Al Palagiustizia lezione dì delitto di Angelo Conti

Al Palagiustizia lezione dì delitto Al Palagiustizia lezione dì delitto pm imparano a «leggere» la scena di un assassinio Angelo Conti Un cadavere riverso sul pavimento, freddato da un colpo di pistola, attorniato da magistrati come Laudi, Loreto, Bascheri, Colace, Pedrotta, Parodi, Quaglino, Sparagna, Malagnino e altri ancora, carabinieri come il colonnello Garofano ed il maggiore Masic, medici legali come il dottor Testi. Onesto il colpo d'occhio che presentava ieri pomeriggio l'Aula Magna del Palagiustizia. Poco conta, in fondo, che quel cadavere fosse un manichino: tutto il resto era incredibilmente vero, a cominciare dalla metodologia dei primi accertamenti scientifici. Già perché il tema dell'incontro erano «le indagini di polizia giudiziaria e di medicina legale nell'immediatezza della scoperta di un fatto di sangue». La scena del dehtto nasconde, infatti, una miniera di dati, informazioni ed indizi. Che sono elementi fragili, facili da inquinare e da perdere per sempre. Per queste ragioni, sotto l'egida del Csm, un nutrito gruppo di magistrati piemontesi (ma anche numerosi avvocati e gli studenti di Chimica Forense) hanno incontrato il colonnello dei carabinieri Luciano Garofano, comandante del Ris di Parma, ed il medico legale Roberto Testi, primario dell'Asl 3 di Torino. «La tecnologia - ha spiegato il colonnello Garofano - ci consegna, ogni mese che passa, qualche strumento in più. Con me a Parma lavorano 60 carabinieri, venti dei quah laureati in discipline scientifiche. E' nostro compito essére sempre aggiornatissimi e trasferire, nella metodica d'indagine, ogni nuova soluzione tecnicoscientifica». Preservare le tracce è ormai il più categorico degli obiettivi. «Se carabinieri e polizia sono ormai sufficientemente addestrati - spiega Garofano -, lo stesso non vale per i vigili del fuoco o per i soccorritori del 118. Con i vigili abbiamo avviato un programma di incontri che li porterà a conoscere le nostre esigenze, con i soccorritori delle ambulanze invece il contatto sarà forzatamente più complesso ma andrà per forza perfezionato». Un discorso a parte merita invece la nuova normativa sulle Indagini Difensive che consente al difensore ed ai consulenti dell'imputato di accedere alla scena del delitto: «E' importante che anche gli avvocati ed i loro periti prendano coscienza di un corretto approccio, anche nell'interesse di quei clienti che voghono che si arrivi alla verità». Il futuro delle investigazioni scientifiche sarà nelle banche dati: «Oggi esiste l'Afis, che è la banca dati delle impronte digitali, mentre in Italia non si riesce a trovare una normativa per istituire la banca dati del Dna. Studi dell'Accademia Americana Scienze Forensi hanno dimostrato che la riduzione del tasso di criminahtà in alcuni Stati americani è attribuibile, per il400Zo, all'introduzione di questa risorsa». In attesa di adeguata normativa sulla banca del Dna (al momento in Parlamento esiste solo un progetto di legge), si sta alacre¬ mente lavorando all'Ibis, che è la nuovissima banca dati di bossoli e proiettili: «Attualmente ne abbiamo censiti circa 600, ma ora vorremmo che tutti i pm ci inviassero i reperti in loro possesso. In poco tempo potremmo così mettere insieme una collezione di bossoli e proiettili, facilmente e rapidamente comparabili». Il medico legale Roberto Testi ha prima indicato il ruolo ed i limiti del consulente tecnico e si è poi addentrato in una analisi scientifica dei reperti disponibili con particolare riferimento alla datazione del decesso, all'individuazione delle cause di morte, nonché alle tracce lasciate dalle armi da fuoco. Al pomeriggio. Garofano e Testi, insieme ai marescialh del Nucleo Operativo di Torino Massari e Nitto, hanno condotto un'esercitazione pratica con applicazione, sul «cadavere» e sulle tracce lasciate dall'assassino, di ogni tecnologia disponibile. Un momento della lezione nell'Aula Magna del Palagiustizia. In basso a destra il manichino utilizzato come «cadavere». Sopra, il col. Garofano I CARABINIERI DEL RIS E I MEDICI LEGALI HANNO TENUTO UN CORSO Al MAGISTRATI SU COME COMPORTARSI QUANDO C'È UN CADAVERE

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