Lippi: «Non esiste un caso Del Piero»

Lippi: «Non esiste un caso Del Piero» IL TECNICO (55 ANNI DOMANI) ASSOLVE 1 BIANCONERI E IL SUO LEADER DOPO LA PARTITA CON IL BARCELLONA: «CI RIFAREMO AL CAMP NOU» Lippi: «Non esiste un caso Del Piero» «Quando è uscito dal campo eravamo entrambi a nervi tesi perché il pareggio di Saviola aveva vanificato i nostri sforzi. Il giorno in cui non mi arrabbierò più per un gol sbagliato capirò che devo smettere» intervista Fabio Vergnano TORINO M ARCELLO Lippi domani compie 55 anni. Ieri ha compiuto un'analisi attenta e dettagliata, trovando gli argomenti per assolvere la squadra dopo il pareggio con il Barcellona che può metterla fuori dall'Europa. Ha cercato di essere esauriente in tutto, ha protetto la squadra avvolgendola in una sottile pellicola di fiducia, ha protetto i giocatori più rappresentativi, ovvero quelli che fra undici giorni nel «tempio» del calcio catalano possono tentare la grande impresa. Li^pi, è vero che ha litigato con Del Piero dopo averlo sostituito? «Invece è falso. Ci tengo a chiarire che è stato creato un caso che non esiste. Quando Alex è uscito eravamo entrambi arrabbiati perché il pareggio di Saviola aveva vanificato buona parte del nostro lavoro. Mi pare un po' forte parlare di litigio se io do un calcio alla panchina, se Del Piero getta via i parastinchi. Lavoriamo con intensità, c'è tensione. Sono episodi insignificanti, normale che scoppi il dispiacere se prendi un gol dopo aver fatto un errore determinante». Quindi tutto tranquillo alla Juve? «Non ci sono casi, c'è grande serenità. Quando non mi arrabbierò più per una diagonale fatta male, per un gol sbaghato sarà arrivato il momento di smettere. E' giusto che ci sia quella rabbia che ci ha permesso di ottenere grandi risultati e che ogni tanto, se non vedi premiati i tuoi sforzi, si manifesta con gesti che non vanno interpretati in modo negativo». Assolve Del Piero? «A fine partita ho detto alla squadra che avevamo fatto ciò che dovevamo fare. Del Piero si è battuto al massimo delle sue attuali possibilità come tutti. E lo stesso Di Vaio». Però da Alex tutti si aspettavano di più. Cosa gli manca? «Una condizione diversa. Ma anche così ha rispettato le consegne, ha risposto bene al tipo di partita che avevamo preparato, ovvero senza un terminale fisso in attacco». Nedved gli fa ombra nella Juve, Totti in Nazionale. E' invidioso? «Non è nel suo carattere soffrire se altri si conquistano spazi importanti. Ha soltanto bisogno di ritrovarsi e vedrete che al ritomo con il Barcellona sarà un giocatore diverso». In generale l'ha soddisfatto la prestazione di mercoledì? «Abbiamo giocato un'ottima partita e nessuno si sarebbe scandalizzato se avessimo vinto. Abbiamo messo sotto il Barcellona, squadra che finora non ha mai perso in Champions, abbiamo dato il meglio rispetto a quanto ci è possibile dare in questo periodo». Con ima vittoria cambiavano le prospettive per il ritorno al Camp Nou? «No. Ma avremmo avuto soltanto maggiori garanzie. Il 22 aprile imposteremo una partita in stile Juve: difesa ordinata e ripartenze veloci. 1100 mila del Camp Nou ci daranno un glande carica». Quindi non siete tagliati fuori dall'Europa? «Non è finito il nostro cammi- no. Ma dobbiamo crescere, limitare gli errori, tenere alta la concentrazione per novanta minuti. Sono ottimista». Real e Manchester sono di un altro pianeta? «Non mi hanno impressionato perché le conosco bene. Offrono sempre spettacolo». C'è un calo fisico? «La vera forza di una squadra è distribuire equamente la fatica. Se qualcuno non sta bene, come a noi è successo spesso, una flessione generale è prevedibile». Perché avete giocato senza punte autentiche? «Non ho messo Zalayeta perché puntavo sull'esperienza e su altre caratteristiche». Non ha pensato a Tudor attaccante almeno per sfruttarne l'abilità nel gioco di testa? «Mi serviva in un'altra situazione tattica, lui è uno che accompagna bene l'azione». E' ancora lontano il recupero di Trezeguet? I medici confermano che non servirà un intervento chirurgico. «Infatti. Spero di averlo il 19 per la Roma o a Barcellona». Italia ed Europa: due Juventus diverse? «C'è una crescita anche a livello internazionale, penso alla rabbia che ci ha permesso di battere il Deportivo nei minuti finali della partita». «Mi sembra un po' forte parlare di litigio se io prendo a calci la panchina e un giocatore getta via i parastinchi Lui ha solo bisogno di ritrovarsi Non finisce qui la nostra Europa» Trezeguet pronto fra due settimane COSA FUNZIONA La squadra è in corsa per lo scudetto e non ancora fuori dalla '"hampions League Lo zoccolo duro regge: Buffon, Ferrara, Tacchinardi e . Zambrotta sono i più in forma. Il carattere di Nedved e Davids è determinante nei momenti più delicati. La difesa si salva pur non giocando sempre ad alto livello ed è la meno battuta del campionato. COSA NON FUNZIONA Del. Piero nèh è in condizione e si sente tagliato fuori ariche dalla Nazionale. Gli infortuni di z Trezeguet e Salas penalizzano l'attacco. Di Vaio e Zalayeta non sono valide alternative. La condizione fisica generale è in calo dopo una stagione stressante. Alla squadra manca personalità per . emergere a livello intemazionale SRDlep Alessandro Del Piero è il goleador della Juve. Fra campionato e coppe ha segnato finora 18 reti

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