Patti Territoriali per i disoccupati

Patti Territoriali per i disoccupati INTERESSA ZONA OVEST, VAL SAGONE E VALSUSA Patti Territoriali per i disoccupati In aiuto di chi ha perso il posto di lavoro. Questo l'intento del fondo creato dai Patti Territoriali della Zona Ovest e della Val Sangone insieme alla Comunità montana della Val di Susa. Per sostenerlo economicamente i comuni hanno versato un euro per ogni residente: con un totale di 410 mila euro. A mettere in allarme le amministrazioni comunali è stata la Cgil, che di giorno in giorno vedeva crescere il numero dei lavoratori in cassintegrazione e in mobilità. «L'ultimo dato in nostro possesso parla di circa 3 mila dipendenti in cassa o licenziati - dice Enrica Colombo responsabile Cgil - e un migliaio di questi non hanno alcuna indennità. E la crisi sta ancora montando. Le cifre rischiano in breve di raddoppiare». Per questo Ezio Bertolotto del Patto territoriale Zona Ovest, Massimo Strapazzon presidente dell' Assot della Val Sangone e Antonio Ferrentino presidente della Comunità Montana Valle di Susa hanno deciso di correre ai ripari. «Si deve fare in fretta perché le situazioni di molti operai stanno diventando drammatiche - spiega Bertolotto -. C'è chi rischia di perdere la casa perché ha i soldi sufficienti a fare la spesa». Diverse le strategie che verranno messe in campo: borse lavoro alle imprese che li assumono, cantieri di lavoro per gli ultra 54enni a cui mancano pochi anni alla pensione, corsi di formazione per reintrodurli nel mercato e riduzione delle tariffe come il nido e la mensa e sospensione di imposte quali Tarsu e lei. «Non faremo assistenzialismo, anche perché sono gli stessi operai a non volerlo - afferma Bertolotto -. Loro vogliono poter guadagnare onestamente. Per questo, insieme ai Centri per l'Impiego, cercheremo dei percorsi mirati al reinserimento lavorativo». E la parola d'ordine è fare alla svelta. «Perché molte situazioni rischiano di diventare casi sociali - ammette la Colombo -. Si devono intercettare dando delle risposte: caso per caso». E oltre a un sostegno materiale ci sarà bisogno anche di spinte motivazionali. «Credo proprio di sì - confessa Bertolotto -. Molti hanno difficoltà a rimettersi in gioco, e non accettano di passare dalla Fiat a un'azienda sconosciuta».

Persone citate: Antonio Ferrentino, Bertolotto, Enrica Colombo, Ezio Bertolotto, Massimo Strapazzon

Luoghi citati: Susa