Fiori d'arancio dopo 14 anni di Giampiero Maggio

Fiori d'arancio dopo 14 anni NEL PAESE «FANTASMA» ALL'IMBOCCO DELLA VALSOANA L'ULTIMA COPPIA SI ERA SPOSATA NEL 1989 Fiori d'arancio dopo 14 anni A Ingria la chiesa riapre per un matrimonio la storia Giampiero Maggio El un paese fantasma, Ingria, che si arrampica sul fronte di una delle due vallate aperte come a formare una gigantesca "V" sul torrente Soana. Ma domenica scorsa le stradine che si inerpicano tra le case di pietra con il tetto in Iosa erano piene zeppe di gente: tutti con il vestito della festa, anche chi non c'entrava nulla ha voluto assistere ad un evento che forse non si ripeterà mai più. Dopo 14 anni la chiesa settecentesca di San Giacomo ha spalancato le porte ad un altro velo bianco, quello che vestiva da sposa Rosella Guabello, 31 anni, una delle poche residenti a Ingria. Era il suo giorno e quello del marito Renato Aimonetto, 33 anni, di Valprato Soana, l'ultimo Comune della valle. Ma era anche il giorno di un intero paese. Perché, senza dubbio, è stato un matrimonio particolare, un momento che resterà nella storia e nella memoria di quanti vivono qui. L'organo che suonava la marcia nuziale e i fiori che imbandivano la chiesa, le damigelle d'onore e il coro: cose che non si vivevano da quando Milva Crosasso, figlia dell'ex sindaco Giovanni ed Emanuele D'Andretta convolarono a nozze. Era il 1989. Così tutto il paese si è unito ai quasi cento invitati degli sposi, come 14 anni fa. Ieri è stato un miracolo trovare qualcuno lungo questi serpenti d'asfalto che arrivano fino ai cortili della case. Sul cortile della chiesa, di fronte al portone di noce chiaro, ci sono ancora i chicchi di riso lanciati per il saluto agli sposi, poco più in là, su un muretto, un fiocco bianco abbandonato da chissà chi. Da una finestra si affaccia una donna, si chiama Lina. Ricorda domenica scorsa: «Beh si, è stato bello, era da tanto che non vedevano tutta quella gente. Ma io me li ricordo i matrimoni quando ero giovane, poi da qui sono andati via tutti...». E loro, gli sposi, dove sono adesso? «Abitano a Pont, hanno comprato casa laggiù, se ne sono andati via anche loro». Quella di Rosella e Renato è una storia d'amore come tante. Un fidanzamento durato sei anni, le uscite al sabato sera, qualche volta a ballare con gli amici. Poi il grande passo. «Abbiamo deciso insieme - racconta lui che di mestiere fa l'operaio nel settore produzione della Itca, a Sparane -, ma ci siamo sposati solo dopo che avevo sistemato casa». Lo sapete che siete protagonisti e testimoni di un evento? «Per noi è stato il giorno del nostro matrimonio dice lei, infermiera in una casa di riposo a Cuorgnè, vent'anni fa fu l'ultima bambina a frequentare le elementari di Ingria, prima della chiusura definitiva della scuola -, eravamo così emozionati che non ci siamo neppure resi conto di quanto questo potesse valere per il mio paese». Hanno deciso di abbandonare la valle per una questione di comodità: «Al mattino, per arrivare in orario al lavoro - dicono - eri costretto ad alzarti alle cinque, a volte pure alle quattro e mezzo se nevicava. Abbiamo preferito spendere qualcosa e risparmiare in benzina perché ogni giorno, tra andata e ritorno, erano 60 chilometri». Ora hanno una casa tutta loro a Pont, poche centinaia di metri dalla bretellina che porta alla ex statale per la Valle Orco. A Ingria da anni ormai non esiste neppure un esercizio commerciale, sono 37 le persone che vivono, una settantina, in totale, i residenti. Il sindaco Giovanni Reverso Peila allarga le braccia: «Ci sentiamo abbandonati, mancano gli incentivi per la montagna, mancano gli stimoli per far restare i giovani qui». Già, le nuove generazioni. A Ingria resistono ancora due ragazzi: una quindicenne che frequenta una scuola superiore a Cuorgnè e un ragazzo di 14 anni. «E anche loro, presto o tardi - spiega sconsolato il primo cittadino sceglieranno di prendere altre strade». «Se ne sono andati tutti da quassù i giovani scappano» dice chi è rimasto Il sindaco: «Ci sentiamo abbandonati, è difficile pensare a un futuro per la montagna» Rosella Guabello, e il marito Renato Aimonetto si sono sposati domenica scorsa nella chiesa di ingria: il paese è stato invaso da centinaia di persone

Persone citate: Giovanni Reverso Peila, Iosa, Milva Crosasso, Pont, Renato Aimonetto, Rosella Guabello

Luoghi citati: Cuorgnè, Ingria, Valprato Soana