impianti Industriali Massimo Marchi Filateria Marchi Enrico GiglloliSovecar Filiberto AmèAlkè Riccardo Sarfatti luceplan Giovanni Sgueglia Tecnopress Gianfranco Faravelli Gieffedue Giuseppe Reato Reato Carla Silva Ubertalli Colomion Spa Giovanni De Chiara Organizzazione Informatica Gabriella Marchioni Bocca lameboSrl Irma Dusio Osa Spa Giovanni Ricciardi UnionFidi Piemonte Domenico Gai Certo Sri Giuliano Lengo dir. Centro Estero Camera Comm. Torino Sergio Rodda Api Torino Cesare Verona Aurora Penne Giuseppe Smeriglio Tnt Ruggero Lenti Prosciutti lenti Stefano Gibelli Sole 24 Ore System Carlo Castellano Esaote Annibale Pancrazio, Pancrazio Spa Enrico Mauri Bartolini S Mauri Mario Faneschi Calp Spa Giovanni Caruso Alenla Luisella Palmieri Net-K.it Guglielmo Vaclrca Italgas Più Roberto De Martin, Assindustria Belluno; Francesco Devalle pres. Centro Estero Camera Comm. Torino Eduardo Dì Benedetto Italgas Giovanni Treviso Soc. Servili Gian Vittorio Pizzomi libero professionista Alberto Gratt agliano Unione Industriale Torino Piergiorgio Scottone Centro Studi Artigianato. 170Zo 8207c 20^^^ 9807o |SI' f/NON SO/FORSE SM Risposte raccolte da; Francesca Paci, Giorgio Ballario, Federico Monga IL BAROMETRO DELLE AZIENDE ITALIANE La guerra In Iraq volge ai termine. Ritiene che ci saranno nuove opportunità di crescita? Ritiene che l'Italia potrà avere un ruolo da protagonista nella ricostruzione dell'Iraq? Ritiene opportuno che l'Europa torni ad unirsi per svolgere un ruolo centrale della definizione dei nuovi assetti geopolitici?