L'Inter si accontenta del gioiello di Vieri

L'Inter si accontenta del gioiello di Vieri A SAN SIRO PER ! NERAZZURRI UN SUCCESSO DI MISURA CONTRO IL VALENCIA DI CARBONI E AIMAR. MORATTI: UNA BUONA SERATA L'Inter si accontenta del gioiello di Vieri Grande sofferenza per la squadra di Cuper dopo il vantaggio realizzato di testa dal solito bomber al quarto d'ora. Spagnoli senza spinta offensiva anche per colpa di un deludente Carew Giancarlo Laurenzi inviato a MILANO L'Inter di Cuper riesce spesso in imprese tragicomiche ma stavolta l'impresa si è fermata ai sorrisi. Battuto il Valencia, che in trasferta non perdeva da 16 mesi, è bastato un gol di Vieri dopo neppure 15', mentre si assisteva al solito groviglio nerazzurro di nervi tesi e palle perse. Il Valencia ha iniziato e finito meglio, mostrando idee chiare e confidenza con la corsa. Cuper salva la faccia e la panchina e le sue discutibili scelte (Crespo in campo dall'inizio dopo 3 mesi, Recoba a bagnomaria, panchina anche per Cannavaro) non hanno incrinato il risultato. L'Inter ha fatto due tiri e un gol, il Valencia ha cercato di ipotecare la qualificazione dall'andata ma Carew (e poi Angulo) si sono incagliati su Materazzi, rispolverato per l'occasione. Il neo è l'espu sione di Emre (ripicche con Albelda), migliore in campo, finalmente utilizzato come inventore. Se non altro Cuper non è stato marinaio, aveva promesso ritocchi alla statua dì sale che s'era fatta rimontare domenica dalla Roma e ha mantenuto la parola. Materazzi per Carew, mossa scontata per mantenere il controllo dei voli con l'uomo-radar più ingombrante. Cannavaro passa la borraccia e mette le tuta da panchina. Più sorprendente l'innesto di Crespo, ci rimette Recoba, che si accomoda in panchina con l'aria del single a cui è morto il gatto. Il Valencia chiarisce subi- sce su quale tavolo punterà le fiches: possesso palla e circolazione allargata, più Vicente che Rufete tra i tornanti, perché è a sinistra che Aimar raddoppia l'offesa, agevolato dalla verve di Carboni. Carew, il giamaicano affiliato alla Norvegia, guadagna sponde e lancia l'amo a Materazzi (che non abbocca), attirandolo sulla trequarti. A occhio nudo il problema dell'Inter: insicurezza sovrana. Di Biagio e Zanetti preoccupati di filtrare le scorribande, nessuna traccia di virtù geometriche. Baraja e Albelda, i registi ospiti, sorseggiano tisane e recuperano palloni prima di smanettare sulla fiocina, trovando sempre un compagno a passeggio sotto il primo lampione. L'Inter assiste, convalescente. Squadra allungata, una voragine tra mediani e punte, dopo 5' Vieri prende di petto i compagni. Carica da solo, Canizares cancella (5'). L'Inter ha un solo progetto per salvare la pelle: attirare il nemico vicino alla trincea e ferire nella prateria. Coco ha evitato di passare in discoteca le ultime serate e ha benzina in eccesso, estasiandosi nelle scorribande. Lo appoggia Emre, unico di casa a mostrare fosforo e quella catena sulla fascia sinistra lega il Valencia alla sconfitta. Al 15' il lampo che ha squarciato la partita: cross della peste turca, tocco involontario (ma decisivo) di Crespo che sbilancia la difesa con la nuca, Vieri si veste da sciacallo e muove la testa come Rivera faceva con gli alluci: portiere di qua, palla di là. Il Valencia non si dà pace e singhiozza per troppi minuti, nonostante il vantaggio insperato spinga l'Inter ad alzare lo scudo dentro il rifugio, considerando che Coco si accascia sull'erba (stiramento) e Pasquale (che lo rileva) non ha lo stesso numero di ottani. Si contano 7 cross spagnoli in 5' senza che Carew arrivi all'impatto e la prima occasione in cui Tolde consuma i guanti e su una sberla di Albelda parata in 2 tempi (38'). Il risultato è un ibrido e l'Inter si accontenta più del Valencia che pure potrebbe soddi¬ sfare al ritomo ogni prurito. I pruriti diventano rogne e i pestoni si assommano fino a quando non scoppia il bubbone (12' st): Albelda scalcia Emre che risponde usando la testa nel senso letterale del termine. Vanno sotto la doccia, subito, mentre gli altri organizzano una rissa a cavallo della metà campo conclusa senza colpevoli. In 10 per lato ci guadagna il Valencia, che a differenza dell'Inter riesce a mettere insieme 4 passaggi di fila. Crespo scompare, Vieri è un bufalo al lazo. Ci prova inutilmente Rufete (13'), il prodigio di Tolde rimanda al mittente fincursione di Aimar (18'). Troppe zone di prato in cui apparecchiare la rivincita a disposizione dei cuochi del Valencia, Cuper fa scaldare Recoba ma si cautela in altro modo: via Conceigao, dentro Okan. Meno ricami, più legna. Benitez risponde: al diavolo Carew, che sia Angulo a creare rogne a Materazzi, sfruttando l'agilità rispetto ai centimetri del nerazzurro. Il Valencia continua con l'accerchiamento ma produce cross banali e troppi corner. L'unico brivido è al 4' di recupero: entrato in area, Aimar vede la gamba di Okan in avanzamento coatto. Si tuffa, non abbocca nessuno. Simulazione, ammonizione e arrivederci in Spagna. Farà caldo. Moratti non ci pensa e sorride; «Godiamoci la buona serata». Christian Vieri ha deciso il match contro il Valencia con un gol di testa su cross di Emre e leggera deviazione di Crespo (4-4-2) Tolde 6,5; J. Zanetti 5, Cordoba 6, Materazzi 6,5, Coco 6,5 (31' pt Pasquale 6); Conceigao 5 (20' st Okan 5,5), Di Biagio 5,5, C.Zanetti 5,5, Emre 6; Crespo 5,5 (39' st Cannavaro sv), Vieri 7. Ali.: Cuper 6. msmm (4-4-1-1) ffe Canizares 5,5; Reveillere 5,5, Ayala 5,5, Marchena 5, Carboni 6; Rufete 6 (35" st Mista sv), Albelda 5,5, Baraja 6, Vicente 6,5 (40' st Fabio Aurelio sv); Aimar 5,5; Carew 5,5 (21' st Angulo 5,5). Ali.: Benitez 6. Arbitro: Merk (Germania) 6,5. Reti: 14'Vieri Espulsi: al 12' st Emre e Albelda. Ammoniti: Rufete, C. Zanetti, Pasquale, Aimar. Spettatori: paganti 52623 per un incasso di 1.641.842,50.

Luoghi citati: Germania, Milano, Norvegia, Spagna