«Ho ucciso io quei giornalisti» di Paolo Mastrolilli

«Ho ucciso io quei giornalisti» «Ho ucciso io quei giornalisti» Un ufficiale americano si scusa per l'hotel Palestine Paolo Mastrolilli NEW YORK «Mi dispiace dirlo, ma io sono la persona che ha ucciso i giornalisti». Si chiama Philip deCamp, ha chiare origini francesi, porta il grado di tenente colonnello, comanda il 4 battaglione del 64" Reggimento corazzato dell'esercito americano, e queste sono le sue scuse per gli spari contro l'hotel Palestine, che martedì scorso hanno ucciso un cameraman dell'agenzia britannica Reuters e uno della tv spagnola Telecinco. DeCamp si è confessato con il Los Angeles Times, spiegando che non aveva alternative: «Sono davvero dispiaciuto e mi sento male per le loro famiglie, ma non avevo scelta. I miei soldati erano in pericolo». Secondo il colonnello, gli iracheni si erano appostati in un bunker sotto l'albergo dei giornalisti, proprio per sfruttare la loro copertura. Da lì avevano cominciato a sparare contro i carri armati dei suoi uomini con i mitagliatori Ak-47 e con i lanciagranate a spalla. DeCamp allora ha ordinato di rispondere al fuoco, usando le armi degli Abrams MI-Al da 120 millimetri. I colpi hanno raggiunto i piani dell'Hotel Palestine dove si trovavano i giomalisti, uccidendo Taras Protsyuk della Reuters e José Couso di Telecinco. «Sono costernato per quanto è successo - ha detto l'ufficiale americano agli inviati superstiti che si trovano nella stessa zona - ma voi sapete cosa stava succedendo nei bunker alla base dell'albergo». Dunque nessun tentativo di mirare ai media e intimidirli, ma solo un errore provocato dagli attacchi iracheni. La presenza di soldati del regime alla base dell'hotel è stata confermata da alcuni giomalisti presenti, ma il problema con la versione di deCamp è che i bunker si trovavano sotto l'albergo, mentre i giornalisti uccisi stavano ai piani alti. Quindi se i suoi soldati non avevano intenzione di colpire i media, quanto meno hanno sbagliato grossolanamente la mira. Secondo il Pentagono, però, avevano il diritto all'autodifesa e quindi non hanno responsabilità per l'attacco reso necessario dagli spari degli iracheni. Presentando le scuse per la morte dei giomalisti, deCamp ha cercato anche di allentare le tensioni col o Paese d'origine: «Io amo i francesi. Sono francese. Su questa guerra hanno scelto la parte sbagliata, ma noi conserveremo il rapporto con loro perché sono nostri alleati».

Persone citate: Abrams, José Couso, Palestine, Taras Protsyuk

Luoghi citati: New York