Il saccheggio delle meraviglie I ladri nel museo di Baghdad di Carla Reschia

Il saccheggio delle meraviglie I ladri nel museo di Baghdad VIOLATA UNA DELLE PIÙ IMPORTANTI RACCOLTE ARCHEOLOGICHE DEL MONDO SFUGGITA Al BOMBARDAMENTI Il saccheggio delle meraviglie I ladri nel museo di Baghdad Rubati reperti preziosissimi delle civiltà mesopotamiche tra cui la celebre arpa sumera Statue e bassorilievi danneggiati a colpi d'ascia per tentare di staccarne frammenti Carla Reschia Dopo i ministeri, le ambasciate, le banche e i negozi il sacco di Baghdad ha colpito l'Iraqi Museum, il Museo archeologico nazionale, il maggiore del Paese e uno fra i più hnportanti al mondo, che custodisce testimonianze uniche della storia millenaria della Mesopotamia. In posizione «strategica» vicino alla stazione ferroviaria e al ministero dell'Informazione, è sfuggito ai massicci bombardamenti delle scorse settimane ma non ai ladri che ieri sono arrivati numerosi almeno una decina - e hanno agito indisturbati al piano terreno, risparmiando per ora, sembra, quello superiore. Dopo aver depredato gh uffici amministrativi, si sono sparsi per le sale. Non erano intenditori né lavoravano su commissione di raffinati mercanti d'arte perché hanno travolto ceramiche e vetrine cercando di arraffare tutto quello che potevano, statutette, bronzi, suppellettili, tavolette cuneiformi, svuotando le casse dove, nell'imminenza dello scoppio del conflitto, il personale aveva imballato i reperti più fragili. Inutili le barriere e le barricate improvvisate per mettere al riparo l'edificio, inutile anche la sorveglianza operativa 24 ore su 24 organizzata da una trentina di accademici iracheni per proteggere il tesoro d'arte. Alcuni dei saccheggiatori sarebbero riusciti tra l'altro a portare via pezzi di un antica porta in legno del XII secolo ed é data per perduta un'arpa d'argento del 4000 a C proveniente da Ur. Grandi statue e bassorilievi non trasportabili sarebbero stati seriamente danneggiati nel tentativo di staccarne frammenti a colpi d'ascia. Impossibile quantificare il danno, che si teme ingente, perché non si sa con esattezza che cosa fosse ancora custodito nel Museo e che cosa fosse stato portato in salvo. Inoltre, benché l'episodio di ieri sia stato il più clamoroso, si sospetta che nei giorni scorsi fossero già state messe a segno altre incursioni. E poi in salvo dove? Alcune tra le collezioni più importanti, fra cui il tesoro di Ur e il tesoro della Regina, ricchissimi corredi provenienti dalle tombe regali assi¬ re scoperte dagli archeologi ira- ' cheni tra il 1989 e il 1991 sotto il palazzo di Nimrud, erano custodite alla Banca Centrale di Baghdad, già presa d'assalto in precedenza. «Un evento del tutto prevedibile, considerata la situazione di anarchia della città», stigmatizza Giuseppe Proietti, direttore generale delle Antichità per l'Italia, invocando un intervento immediato a livello intemazionale per fermare il saccheggio. Proprio al Museo di Baghdad era diretto un progetto coordinato dal ministero dei Beni culturali italiano sospeso dal conflitto, che prevedeva il restauro e l'ampliamento del museo e la risistemazione delle collezioni. Una collaborazione di lunga data che colloca gli esperti italiani fra i maggiori conoscitori del patrimonio archeologico iracheno. E proprio questa conoscenza, unita all'esperienza nazionale dei carabinieri nel recupero dei tesori d'arte trafugati, potrà essere messa a disposizione del futuro governo iracheno per rintracciare i reperti venduti al mercato nero intemazionale e riportarli in patria. «Siamo pronti a intervenire - dicono dal ministero dei Beni culturali - non appena ci verrà richiesto, e a dare il nostro contributo, tanto per il recupero come per il restauro». Ma innanzitutto occorre salvare ciò che è possibile, ribadisce Proietti. «Spero che si faccia pressione sulle autorità militari alleate. C'erano già state richieste precise, provenienti da tutto il mondo in questo senso, ma evidentemente sono rimaste inascoltate. E ci sono comunque convenzioni intemazionah che proibiscono le depredazioni di guerra di materiali archeologici e impegnano a fare il possibile per evitarle. Certo, il primo pensiero va alla vita de le persone ma bisogna pensare anche a uno fra uno dei più grandi patrimoni culturali esistenti al mondo». Giovedì prossimo a Parigi si terrà una riunione indetta dal direttore generale dell'Unesco che dovrà fare il punto sulla situazione del Museo e, più in generale, su quella dal patrimonio archeologico iracheno. Allora si potranno contare i danni e fare buoni proponimenti per il futuro. Nel caos di Baghdad l'assalto dei saccheggiatori alle ricchezze pubbliche e private non incontra opposizione

Persone citate: Giuseppe Proietti, Proietti

Luoghi citati: Baghdad, Italia, Mesopotamia, Parigi