Il nemico più diffuso è il raffreddore da fieno

Il nemico più diffuso è il raffreddore da fieno Il nemico più diffuso è il raffreddore da fieno Sono almeno un milione i piemontesi allergici, ma soltanto 70 mila si curano Un milione. Tanti sono i sofferenti di allergie in Piemonte, ma solo 70 mila si rivolgono allo specialista. Significa che la stragrande maggioranza di chi è malato non va dal medico in ambulatorio oppure cerca soluzioni altrove. Anche per loro è nata la proposta di togliere dalla «fascia C» gli antistaminici. Anche per loro è nata, nelle settimane scorse, la Rete allergologica regionale diretta dal dottor Gianni Cadario, con l'obiettivo di fare da osservatorio. In vetta alle allergie, in Piemonte, c'è il cosiddetto raffreddore da fieno, tipico male di stagione, «anche se - sottolineano i medici - negli ultimi dieci anni in Europa il periodo della stagione dei pollini si è allungata di dieci giorni. E di conse- Gianni Cadario guenza il periodo delle allergie si è protratto». In agguato non ci sono solo gli alberi che fioriscono. Ma anche i farmaci: «Le persone che richiedono assistenza per reazioni ai farmaci sono circa 2000 l'anno, la metà dei quali finisce in pronto soccorso». Dopo la somministrazione di una medicina il 15 per cento delle persone è a rischio e va incontro a reazioni indesiderate. Nella nostra regione sono quasi 200 le persone ogni anno in cura contro un'altra forma di allergia: quella da veleno di imenotteri. Persone per le quali l'estate è una vera minaccia, perché allergiche alle punture di api, vespe e calabroni. «Il 30 per cento delle morti improvvise non traumatiche in Europa rivela la letteratura medica - si verificano soprattutto nel periodo estivo, per chock anafilattiqo da puntura d'ape, vespa o calabrone». In Piemonte significa 700-800 casi l'anno, con almeno 8-10 vittime. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente denunciato la relazione fra malattie allergiche e condizioni ambientali. Oltre ai pollini, insomma, la minaccia arriva anche dallo smog e dal fumo. Anzi: una scatena l'altra. Nelle principali otto città d'Italia, il 28,6 per cento delle bronchiti nei ragazzi sotto i 15 anni è legata allo smog che spesso dà origine ad allergie destinate a finire nell'asma. Un altro studio sugli effetti in auto sia dell'inquinamento sia del polline dice che «i veleni respirati da un automobilista fermo in coda possono essere fino a sei volte superiori all'inquinamento e alla "forza" dei pollini fuori dall'abitacolo». I medici lanciano un allarme: «Le allergie evolvono e s'aggravano nel tempo. Non curarle in tempo, abbandonare una terapia, o tentare cure "fai da te" può trasformarsi in una condanna successiva. I farmaci antistaminici sono efficaci e agiscono a livello di tutti gli organi. Ma devono essere presi per un lungo periodo, non basta limitarsi alla fase acuta della malattia». [m. acc] Gianni Cadario

Persone citate: Gianni Cadario

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