L'Ajax non guarisce un Milan sotto tono

L'Ajax non guarisce un Milan sotto tono LA SQUADRA DI ANCELOTTI TORNA SENZA GOL DA AMSTERDAM L'Ajax non guarisce un Milan sotto tono Gli olandesi dettano il gioco e premono di più, ma non concretizzano rossoneri, pericolosi con Shevchenko, si smarriscono alla distanza Risultato a rischio in vista del ritorno che conferma il momento difficile Roberto Condio inviato ad AMSTERDAM Michel Platini e Marco Van Basten, grandissimi del bel calcio che fu, speravano di divertirsi ieri sera, seduti in tribuna vip a godersi Ajax-Milan, sfida promettente assai fra giganti del passato tornati prepotentemente di moda. Invece no: zero gol, emozioni col contagocce, portieri quasi inoperosi, nessuna traccia della rabbia per il ko di Parma che era stata preannuciata dai milanisti. Il primo pareggio della campagna europea dei rossoneri conferma quanto di brutto e di preoccupante avevano detto ad Ancelotti gli ultimi due mesi di campionato. Persino peggio, anzi. Perché almeno in Champions era sempre stato un bel Diavolo, perché con lo scudetto praticamente imprendibile ci si aspettava qualcosa di più e di meglio per rincorrere l'obiettivo numero 1 dell'annata, perché ai punti ha comunque stravinto l'Ajax. Belli davvero da vedere gli olandesi, giovani e multietnici con giocatori di 10 nazioni diverse e 6 Under 23 pescati nei posti più sperduti del mondo, già pronti per essere rivenduti al miglior offerente. Padroni nel fraseggio contro una squadra che della circolazione di palla aveva sempre fatto il suo forte, assolutamente impalpabili, però, al momento di inquadrare la porta. Al Milan resta uno 0-0 che è risultato positivo ma pure il peggiore dei pareggi possibili anche perché l'Ajax ha già dimostrato quest'anno di essere più a suo agio in trasferta, colpendo di rimessa. Com'era immaginabile, da una parte e dall'altra sono tutti in campo gli acciaccati (veri o presunti) della vigilia. L'unico forfait è quello di Pirlo: la botta al ginocchio destro, subita in coda all'allenamento di rifinitura, si è rivelata più seria del previsto. Dentro, quindi, Ambrosini a dare teoricamente più sostanza in mezzo a un centrocampo che con Bui Costa e Seedorf, risparmiati sabato scorso in campionato, deve provare a fare la differenza sulle fasce. L'Ajax mette in vetrina i suoi uomini-mercato Chivu e Ibrahimovic, obiettivo di tutte o quasi le big nostrane compreso il Milan, e a loro affianca orgoglioso il ventenne gioiello Rafael Van der Vaart, unico olandese in squadra (la mamma, però, è andalusa). Come a Parma, Ancelotti parte con Inzaghi e Shevchenko. Strano ma vero, in 15 partite stagionali di Champions (preliminari compresi) è soltanto la terza volta che i due sono titolari assieme: i precedenti (in casa con lo Slovan, fuori con il Borussia) raccontano di un doppio 1 -0 con firma di Pippo. Riferimenti promettenti, come l'avvio rossonero. L'Ajax, con il solo Ibrahimovic di punta, aspetta, studia e lascia giocare. Il primo tiro in porta del match (resterà l'unico pericoloso di tutta la gara.,.) è così un diagonale destro di Shevchenko su assist di Inzaghi, respinto di pugno da Lobont. Milan autorevole, coraggioso come nelle sue migliori versioni continentali. Il problema è che dura troppo poco: non più di 8'. Trabeisi e Chivu soffocano Sheva e Pippo che ci mette anche del suo per agevolare il compito del romeno (due falli in attacco e uno stop sbagliato in 18') ; Rui e Seedorf non inventano ma nemmeno coprono e le fasce diventano dominio assoluto dei «lancieri» che schiacciano il Diavolo con la sua arma preferita: il palleggio. Ragnatela fitta, stordente, pilotata dall'ottimo 21 enne ghanese Yakubu. Praticamente assenti, però, le accelerazioni. Pericoli veri Dida non ne corre, anche se il Milan si manifesta nella metà campo avversaria soltanto al 15' con una bella azione Sheva-Rui-Inzaghi, bloccata in area dall'attento tunisino Trabeisi che, scivolando, dà anche l'impressione di colpire con un braccio. L'Ajax cerca invano la testa di Ibrahimovic (sempre piazzatissi- mi Nesta e Maldini), ma continua a fare ciò che vuole in mezzo al campo, dove Seedorf al 26' è costretto a uscire per un colpo al ginocchio destro, Gattuso becca un «giallo» che gli farà saltare il ritomo e Ambrosini di fatto si piazza al limite dell'area a fare il difensore aggiunto e a spazzare senza mai riuscire a riproporre. Di Serginho, entrato al posto dell'attesissimo ex della serata, nessuna notizia al punto che, dalla sua parte. Trabeisi osa sempre di più. L'accademia aiacide continua sterile anche nella ripresa. Tutto bene, tutto troppo facile fino alle mura di Fort Milan. Poi è un disastro, anche perché i palloni buoni capitano tutti a destra, sul piede tutt'altro che spietato di Pienaar, dimenticato da Serginho e Costacurta al 12' e al 15'. Dal nulla rossonero spuntano soltanto ammirevoli tentativi di Rui Costa e un'estemporanea occasione in mischia sciupata malamente al 27' da Ambrosini nell'area piccola. Il resto è assedio locale, con Dida però mai in affanno. Nemmeno il rientrante Litmanen dà sostanza al predominio. Si riparte da capo mercoledì 23 a San Siro. Prima, però, per il Milan c'è il derby: un brutto affare, sabato, se la cera è questa. ^REAMORE20f45 Pippo Inzaghi bloccato da Trabeisi, immagine emblematica delle difficoltà degli attaccanti rossoneri in casa degli olandesi (4-2-3-1) Lobont 6; Trabeisi 7, Pasanen6(29'st De long sv), Chivu 7,0'Brien 6,5; Galasek 6 (22' st Sneijder sv), Yakubu 7; Pienaar 6, Van der Vaart 6,5, Maxwell 6; Ibrahimovic 5,5 (28' st Litmanèn sv). Ali.: Koeman 6,5. (4-4-2) Dida 5; Simic 5,5, Nesta 7, Maldini 7, Costacurta 5,5; Rui Costa 6, Gattuso 5,5, Ambrosini 5,5, Seedorf 5,5 (26' pt Serginho 5); Inzaghi 5(28'stTomasson sv), Shevchenko 5 (34' st Rivaldo sv). AH.: Ancelotti 5,5. Arbitro: Hauge (Nor) 6,5 Ammoniti: Gattuso, Ambrosini. Spettatori: 50 mila circa.

Luoghi citati: Amsterdam, Parma