«Non fu comportamento antisindacale»
«Non fu comportamento antisindacale» RESPINTO !L RICORSO DEI. SINCOBAS COWTRO ILA FIAT «Non fu comportamento antisindacale» a Respinto dal giudice del lavoro Milani il ricorso presentato dal SinCobas contro la Fiat per comportamento antisindacale nelle modalità con cui sono stati mandati i lavoratori in cassa integrazione. Motivo: il Cobas non era legittimato a presentare il ricorso, non ne aveva la titolarità. Il sindacato aveva lamentato nella denuncia di non essere stato informato dall'azienda sui criteri di individuazione delle persone da mettere in cassa integrazione. La Fiat ha risposto: «I lavoratori sono stati scelti sulla base di esigenze tecniche, organizzative e produttive, avuto anche riguardo alle esigenze professionali e funzionali e saranno sospesi dall'attività in via continuativa». Ma è proprio questo che i legali dei Cobas hanno contestato: «L'azienda, secondo la normativa e una sentenza della Cassazione, doveva indicare i criteri applicati nella scelta dei lavoratori e informarne il sindacato per valutare l'opportunità e legittimità della cassa». Il giudice - spiegano invece i legali dell'azienda - ha riconosciuto che non c'è stato comportamento antisindacale, che il SinCobas non ha rappresentatività, non aveva il diritto di essere imformato sui criteri di individuazione delle persone da mettere in cassa». Il SinCobas non ha sottoscritto il contratto nazionale di lavoro, è stato rappresentato dalle Rsu aziendali che hanno firmato l'accordo separato del 18 marzo scorso e che quindi si sono dichiarate soddisfatte. E quell'accordo, per l'azienda, ha superato il motivo del contendere. Diverso il parere dei legali del sindacato. Oggi è attesa la sentenza sul ricorso presentato dalla Fiom. «E di certo - spiega l'avvocato Bonetto - la Fiom aveva tutto l'interesse e la legittimità ad essere informata».
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