Bambino seviziato fugge sul tram di 1. Poi.

Bambino seviziato fugge sul tram OSPITATO ALL'UFFICIO STRANIERI DEL COMUNE, IN VIA COTTOLENGO: L'HANNO «BATTEZZATO» FLORIN Bambino seviziato fugge sul tram E romeno, non parla: sulle braccia segni di bruciature Da ieri pomeriggio un bambino di quattro, forse cinque anni, romeno, cerca la sua famiglia. E' un cucciolo con occhi chiari e capelli biondi e spettinati, che indossa una tuta da ginnastica verde e gialla, infilata sopra un camicia a quadretti. Ha lo sguardo perso e non sa neanche dire il suo nome. Non ha idea di dove vivano i suoi genitori e neppure come si chiamino. Da ieri sera è all'ufficio stranieri e nomadi del Comune, in via Cottolengo. I vigili urbani stanno cercando di rintracciare i parenti, di capire qualcosa di più di questo bimbo trovato, nel primo pomeriggio, tutto solo su un tram della linea 13, in pieno centro città, a due passi da piazza Castello. L'hanno chiamato Florin, perché tanto è impossibile stabilirne il nome vero, oppure lui non ha nessuna voglia di dirlo. Florin nasconde due segreti. Il primo è perché ieri, davanti alla stazione Porta Susa, ha imboccato la scaletta del tram. Il secondo, e più angosciante, è perché sulle sue braccine e sulle sue manine ci sono quegli strani segni che hanno fatto accapponare la pelle alla polizia municipale. Si tratta di piccole lesioni che, un medico, ha già sentenziato essere bruciature. Forse di sigaretta. Come se fosse stato sottoposto ad una tortura, crudele e dolorosissima, per costrin¬ gerlo ad ubbidire a qualcuno. Un'atrocità senza senso che richiederà altri accertamenti di carattere tecnico ma che, se provata, farebbe finire in un mare di guai i suoi genitori. Florin, però, non dice nulla. Scherza e ride con l'unico agen¬ te dei vigili - una ragazza in servizio al nucleo nomadi - che sa parlare romeno. Ma non spiega. Bruno Acquafondata, il manovratore del tram, non ricorda di aver notato un adulto accanto a lui, alla fermata. «Pensavo che fosse con un uomo che è salito a Porta Susa. Poi, però, è rimasto accanto alla porla, timoroso di qualunque cosa» racconta. Sono passati pochi istanti e quello stesso adulto si è avvicinato al manovratore per segnalargli la presenza del bimbo. «Eravamo in via Micca - racconta Acquafondata - mi sono fermato accanto ad una pattuglia di vigili urbani ed ho chiesto loro di intervenire. Non potevo lasciarlo li da solo. Mi faceva un'enorme tenerezza...». Gli agenti hanno provato a parlargli. Ma lui ha abbraccialo il sostegno dello scorrimano e nascosto il viso, senza dire una parola. Più tardi, nella sede dei vigili di via Giolitti, hanno scoperto quelle bruciature. Florin ha alzato le spalle e in romeno ha sussurrato: «Mi sono fatto male...». [1. poi.]

Persone citate: Bruno Acquafondata, Florin Bambino

Luoghi citati: Acquafondata, Hanno